Android è la valida alternativa, nell’universo degli smartphone e tablet, al dominio della mela “morsicata”, meglio conosciuta come Apple. Il sistema operativo di Google è una risorsa open source di qualità, in grado di permetterci di comunicare con il mondo intero. La comunicazione globale e multimediale ha rivoluzionato molti aspetti della vita quotidiana. Una su tutte la privacy! Ora tutti i nostri dati sono sotto la luce del sole e ben visibili sia dalle multinazionali per campagne di marketing, che dai vari malintenzionati che si aggirano sul web.

Per migliorare la privacy non dobbiamo rinunciare alle tecnologia e non bisogna buttare, in preda al panico, il nostro dispositivo dalla finestra. Tre piccole semplici mosse possono garantire un maggiore controllo della privacy su smartphone o tablet.

DuckDuckGo

Perché affidare tutto alla Big G? Posta, mappe, messaggi, servizi cloud, motore di ricerca... tutto in mano a Google. Nulla di personale contro il colosso americano, grazie al quale Android è stato introdotto sul mercato globale. Io, per esempio, sono un grande utilizzatore di Gmail e ritengo tale servizio di posta elettronica il migliore sul mercato. Ma per quanto riguarda la navigazione in Internet, è meglio bussare altrove. Ma dove? Bing, Yahoo… no di certo!

La soluzione si chiama DuckDuckGo. Cosa, come!? Un papero della Disney? No, un motore di ricerca alternativo a Google e Bing. Mentre questi ultimi tracciano e ricordano le ricerche fatte da tutti gli utenti, DuckDuckGo non si propone tale obiettivo, non memorizza nessun dato e presenta risultati omogenei per tutte le persone. Se vogliamo un motore di ricerca incentrato su siti e webpage officiali, senza tutorial di You Tube e siti SEO (ottimizzati per i motori di ricerca) di scarsa qualità fra le scatole, DuckDuckGo è il cavallo su cui puntare e affidare la nostra privacy.

Netguard

Nel momento in cui si scarica un’app, l’utente Android deve accettare una serie di autorizzazioni per utilizzare un programma. I “permessi” vengono richiesti nel momento in cui si scarica un'app, e premendo su “accetta”, si fornisce automaticamente l'accesso ai dati personali. Per prima cosa assicuriamoci cosa stiamo scaricando, fatto questo reclutiamo un bodyguard a tempo pieno: Netguard.

Netguard non controlla tutti i permessi, ma è un programma utile per decidere quali delle nostre applicazioni potranno inviare dati nella rete. In fondo è quello che conta, non farsi rubare dati tramite la connessione in Internet. Semplice da utilizzare, ma con un unico limite: non è disponibile per le versioni antecedenti ad Android 5.0.

AVG PrivacyFix

Un altro punto caldo, in termini di privacy, riguarda Facebook. Quante volte abbiamo consentito l’accesso ad applicazioni simpatiche e giochini divertenti? Siamo sicuri di aver regolato la privacy nel modo migliore? Tutto questo sta alla base degli introiti del popolare social network. Facebook guadagna grazie a servizi pubblicitari, alle condivisioni e ai nostri “mi piace”. Non regolare la privacy nel modo giusto è un punto a nostro svantaggio.

Per nostra fortuna AVG, il famoso antivirus mette a disposizione un'app in grado di regolare al meglio la privacy su Facebook, ma anche su Twitter e Google+. Molto interessanti le opzioni relative al social network di Zuckerberg. Ora potete regolare al meglio i termini sulla privacy, proteggere l'identità, controllare i Tag a tradimento degli amici, cancellare la presenza sui motori di ricerca e tanto altro ancora.

Naturalmente, non bisogna fermarsi qua. Sapere usare al meglio il nostro smartphone è un imperativo categorico per non essere vittime di truffe o campagne di marketing aggressive e poco pulite.