Adesso caro lettore, ti propongo una sfida intellettuale. Quale? Far viaggiare Albert Einstein, non più nel passato o nel presente, ma al contrario nel futuro della pura fantasia... quello fantascientifico di un grande film. Non capisci ancora che cosa intendo? Presto detto, immagina - questa volta - che Einstein possa parlare a un personaggio di un film. Un film di fantascienza:

1- Quale film?
2- Quale personaggio?

Il film è:

  • 2001: Odissea nello spazio.

Il personaggio è:

  • Il capitano David Bowman.

Per quale motivo ho scelto, proprio, questo film? Ce ne sono molti, parecchi di buoni motivi, uno è che:

  • Il regista è Stanley Kubrick.

Ed è opinione dei più, che se il ''cinema'' non fosse il ''cinema'' Stanley Kubrick sarebbe, certamente:

1- Il Maradona del calcio;
2- Il Da Vinci della scienza;
3- Il Michelangelo della scultura;
4- Il Darwin dell’antropologia;
5- Il Freud della psicologia;
6- Lo Shakespeare del teatro;
7- L’Einstein della fisica.

Perché?! Perché Kubrick, con i risultati noti a tutti è stato nel medesimo tempo:

1- Regista;
2- Sceneggiatore;
3- Montatore;
4- Scenografo;
5- Scrittore;
6- Fotografo;
7- E produttore.

E il film scelto, oltre ad aver acceso nel mio cervello - una ''calda'' fantasia dentro una ''fredda'' razionalità - è essenzialmente:

  • Uno dei massimi picchi, mai raggiunti dalla cinematografia mondiale. Infatti, il film scelto per l’esperimento, è sostanzialmente una profonda riflessione filosofica:

1- Tra, la natura e l’essere umano;
2- Tra, l’essere umano e la conoscenza (o la scienza) aliena.

In questo film - il Kubrick - paragona i due momenti più qualificanti vissuti dalla razza umana:

1- L’uomo primitivo nella savana primordiale;
2- L’uomo moderno in un’astronave fantascientifica.

E da queste immagini - interamente prive di dialogo - si evolve tutto il resto del film, che in razionale ordine cronologico, può essere sintetizzato in questo modo:

1- La scoperta;
2- Il viaggio;
3- Il grembo materno;
4- La nascita.

La scoperta...

Nel 1999 - cioè nel futuro del film - si scopre su una base lunare, un grande monolito nero extraterrestre, sepolto ad arte in tempi lontani. In seguito, si scopre che esso emette un segnale radio, in direzione del pianeta Giove. Ecco perché, il dottor Heywood Floyd, presidente della NASA, invia un’astronave (il Discovery One) in ricognizione sul pianeta.

Il viaggio...

Nel bel mezzo del viaggio, la follia omicida del supercomputer dell’astronave (HAL 9000), si manifesta in tutta la sua crudeltà: riesce, infatti, a uccidere quasi tutti i membri dell’equipaggio. Tutti, tranne il capitano David Bowman, che dopo notevoli sforzi, riesce a disattivare il computer proseguendo il viaggio da solo. In seguito, il capitano David Bowman, raggiunge l’orbita di Giove e qui, scorge un altro, identico monolito nero a quello trovato sulla Luna.

Il grembo materno...

Per mezzo d’una capsula, si avvicina al monolito da cui è inghiottito e accelerato a velocità sconosciute (infinite). La capsula - si materializza in una stanza chiusa - arredata in stile Impero, con un letto matrimoniale, un bagno e del cibo (una sorta di grembo materno), dove il capitano David Bowman, riesce a sopravvivere per un giorno intero in completa solitudine e tranquillità.

La nascita...

Qui, il capitano David Bowman, riesce a vedere tutti i se stessi (che evolvono) contemporaneamente: il ''tempo'' e lo ''spazio'' non sono più come il ''tempo'' e lo ''spazio'' decifrato dall’uomo sulla Terra. Allo stato massimo della sua vecchiaia, il capitano David Bowman, sdraiato sul suo letto stile Impero, vede l’enorme monolite nero e dopo averlo toccato, rinasce sotto forma di feto cosmico.

Perciò, caro lettore, adesso ti chiedo... cosa accadrebbe per te, se Albert Einstein incontrasse il capitano David Bowman?

1- Einstein, cosa chiederebbe a Bowman?
2- Bowman, cosa risponderebbe a Einstein?

Forse il ''primo'' farebbe notare al ''secondo'' che, chi viaggia alla velocità della luce:

  • Non invecchia - nemmeno - di un secondo?

E, per questo fatto, accade che:

  • Non esiste ''tragitto'' troppo lungo o troppo corto?

Per cercare di scoprirlo, credo, esista un solo modo:

1- Simulare l’inconsapevole nell’assoluto;
2- Simulare la realtà che incontra la fantasia.

In quale modo ho deciso di farlo? Semplice:

1- Vivere come in un sogno;
2- Sognare come in un viaggio;
3- Viaggiare come in un film.

Allora, caro lettore, non mi resta che augurarti buon film.

Bowman: Ciao, Albert!
Einstein: Ciao... hai un viso familiare. Non ricordo, dove ti ho visto, ma ti ho visto da qualche parte!
Bowman: Sono il capitano David Bowman.
Einstein: È vero. Quello del film. Lo stavo guardando e...
Bowman: ...Ti sei addormentato e hai iniziato a sognare: io sono parte di quel sogno.
Einstein: Perciò - tu - non sei reale?!
Bowman: Anche quel film non è reale... almeno per ora: siamo nel 1950 e quel film è uscito nel 1968.
Einstein: Sì, l’ho preso da un viaggio fatto nel futuro.
Bowman: Lo so, conosco tutti i fatti nudi e crudi.
Einstein: In che senso?
Bowman: Perché io sono parte di te.
Einstein: Sei parte del mio sogno, ecco tutto!
Bowman: Ma il sogno è fatto dal tuo cervello, e il tuo cervello conosce tutti i particolari ''incandescenti'' della tua vita.
Einstein: Quindi ''io'' sono ''te'' e ''tu'' sei ''me''?
Bowman: Hai capito giusto.
Einstein: Potrei, quindi, approfittare della comodità?
Bowman: Vale a dire?
Einstein: Chiederti alcuni dettagli su una cosa!
Bowman: Su cosa?
Einstein: Sono cose a me già note, ma voglio la conferma... del mio cervello.
Bowman: Di che si tratta?
Einstein: Che accadrebbe se - ad esempio un’astronave - riuscisse a viaggiare alla velocità della luce?
Bowman: Che l’astronave diventerebbe una macchina del tempo.
Einstein: Una macchina del tempo?!
Bowman: Poniamo che quell’astronave - alla velocità della luce - partisse dalla Terra e facesse un giro completo, attorno al Sole. Sai quanto impiegherebbe per fare quel giro?
Einstein: Non un anno?
Bowman: Niente, nulla, zero. Dopo aver raggiunto quella velocità, il tempo nell’astronave si fermerebbe come in una foto.
Einstein: Ma quella sull’astronave, non quella sulla Terra.
Bowman: Ecco perché, l’astronave diventa una macchina del tempo: chi esce dall’astronave, vede la Terra invecchiata di un anno.
Einstein: Se, invece, volessi viaggiare 20 o 30 anni... nel futuro della Terra?
Bowman: Basta fare 20 o 30 giri... e il gioco è fatto.
Einstein: Al contrario, però, non si può viaggiare nel passato!
Bowman: Certo, invece, si può!
Einstein: E come?
Bowman: Superando la velocità della luce: più la si supera, più si torna indietro nel tempo.
Einstein: E qui ti volevo: se si supera la velocità della luce, la massa diventa anti-massa, no?
Bowman:: Entra in un’altra dimensione: una del passato, appunto.
Einstein: E torna indietro nel tempo?!
Bowman: Strabiliante, eh?
Einstein: E quella ''storia'' degli universi paralleli? Quella delle super-stringhe è vera?
Bowman: Quella ''storia'' è per l’appunto... un’altra ''storia''.