La Trabant è l’automobile simbolo della Germania dell’Est, prodotta nella Repubblica Democratica Tedesca dalla casa automobilistica VEB Sachsenring dal 1957 sino al 1991. Dopo oltre 25 anni dalla sospensione della sua produzione, questa caratteristica autovettura sta praticamente scomparendo dalle strade, infatti, il numero di veicoli in circolazione è passato da un milione a poche decine di migliaia.

Le Trabant hanno una struttura di base in acciaio e la carrozzeria realizzata con materiali plastici, in particolare il Duroplast, un misto di polvere di resina e cotone. Questo composto era economico da produrre, robusto e allo stesso tempo leggero, termicamente molto isolante, non ossidabile o degradabile. La plastica non si deformava con gli urti, come avviene con l'acciaio, ma fortemente sollecitata si spaccava, rendendone difficile la riparazione. La filosofia della sua progettazione è l’essenzialità: quello che non c’è, non si rompe.

La VEB Sachsenring ne produceva tre modelli: berlina, cabriolet e giardinetta; tutti gli esemplari, fino agli anni Ottanta, montavano motori a due tempi di 595 cm³ per 25 cavalli che in seguito vennero rimpiazzati. Nei paesi dell’Est di quel periodo i proprietari di automobili erano soliti migliorarne l’aspetto e le prestazioni, con i pochi mezzi a disposizione. Nel caso della Trabant una delle migliorie consisteva nella sostituzione del motore, per esempio con quello della Fiat 128. Come è facilmente immaginabile le prestazioni con motore a due tempi erano modeste e l'auto impiegava quasi mezzo minuto per raggiungere i 100 km/h, con partenza da fermo, mentre la velocità massima era di soli 112 km/h. Un altro grave problema era l’inquinamento, causato da un notevole fumo di scarico.

Con la riunificazione della Germania, la produzione della Trabant divenne anacronistica e fuori mercato, surclassata dai modelli delle case automobilistiche occidentali e soprattutto dalle rigide misure anti-inquinamento in vigore in Europa, quindi la produzione cessò. Oggi la Sachsenring AG realizza soltanto componenti di ricambio per motori a scoppio.

Nata come auto del popolo, La Trabant rappresentò l’unica possibilità di motorizzazione per gli abitanti della DDR, ad eccezione dei dirigenti che potevano accedere alla più costosa Wartburg. Per entrarne in possesso dell’automobile c’erano due possibilità: acquistarla nuova, con liste di attesa non inferiori a 10-12 anni, oppure usata, che, per ovvie ragioni di offerta-domanda, costava più di quella nuova.

Il 23 agosto 1989, quasi due mesi prima della caduta del muro di Berlino, il governo ungherese aprì le frontiere all’occidente, smantellando la cortina di ferro. Moltissimi tedeschi dell’Est, a bordo delle loro Trabant, attraversarono il confine ungherese con l’Austria per fuggire verso la Germania Ovest. In poche settimane oltre 30.000 tedeschi della DDR, grazie alle coloratissime e piccole Trabant, cariche fino all’inverosimile, fuggirono, accelerando il processo di caduta del muro berlinese.

Nei primi anni Novanta era possibile acquistare una di queste vetture per cifre irrisorie, per un certo periodo vi fu un vivace mercato, così come avvenne con la Yugo, prodotta nella Ex-Jugoslavia. Con il passare del tempo le auto si sono fatte più rare e il loro prezzo è inevitabilmente salito. Tra le tante note negative ce n’è anche qualcuna positiva, la Trabant, verso la fine degli anni Novanta, fece parlare di sé superando il test dell’alce, che era stato inizialmente clamorosamente fallito dalla neonata Mercedes-Benz Classe A. Il test consisteva nel misurare la stabilità in movimento dell’auto, dopo avere effettuato una brusca sterzata per evitare un animale apparso in strada all’improvviso.

A Budapest, il bastione dei Pescatori è situato sulla riva di Buda del Danubio, vicino alla chiesa di Matthias. Poco prima di arrivarci abbiamo “Incontrato” una vecchia Trabant 1.1 Universal, il cui proprietario chiede un contributo per la sua manutenzione. Al prezzo di pochi fiorini è nata l’idea di questo tributo a un’automobile entrata nella leggenda.

Tra le numerose storielle ancora in voga nella cultura popolare tedesca, una delle più note dice: “Chi sono i più grandi pensatori tedeschi? Quelli che guidano le Trabant, perché pensano di guidare una macchina”.