I sistemi operativi dei computer sono stati sviluppati per simulare i meccanismi attraverso cui lavora il cervello umano, perciò potremmo dire che l'uomo li ha creati a sua immagine e somiglianza. Internet fa parte di questo scenario, ed è superfluo puntualizzare come nell'ultimo decennio il suo ruolo sia divenuto talmente centrale da poter affermare che vivere senza è ormai quasi impossibile.

Al contrario dei computer, il web non è stato pensato per imitare le operazioni della mente umana, al massimo l'impeccabile lavoro di un ragno (“web” significa “ragnatela”); nonostante ciò, proprio come la mente umana, la rete ha dei lati oscuri e subdoli da guardare con sospetto. Del resto internet non è altro che lo specchio dei comportamenti, delle tendenze e dei desideri dei suoi navigatori, ed è per questo che può oscillare senza controllo tra il piacevole, l'utile e il pericoloso. Tenere sempre gli occhi aperti è quindi consigliabile, ma a volte la curiosità per il proibito è più forte di qualsiasi precauzione; fino a che punto può essere arginata?

Di deep web si è sentito parlare spesso, soprattutto negli ultimi tempi, ma in pochi sanno davvero di cosa si tratta. Il deep web, conosciuto da noi anche come “web sommerso” o “web nascosto” (in inglese dark net o hidden web), è definibile come tutto ciò che si trova sotto la punta di quell'iceberg chiamato internet. La parte che ognuno di noi conosce e consulta quotidianamente è infatti il web “in chiaro”, ossia quell'insieme di siti che vengono indicizzati regolarmente da motori di ricerca quali Google, Bing, Yahoo! e via dicendo, e che quindi risultano accessibili semplicemente digitando le parole chiave necessarie per trovarli. Tutto quello che non viene considerato dai normali motori di ricerca, invece, finisce nel cosiddetto deep web. Se pensate che il web “normale” sia vasto di suo, non avete idea di quello che si nasconde in quello sommerso: Google conta una media di 2 miliardi di siti indicizzati, mentre nel deep web ne esistono circa 550 miliardi. Una bella differenza, no?

Che tipi di contenuti ci si deve quindi aspettare navigando in questa parte “proibita” di internet?

Prima di rispondere a questa domanda, è d'obbligo fare una premessa: il presente articolo non vuole invitare o stimolare i lettori a fare un salto nel deep web e a “toccare con mano” ciò di cui si andrà a parlare, anzi, nasce con l'intento opposto: far desistere chiunque ne abbia sentito parlare di sfuggita dal volerci dare un'occhiata. Ovviamente ognuno è poi libero di agire come meglio crede, ma trovo doveroso fare questa piccola precisazione. Detto ciò, possiamo continuare.

I siti che finiscono nel deep web possono essere di varia natura, si va da pagine “morte” che non hanno agganci con nessun altro contenuto in rete, a veri e propri file multimediali, da siti segreti governativi a software che normalmente non sono disponibili sull'internet di tutti i giorni. Tuttavia, la maggior parte dei siti del deep web, quelli che gli hanno fatto guadagnare la nomea di posto malfamato da cui stare alla larga, ospitano contenuti illegali. Tra questi possiamo citare il traffico di droga, di armi e di organi, lo scambio e la diffusione di materiale pedo-pornografico e snuff, forum in cui è possibile ingaggiare sicari, stanze speciali a cui si può accedere esclusivamente su invito, e che contemplerebbero violenze di varia natura su esseri umani e non.

Come capirete anche voi, il deep web non è un posto per tutti. Ma proprio perché non tutti ci sono stati e non hanno potuto realmente constatare cosa vi accade, è difficile stabilire con certezza dove si fermi la realtà e dove inizino leggende e dicerie, che passando di bocca in bocca – anzi, di tastiera in tastiera – si sono ingigantite, e hanno trovato terreno fertile nelle menti dei più impressionabili.

Per tranquillizzare i più sensibili, tocchiamo una questione fondamentale: possono accedere tutti al deep web? Tecnicamente sì, al deep web possono accedere tutti coloro che abbiano voglia di scoprire di cosa si tratti. Tuttavia, non vi si può accedere utilizzando uno dei consueti browser per esplorare il web normale, né tanto meno Google. Per poter avere accesso al deep web occorre scaricare un browser apposito chiamato Tor (acronimo di “The Onion Router”), che garantisce l'anonimato durante la navigazione nel web sommerso. Tor non è infallibile, e qualora vengano effettuate operazioni incaute, l'anonimato potrebbe anche crollare, esponendo l'utente al rischio di frodi e hacking di vario genere. Teoricamente – nonché paradossalmente – Tor protegge le informazioni personali meglio di quanto riescano a fare i browser normali, ed è per questo che chiunque intraprenda l'esplorazione del deep web potrà essere piuttosto sicuro che non verrà rintracciato.

Anche se avrete scaricato Tor, comunque, non potrete cercare un sito utilizzando un motore di ricerca come accade sul web normale, questo perché i siti del deep web (il cui suffisso è .onion) ospitano pagine dinamiche che vengono generate sul momento dai server, e che quindi cambiano di continuo, risultando irrintracciabili. Questo è il motivo per cui tutti i contenuti illegali e scabrosi menzionati in precedenza trovano un'oasi felice nel deep web, dato che neppure le autorità riescono a risalire agli IP di coloro che creano e pubblicano questi contenuti. Nonostante questo, pare che l'FBI pattugli costantemente questa parte oscura di internet e che, negli anni, sia riuscita ad abbattere diversi siti, tra cui il famigerato Silk Road, una specie di Amazon in cui venivano vendute principalmente droghe e pornografia illegale.

Tornando ai contenuti più disturbanti, come detto in precedenza, è difficile stabilire dove si fermi la realtà e dove inizi la fantasia. Molte delle leggende che si sono diffuse sono nate su Reddit, un portale dove gli utenti, per lo meno in certe sotto-sezioni, hanno l'obbligo di essere tanto creativi quanto convincenti nei loro racconti. I due casi più eclatanti e chiacchierati sono stati quelli relativi a The Red Room e The Human Experiment, due stanze private dove gli utenti, una volta invitati da uno dei membri iscritti, possono assistere in tempo reale, via streaming, a torture nel primo caso, e a esperimenti scientifici su esseri umani nel secondo. Una specie di Hostel trasportato sul web, in sostanza.

Personalmente, non metto in dubbio che possa esistere gente capace di arrivare a tanto, i serial killer e i soggetti disturbati sono sempre esistiti, e, come menzionato in apertura, internet non è che il riflesso di chi lo adopera. Non sarei quindi troppo meravigliata nell'apprendere che queste stanze siano effettivamente attive. Ciò che semmai lascia qualche perplessità è: come si può essere certi che questi video non siano tutta una farsa messa in piedi da qualche individuo annoiato e in cerca di popolarità? Non sarebbe certo una novità, anche l'internet normale pullula di questi casi. A riprova di questo, si potrebbero menzionare i famosi siti dei sicari a pagamento; vero è che sono state trovate pagine riportanti prezzi e richieste, ma pare che alla fine si sia risolto tutto in una gigantesca truffa, dove a sparire non erano le vittime designate, ma i soldi dei committenti. Insomma, chi racconta queste storie non le ha vissute in prima persona, ma si sa, “se è scritto su internet, deve essere vero”.

Al di là di questo, il deep web è davvero un posto così pessimo? Sì, lo è.
Se ve lo state chiedendo, no, io non ci sono stata, né mai lo farò. Posso però dirvi che mi sono documentata abbastanza da discernere ciò che può accadere concretamente da quello che viaggia solo nella fantasia di molti utenti con la sindrome del menestrello virtuale.
Alcune fonti riportano che il deep web non è il posto infernale che viene dipinto, che la maggior parte sono solo storie inventate, e che in sostanza basta conoscere i siti giusti per riuscire addirittura a farci affari in modo sicuro. Chi lo sa. Io, fossi in voi, non tenterei.
Anche nel caso in cui non esistano chat room dedicate ad esperimenti sugli esseri umani in diretta, incappare in video pedo-pornografici, o in contenuti generalmente disgustosi, è più facile di quanto si pensi.

Prendetelo come un consiglio spassionato: state alla larga dal deep web. Sul serio.
Diversamente, nel migliore dei casi vi potreste ritrovare il computer pieno di virus, le password rubate e il conto in banca frodato. Nel peggiore dei casi, chissà, potreste diventare i protagonisti di qualche nuova storia da far circolare su internet. Quello normale.