Nel mondo dei sogni.
Perché sognare è meraviglioso.
Ma se può essere realtà…
Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.

(Henry David Thoreau)

Ho sempre amato molto i fiori, i loro colori, i loro profumi, l’energia che sprigionano anche solo da una carezza affrettata a un petalo morbido e leggero.
Ho sempre invidiato l’atmosfera che sanno creare anche in un piccolo e angusto spazio.
Hanno uno sguardo tutto loro, una visione personale del mondo che sanno comunicare regalando un tocco di bellezza anche agli spiriti più indecisi e dubbiosi.
Hanno una grazia che sfiora il cielo, un tocco d’angelo sfumato di azzurro e rosa.

Così quando passeggiando per il Parco Muzeon a Mosca avevo intravvisto un abito di fiori, mai avrei pensato che esistesse qualche floral designer con brillanti idee in merito…

Mi imbatto per caso in Svetlana Shikhova, non a caso russa di origine, una designer che progetta, con materiale vegetale esclusivo, incantevoli abiti da sposa per matrimoni da fiaba, ma che firma anche molti eventi decor. In un esercizio di stile unico, Svetlana usa i fiori come un linguaggio che compone un dizionario infinito di colori e dà la possibilità di raccontare e raccogliere le sfumature di tante emozioni. Dalie, viole, gardenie, margherite, tulipani, peonie o rose che siano. Ma ve ne sono tanti altri, come Nicole Dextras e i suoi bellissimi e fantasiosi Botanical WearAbles.

Siamo diretti alla stagione invernale, vero, ma l’emozione degli ultimi sprazzi di colori semi-autunnali mi fa comunque desiderare di comunicare un’entrata variopinta in questo periodo, traguardando una primavera che saprà di rinascita dal grigio e da un respiro che fatica a essere libero. Quella rivincita-rinascita che tutti stiamo aspettando. Con una tavolozza di colori in mano che sono i miei, i vostri. Indipendentemente dalla stagione. Lontano da ogni foschia. Solo proiettandosi verso valli, prati, boschi, colline e montagne verdeggianti. Quasi in una culla protettiva e calda. Con lo sguardo verso l’alto e verso l’altro.

Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti.

(Walt Disney)

Allora oggi voglio vestirmi di fiori, di quelli profumati, di quelli colorati, di quelli innamorati. Voglio immergermi nei loro petali, nei loro aromi, nelle loro corolle, nei loro angoli dorati di paradiso, nei loro legami con il cielo, nella loro altezza, nei loro desideri di speranza.

Voglio volare sulle loro note delicate, planare sulle loro piane leggiadre, sognare sulle loro ali leggere, socchiudere gli occhi sulle loro giovani teste chinate.
Voglio avere una faccia nuova, cambiare i connotati di una notte agitata, trovare in essi teneri amici che non chiedano nulla, sposarmi con il genio dei loro racconti leggeri.
Voglio adagiarmi su un letto d’erba fresca di rugiada, per contemplare il dischiudersi dei loro petali, la mattina, il pomeriggio e la sera, alla luce di un tramonto dorato.
Voglio sentire la brezza provocata dal loro battito di mani, dimenticare le cose brutte, ballare alla musica e al ritmo della loro lentezza, sorridere al regalo della loro delicatezza.
Voglio sacrificare ogni sonno caldo e profondo, entrare in una narrazione maestra che non ponga domande, liberare i sogni affaticati che si sono appisolati in fondo al letto.
Voglio salpare verso lidi incandescenti, ricevere il dono del finale di un libro mai letto, addormentarmi con le mani nelle mani del mio grande amore, pensando solo alle tenui tonalità di dolci parole sussurrate in un orecchio, lasciarmi andare al mondo, senza più alcuna difesa. Senza fastidi o scomode pendenze.
Voglio costeggiare uno stagno di idee stimolanti, le rive di un fiume in piena che non si arresta davanti a nulla, pronunciare vocaboli esagerati di solida e gialla meraviglia.
Voglio raccogliere il premio di chi riesce a dormire senza pensieri, ritrovare l’acqua limpida che porta al fiume dei pensieri inarrestabili, afferrare ogni raffica di vento, per imprigionarla.

Reagire alle ingiustizie, immaginare il bello e il buono, urlare al sole che la vita è bella.

La tempesta rinvigorisce i fiori.

(Charles Baudelaire)

Voglio solo abbracciare la natura benedetta, dirle che è anche mia e che mi deve aiutare, sempre, dichiararle eterna fedeltà, amore incondizionato e devozione pura.

Possibile. Probabile. Immaginabile. Sognabile. Fattibile. Infallibile. Inconfutabile.

Per trovare tutto questo, indosserò, allora, questo azzurro vestito di fiori, candido e delicato, incrociato ad attendermi nel parco, mettendoci la faccia, lasciando fuori tutto il resto.

Lo farò, certo che lo farò, ci proverò. E ci riuscirò. E un invito a te. Fallo anche tu, caro lettore, lasciati trasportare da questa brezza leggera che sa di bouquet di gigli e di gelsomini, che profuma di rosa e di tiglio, che odora di secolo scorso. Indossa questo bel vestito. È magico, vedrai. Lasciati prendere da una dichiarazione d’amore per la vita intera. L’entrata al Paradiso. Sarà un piacevole agio, una sensazione di libertà che non finirà mai, perché tu non la farai finire, un sentire che ti porterà lontano con la fantasia, perché tu glielo farai fare. Sarà una densa e fitta storia privata, la tua, solo la tua. Provaci, con calma.

Un fiore è breve, ma la gioia che dona in un minuto è una di quelle cose che non hanno un inizio o una fine.

(Paul Claudel)