Addentriamoci ulteriormente nell’incredibile scenario che il mondo dell’acqua ci offre, prendendo in esame le affascinanti relazioni che possono svilupparsi nell’interazione con l’uomo in riferimento al suo stato di salute. Si è infatti visto che se prendiamo una persona e le facciamo bere dell’acqua precedentemente informata, quando questa entra all’interno dell’organismo inizia immediatamente a trasmettere le informazioni ricevute in precedenza, andando a modificare di conseguenza lo stato di salute di chi l’ha bevuta.

Esperimenti in questo senso sono stati ad esempio realizzati in Nevada dall’equipe dell’immunologo italo americano Dr. Laperla, in pazienti affetti da patologie cardiovascolari, in cui si era notata la presenza di sangue agglutinato, cioè i globuli rossi, (il sangue per l’85% è acqua), avevano perso la loro carica elettrica e, privi della loro vitalità, si andavano impilando uno sull’altro. Quando ai pazienti venne offerto un bicchiere di acqua micro strutturata, alcalina e ionizzata, e si fece un prelievo di sangue a soli 15 minuti di distanza dall’assunzione, al momento dell’esame effettuato nell’immediato, usando il metodo della microscopia in campo oscuro, si vide che la situazione era radicalmente mutata, nel senso che i globuli rossi avevano ripreso la loro normale vitalità, rendendo più agevole il flusso sanguigno e il conseguente trasporto di ossigeno alle cellule, migliorando le condizioni generali di salute del paziente.

Il corpo umano è costituito da 100 mila miliardi di cellule e gli scambi biochimici che avvengono a livello cellulare ogni secondo sono circa 80 mila, quindi ogni istante miliardi di cellule comunicano tra di loro simultaneamente, quasi alla velocità della luce, e questo è possibile anche grazie alla struttura mirabolante dell’acqua. È davvero qualcosa di meraviglioso e stupefacente questo nostro intimo e profondo legame con l’acqua, che ancora una volta ci dà la misura di quanto siamo integrati nella Natura, concetto che abbiamo volutamente dimenticato, chiamandocene fuori con mal riposto orgoglio, erroneamente pensando di essere a Lei superiori, e di poterla piegare ai nostri bisogni, senza tenere in alcun conto che possiede una sua chiara e definita progettualità. I risultati di questo sconsiderato atteggiamento sono sotto gli occhi di tutti, sia in termini di salute che di degrado sociale e ambientale.

Se vogliamo che la parte di oceano che è in noi permei di sé le nostre cellule consentendo lo svolgersi delle reazioni biochimiche necessarie al corretto funzionamento della nostra fisiologia, occorre che oltre a nutrirci principalmente di frutta e verdura biologica, si introduca nel corpo il tipo d’acqua che la Natura ha destinato all’uomo: quella che sgorga dalle sorgenti e si riversa limpida e pura in torrenti, fiumi e laghi. Non è un caso infatti che tutte le maggiori civiltà del mondo siano nate e si siano sviluppate sulle rive dei fiumi e dei grandi laghi. Le caratteristiche peculiari dell’acqua surgiva sono:

• la purezza, cioè la mancanza di agenti tossici e metalli pesanti;
• la vitalità, ossia la capacità, attraverso la ionizzazione data dal suo incessante fluire, di cedere elettroni a carica negativa utili a contrastare i radicali liberi producendo un effetto altamente antiossidante;
• la micro strutturazione in cluster di circa 5/8 molecole, che la rendono estremamente idratante, facilitandone l’ingresso nelle cellule, perché non è affatto scontato che bere acqua sia sempre sinonimo di idratazione, come ad esempio laddove i cluster siano formati da 20 o più molecole;
• l’alcalinità, per quelle maggiormente salutari e vibrazionalmente elevate che scorrono su terreni composti da minerali con questa caratteristica.

L’alcalinità è oggi una qualità imprescindibile per l’acqua da introdurre nell’organismo, perché rende molto più semplice contrastare l’acidosi a livello di matrice extra cellulare, (la sostanza in cui sono immerse le nostre cellule), che è ormai accertato essere la genesi di tutte le patologie cronico degenerative, tumore compreso, dovuta all’accumulo di scorie prodotte dall’espletamento delle funzioni metaboliche, a cui va a sommarsi il carico notevolissimo di quelle generate dallo stile di vita stressante e dall’alimentazione sconsiderata adottati da questa nostra società tanto evoluta. Il nostro organismo infatti essendo per sua natura basico, ma acido nelle sue funzioni, per mantenersi in equilibrio necessita di essere continuamente tamponato con minerali alcalini, per cui si comprende bene che se si beve acqua acida, il nostro organismo dovrà necessariamente approvvigionarsi di questi minerali andando a cercarli al proprio interno, e lo farà sequestrandoli da ossa e denti. Analizziamo ora le due fonti di approvvigionamento dell’acqua nelle nostre famiglie:

• l’acqua di acquedotto che entra nelle nostre case dopo essere stata prelevata da fiumi inquinatissimi, sottoposta a trattamenti meccanici, fisici e chimici in enormi depuratori, e avere percorso molti chilometri spinta a notevole pressione lungo una rete idrica che ha molte assonanze con quella fognaria. È fin troppo facile intuire come non sia in alcun modo adatta ad essere bevuta così come sgorga dai nostri rubinetti;
• l’acqua minerale in bottiglia, la cui distribuzione in Italia rappresenta l’80% del mercato di quella per uso alimentare, il che, come consumatori, ci colloca al secondo posto al mondo dopo il Messico. Qui il discorso diventa molto delicato perché si vanno a toccare interessi economici rilevantissimi, visto che sono circa 40.000.000 gli italiani che la bevono, per cui mi limiterò ad accennare ad alcuni temi, sviluppati molto approfonditamente dal giornalista italiano Giuseppe Altamore nei suoi libri: Vogliono darcela a bere, Acqua S.P.A., I Predoni dell’Acqua, che vi consiglio caldamente di leggere. Ecco alcune sollecitazioni in questo senso:

• legislazione maggiormente lassista a favore delle acque minerali che autorizza la presenza di percentuali più elevate di alcune sostanze nocive, rispetto a quelle previste per l’acqua di rubinetto, per cui spesso si assiste al paradosso che l’acqua di molti acquedotti e di gran lunga più salutare di quella minerale acquistata a caro prezzo;
• presenza di plastificanti cancerogeni (PET) rilasciati dalla parete delle bottiglie ad opera del calore (esposizione al sole);
• è spesso acida (gassata) e ossidante;
• è acqua morta e soggetta a scadenza; vi siete mai chiesti perché se posizionate al sole una bottiglia d’acqua di fonte, dopo alcuni giorni, al suo interno iniziano a formarsi una moltitudine di micro organismi, mentre questo non accade con quella di acqua minerale?
• è molto costosa e incide sensibilmente sul bilancio familiare;
• produce enormi quantità di rifiuti non degradabili;
• obbliga a sollevare e trasportare significativi e inutili pesi.

Cosa fare allora per far sgorgare dai nostri rubinetti acqua che abbia le stesse caratteristiche di quella di fonte? Dobbiamo affidarci alla moderna tecnologia che ha ideato degli apparecchi, comunemente definiti “ionizzatori”, la cui funzione è quella di depurare, alcalinizzare, ionizzare e micro strutturare l’acqua che esce dal rubinetto, ma per effettuare un acquisto consapevole, occorre avere le informazioni che consentano di scegliere quello più affidabile, per evitare di compromettere, anziché migliorare, il proprio stato di salute. Tre sono i suggerimenti che a questo proposito mi sento di fornirvi:

• sincerarsi che la camera elettrolitica svolga al meglio le proprie funzioni di ionizzazione e alcalinizzazione, e che gli elettrodi al suo interno abbiano una forma a stato solido e non a maglia, e che i materiali usati siano titanio medicale puro al 99%, immerso in un bagno di platino purissimo attraverso un processo di galvanizzazione, e non siano semplicemente rivestiti, perché in questo caso, nel corso del processo di ionizzazione, potrebbero rilasciare particelle anche minime di questo metallo;
• valutare l’avvenuta microstrutturazione, e quindi la maggior capacità di permeabilità a livello cellulare;
• controllare che il filtro, meglio sarebbe se ce ne fossero due, sia in grado di svolgere compiutamente la propria funzione, depurando a dovere l’acqua che dovrà venire ionizzata.

Per ottenere un riscontro oggettivo riferito al primo suggerimento che vi ho fornito, leggete attentamente le caratteristiche tecniche fornite dall’azienda in merito alla tipologia dei materiali usati per la camera elettrolitica, poi verificatene il corretto funzionamento andando a misurare i parametri di alcalinità e ionizzazione presenti nell’acqua ad uso alimentare che esce dall’apparecchio, usando due piccoli strumenti che sono il piaccametro e il redoximetro. Se il PH e il valore di ossido riduzione da voi misurati sono gli stessi dichiarati dal costruttore tutto è ok.

Come abbiamo visto, l’acqua è un elemento vivo e mutevole, e nel caso di specie, se si desidera verificare se sia realmente avvenuta la sua microstrutturazione, cioè se i suoi cluster siano passati dall’essere formati da 20/26 molecole l’uno, come avviene ad esempio per l’acqua di rete, che adotta questa macrostruttura per difendere la propria integrità fisica a fronte della forte pressione a cui viene sottoposta nelle tubature dell’acquedotto, a mini cluster di 5/8 molecole, come quando sgorga dalla sorgente, esiste una semplice ma efficace prova empirica. Basta riempire due tazze, una con l’acqua del rubinetto e l’altra con quella alcalina ionizzata uscita dall’apparecchio, a freddo immergere in entrambe una bustina di tè, e attendere una decina di minuti. Se nella tazza con l’acqua uscita dallo ionizzatore, a differenza dell’altra, si sarà formata la bevanda con lo stesso colore e sapore di quella che si sarebbe ottenuta con l’uso di acqua calda, siamo in presenza di un’effettiva micro strutturazione evidenziata dalla maggior permeabilità dell’acqua che ha perfuso la bustina estraendone i principi attivi presenti al suo interno. In caso contrario, astenersi dall’acquisto.

Per valutare invece la funzionalità del filtro, l’unica discriminante è fornita dalla risposta che riceverete dal venditore alla semplice richiesta di prendere diretta visione dei risultati delle analisi sull’acqua, in ingresso e in uscita dall’apparecchio, affidate dall’azienda produttrice a un laboratorio terzo per garantirne l’imparzialità. Se vi verranno negate, passate oltre, se invece vi verranno fornite, avrete modo di valutare l’effettiva funzionalità del filtro e compararla con quella di ionizzatori di altre marche, e operare di conseguenza la scelta migliore.

Alla luce di quanto esposto, e visto che il corpo a livello cellulare è per il 99% acqua, non si comprende come mai la medicina si ostini a interessarsi e a studiare unicamente il restante 1%.