Certo Firenze non finisce mai di stupirci e ogni evento in città è l’occasione per creare un grande contenitore pieno di arte e musica, dj, concerti e band emergenti, un sound di sottofondo per la moda, che la fa da padrona, ma quest’anno anche il vino, l’arte e le fragranze sono i partner che esaltano le caratteristiche della città edel l’evento che ci porta all’attenzione del mondo.

Sono proprio la musica e l’arte i temi di questa edizione della Fiera internazionale dell’abbigliamento che presenta in anteprima mondiale le collezioni di 1044 marchi di cui 395 dall’estero (il 38%) per l’Autunno-Inverno 2014-2015. Aziende che affrontano con coraggio il mercato interno in piena crisi, ma che guardano all’export che mai come oggi sta apprezzando come il made in Italy di qualità. Mille gli eventi unici, ma l’evento più eclatante e raffinato, è stata la mostra di Aldo Fallai a Villa Bardini, un “ritorno” a Firenze per il fotografo fiorentino che ha studiato alla Scuola d’arte di Porta Romana. Danilo Donati, Anna Anni, Giuliano Vangi, Aldo Fallai, Roberto Cavalli, Gabriella Pescucci, Elena Mannini, Silvano Campeggi, professori come Lucio Venna, Alberto Caligiani, Onofrio Martinelli... evidentemente era nel Dna degli studenti dell’Istituto d’arte di Porta Romana, avere quel qualcosa in più che li ha portati in giro per il mondo, avere successo, essere artisti italiani, un vanto per la cultura italiana. Uno di questi è Aldo Fallai.

Nel contesto dell’85° edizione di Pitti Uomo, si sono aperte a Villa Bardini e al Museo Stefano Bardini le due sezioni della mostra antologica Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento. Fotografie dal 1978 al 2013, curata dagli storici dell’arte Martina Corgnati e Carlo Sisi, già direttore della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, con Luigi Salvioli, AD di Oltre la moda. Immagine e comunicazione, ideatore e organizzatore dell’evento.

Il boom del Made in Italy, con l’esigenza di stilisti e art director di un’immagine originale italiana, è di là da venire quando, negli anni Settanta, Fallai inizia a collaborare con Giorgio Armani. Diplomato all’Istituto d’Arte di Firenze, ha 30 anni e fa il grafico, ma in occasione di un servizio che Vogue dedica allo stilista si scopre fotografo. Accade quasi per gioco, eppure il successo è così esplosivo da spalancargli il mondo della moda. Gli esordi dell’epopea del Made in Italy sono, come noto, legati ad alcuni giovani stilisti, geniali e coraggiosi. Armani, Versace, Coveri, Ferrè, Krizia, Valentino sfuggono alle leggi elitarie e asfittiche della haute couture e ribaltano l’antico predominio francese imponendo uno stile inedito, moderno, legato però alla grande tradizione d’arte e di gusto del paese. Il tailleur sobrio e maschile che, d’improvviso, rappresenta la donna Armani, ma anche il suo classicismo e il suo stile elegante si impongono al mondo intero come segno tipicamente italiano.

Aldo Fallai ha conquistato il mondo della moda alla fine degli anni Settanta soprattutto grazie alla collaborazione con Giorgio Armani, con cui ha contribuito a creare le più importanti campagne pubblicitarie degli ultimi decenni, firmando così alcuni dei capitoli più esaltanti della storia del Made in Italy. Nonostante questo, è la prima volta che a questo straordinario fotografo, fra i più dotati ed originali del nostro tempo, artista noto in tutto il mondo, viene dedicato un approfondimento monografico che ne riassume il percorso creativo in circa 180 fotografie spettacolari, per lo più in colori Armani (bianco, grigio, sabbia), non poche di dimensioni extra large, tutte ristampate sotto la supervisione dell’autore. La mostra consente di scoprire le creazioni e gli interessi dell’artista nella moda e oltre, cioè in direzione delle arti visive che, per un fiorentino come Fallai, hanno sempre costituito il contesto più naturale e indispensabile, trasformandosi presto in campi magnetici e fonti di ispirazione davvero inesauribili. Anche per questo motivo è opportuno che la rassegna nasca a Firenze, la città natale in cui Fallai continua a vivere, a lavorare e a esplorare strade, angoli, opere e personaggi in avventurose ed emozionanti dérives foriere di scoperte continue e, attraverso queste ultime, di nuove immagini.

Due, appunto, gli allestimenti della mostra: a Villa Bardini le foto di moda, le campagne pubblicitarie, le situazioni incarnate da modelle e modelli ma anche da persone comuni, ovvero una sintesi della quasi trentennale simbiosi creativa con Giorgio Armani; il percorso prosegue al Museo Stefano Bardini con la sezione Rinascimento curata dalla direttrice Antonella Nesi. Le immagini di Aldo Fallai consentono al visitatore di riscoprire soprattutto l'eccellenza della moda italiana nel suo momento più bello e innovativo: gli anni Ottanta, quando Giorgio Armani inventava una donna elegante e vagamente androgina e un uomo dal look raffinato, talvolta trasgressivo talvolta narcisista.

Giocando con ruoli e situazioni, con modelle più affascinanti che belle e più espressive che seducenti, Aldo Fallai da questa moda ha ricostruito un mondo che va oltre l'abito per ritrarre un'intera società e una generazione, con i suoi sentimenti, umori, luoghi e stagioni. Un mondo in cui le persone hanno sempre contato moltissimo: le fotografie lasciano intuire un ricco lavoro di relazione e di complicità fra l'artista e la modella e ancora di più il modello, l'uomo della moda anni Ottanta che Aldo Fallai ha raccontato come nessun altro fotografo italiano di quel momento. La curiosità di Fallai, il suo gusto esigente, l’amore per la bellezza e anche per l’esasperazione della forma, fino al grottesco, l'hanno portato a esplorare fra le pieghe del linguaggio alla ricerca di effetti diversi, una campagna dopo l'altra: ecco che talvolta prevalgono per esempio le atmosfere flou, per raccontare una femminilità giovane e nostalgica d'Ottocento, mentre altre volte, più spesso, le luci forti e dirette unite al rigore del bianco e nero sempre prediletto da Fallai definiscono uno stile duro, scultoreo, che sembra ispirarsi a certi tagli del cinema d'avanguardia o all'eroismo di una Leni Riefenstahl.