Nel 323, la morte improvvisa di Alessandro Magno lasciava senza un erede il suo grande impero. In questa situazione di instabilità ben presto i suoi generali diedero vita a una serie infinita di guerre, che determinarono la nascita di diversi regni e l’inizio della cosiddetta età ellenistica.

Se di gran parte dei possedimenti asiatici si impossessò Seleuco, l’Egitto invece toccò a Tolomeo figlio di Lago che, dando vita a una propria dinastia, nel 305 a.C. divenne re col nome di Tolomeo I Soter mantenendo il potere fino alla sua morte nel 283. Gli succedette il figlio Tolomeo II Filadelfo (283-246).

In oltre cinquant’anni di regno, Tolomeo Soter e Tolomeo Filadelfo resero l’Egitto e la sua capitale Alessandria punto di riferimento della cultura greca e meta privilegiata degli intellettuali più noti. La creazione del Museo all’interno del quale si trovava la celebre Biblioteca e il mecenatismo dei due sovrani, che nel loro progetto culturale si avvalsero di figure di spicco come l’ateniese Demetrio Falereo, allievo di Aristotele, e Callimaco di Cirene, attirarono ad Alessandria i più illustri intellettuali del tempo provenienti da ogni dove ed esperti nei diversi campi del sapere: dalla poesia, alla matematica, dall’astronomia, alla medicina. I questo ambito si distinsero i due medici greci, Erasistrato di Ceo ed Erofilo di Calcedone, che lavorarono ad Alessandria nella prima metà del III secolo a.C.

Erasistrato apprese l’arte medica dal padre Cleombroto, medico del re Seleuco I Nicanore e approfondì i suoi studi presso i medici Crisippo di Cnido e Metrodoro. Erofilo invece fu allievo del famoso medico Prassagora di Cos. La tradizione attribuisce ai due medici alessandrini una serie di ricerche e di scoperte.

Erasistrato compose opere su anatomia, eziologia, fisiologia, patologia generale, patologia locale, farmacologia. Nell’ambito dell’anatomia rientrano le sue osservazioni sul cuore e il sistema circolatorio, sul cervello e i nervi cranici. Effettuò interventi chirurgici o semplici osservazioni su pazienti o cadaveri. A questo proposito avrebbe compiuto un intervento su un paziente malato di fegato aprendogli il ventre e applicandogli direttamente sull’organo dei cataplasmi, e avrebbe dissezionato i corpi di quanti erano deceduti a causa dell’idropisia verificandone l’indurimento del fegato. Il medico di Ceo si interessò anche alle misure da adottare contro le insolazioni e agli antidoti contro il morso di alcuni serpenti velenosi che infestavano l’Egitto.

Quanto a Erofilo indagò la struttura del cervello e del cranio; indicò con precisione l’origine dalla testa dei nervi che arrivavano fino al midollo spinale attraversando tutto il corpo; studiò il sistema vascolare e la struttura di intestino e apparato digerente, nonché degli organi riproduttivi maschili e femminili. Il medico di Calcedone si interessò inoltre alla cura di diverse malattie quali la frenite, la lienteria, il tetano, la polmonite, la pleurite.

Forse gran parte dei risultati scientifici ottenuti da Erasistrato ed Erofilo vanno attribuiti alla pratica della vivisezione che, stando allo scrittore latino Celso (I secolo d.C.), fu loro consentita dai sovrani pronti a mettere a disposizione per questo scopo i condannati a morte. Forse praticandola sui criminali e sicuramente sulle scimmie, Erasistrato riuscì a comprendere, ad esempio, la funzione del diaframma nel processo della respirazione; a rilevare la funzione non vitale di un organo come la milza; a descrivere il funzionamento dello stomaco nel processo di digestione; a cogliere la frequenza e i tempi della sistole e della diastole; a capire i sintomi che aggredivano l’essere vivente se il suo cuore veniva stretto da una mano, o se una valvola cardiaca veniva bloccata; a comprendere che una ferita sulla meninge destra provocava la paralisi della parte sinistra del corpo; a verificare che un violento colpo sulla meninge provocava l’immediata morte dell’animale.

Con Erofilo ed Erasistrato dunque la medicina greca compì notevoli progressi. Furono possibili grazie al mecenatismo di Tolomeo Soter e Tolomeo Filadelfo, che ad Alessandria d’Egitto misero a disposizione dei due medici greci risorse e strumenti di studio. Se Tolomeo Soter e suo figlio Tolomeo Filadelfo, ma anche tutti i sovrani che li seguirono tra III e II secolo a.C., favorirono l’arrivo e la permanenza ad Alessandria di intellettuali che si distinguevano in ogni campo del sapere, nel 144 Tolomeo VIII Evergete II, detto Fiscone, chiudeva questa pagina gloriosa per Alessandria e l’Egitto. Ostacolando e addirittura perseguitando gli intellettuali, il sovrano ne determinò così la fuga. Così, orfana della sua intelligentia, Alessandria cedeva il suo ruolo di capitale culturale ad altre capitali diventate sedi più idonee e sicure per gli studiosi in fuga dall’Egitto.

Bibilografia:

G. Squillace, Cuore e cardiopatie nelle ricerche di Erofilo di Calcedone, “Cardiologia negli ospedali” 168, 2009, pp. 75-76
G. Squillace. Erasistrato di Ceo e gli studi di cardiologia alla corte di Alessandria, “Cardiologia negli ospedali” 187, 2012, pp. 110-111
G. Squillace, Erofilo ed Erasistrato e il recupero di testi medici per la Biblioteca di Alessandria, in M. Berti – V. Costa (a cura di), Ritorno ad Alessandria. Storiografia antica e cultura bibliotecaria. Ricerche di filologia, letteratura e storia, 18. vol. 18, Tivoli 2013, pp. 155-178
G. Squillace, Medici greci, malattie egiziane: Erofilo ed Erasistrato nell’Egitto dei Tolomei, in G. Capriotti Vittozzi (ed.), Egyptian Cursen. 2. A Research on Ancient Catastrophes, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, Roma 2015, pp. 147-160
G. Squillace, I balsami di Afrodite. Medici, malattie e farmaci nel mondo antico, San Sepolcro, Aboca Museum, 2015