Ve la presento.

Si chiama Hermetia illucens.

Born in USA... è ormai cosmopolita prediligendo le aree tropicali. È un dittero nero di 2 centimetri con l'addome che presenta aree translucide che le dà il soprannome di “illucens”. Abita in substrati organici in decomposizione, sia vegetali sia animali, negli escrementi, nei suoli umidi e nelle lettiere; insomma... in tutto ciò che ci fa schifo. Ed è ciò che rende famosa la Hermetia illucens banalmente chiamata: mosca nera soldato. Vive pochi giorni e si nutre preferibilmente di nettare! È ghiotta di materia organica umida.

L'appellativo “soldato” le viene dato perché fa letteralmente fuori tutti i suoi competitor compresa la fastidiosissima mosca domestica che infesta le nostre abitazioni e ancor più le abitazioni dei nostri nonni che erano divise da una sgangherata porta in legno con la stalla.

Ora non più. Basta liberare nelle stalle delle uova di mosca nera soldato per fagocitare in poco tempo le larve delle mosche domestiche che conosciamo.

Il soldato, manco fosse addestrato, è molto aggressivo e famelico. È in grado di ridurre una montagna di rifiuto organico - che esce anche dalle nostre cucine - da un minimo del 30 a un massimo del 55% di volume in poco tempo con una tempistica cronometrabile. Tant'è che gli Sherlock Holmes di mezzo mondo ne hanno familiarità e le utilizzano come misuratore cronologico dello stato di decomposizione di un cadavere, al fine di stimare il momento in cui si è verificata la morte di un individuo e ricavare eventuali altre informazioni relative al luogo e alle circostanze del decesso. Elementare Watson.

Inoltre, il soldato è estremamente resistente agli agenti chimici e agli insetticidi. Insomma, le armi chimiche le fanno un baffo e può stare tranquillamente in prima linea. Viene studiata in molte facoltà di mezzo mondo per i benefici che si potrebbero trarre sotto il punto di vista ambientale, economico ed energetico.

I benefici derivanti dall'allevamento della nostra amica sono:

  • riduzione del volume dei rifiuti organici;
  • abbattimento del carico inquinante dei rifiuti (in termini di azoto, fosforo, sostanza organica) e relativi odori;
  • facilità di recupero delle pupe (ultimo stadio di larva) grazie alla particolare etologia della specie;
  • minore impatto sanitario rispetto ad altri sistemi di digestione basati sull'impiego di ditteri.

Insomma, si tratta di un insetto ecologicamente utile in quanto interviene nel ciclo del carbonio nelle prime fasi della decomposizione della sostanza organica e, a differenza della mosca comune, non si intrufola dentro le abitazioni private. Sembra quasi programmata.

L'impatto igienico-sanitario è virtualmente nullo se confrontato, ad esempio, con quello di altri insetti. Va inoltre citato il beneficio derivante dalla competizione alimentare delle larve del nostro soldato che, occupando la stessa nicchia ecologica dei ditteri saprofagi vettori di agenti patogeni, ne ostacola la proliferazione riducendone l'impatto igienico-sanitario. Un vero e proprio Terminator.

Riassumiamo: riduce i rifiuti organici, caccia i competitor che s'insinuano nelle abitazioni, favorisce un impatto igienico sanitario migliore... What else? Crea energia!

Le larve, infatti, possono essere sfruttate per la produzione di energia alternativa da biomassa. La tecnologia prevede l'impiego delle larve come digestori su biomasse provenienti dagli scarti alimentari e l'estrazione delle riserve lipidiche dalle pupe per la produzione di olio additivo per biodiesel. Secondo alcuni studi e proiezioni dell'Università di Modena un impianto sarebbe in grado di fornire una produzione annua di quasi 1800 hl di olio per ogni ettaro di superficie bioreattiva investita, contro i 3,8 hl annui prodotti da una superficie coltivata a soia!

Per caso fa qualcos'altro? Che ne so; si può mangiare?

La mosca soldato non riempie solo i serbatoi delle nostre auto ma, volendo, anche i nostri stomaci! La giovane ricercatrice sudafricana Leah Bessa della Stellenbosch University in un filmato incredibile dimostra come si può mangiare dell'ottimo gelato al “latte alternativo” senza lattosio e glutine ma fatto d' insetti; anzi, dalle larve della “mosca nera soldato”. In Europa ci si può già cibare d'insetti in Olanda e Belgio ma presto la pratica verrà a contaminare tutti i paesi compreso il nostro nonostante le restrizioni cautelative post “mucca pazza” da farine animali. Per il momento la nostra amica può alimentare sia gli animali da allevamento che da compagnia tant'è che già esistono nei negozi inglesi le crocchette per cani fatte da “mosca nera soldato”. Tenendo presente che il pet food è responsabile di un quarto dell’impatto ambientale della produzione complessiva di carne ci sembra un passo in avanti verso la sostenibilità.

Ora salverà anche le balene dalla plastica?

Il gruppo di ricerca guidato da Andrea Antonelli dell'Università di Modena e Reggio Emilia sta creando un impianto industriale pilota per l’allevamento e il frazionamento su scala industriale di larve della mosca soldato per trasformare rifiuti organici urbani e scarti alimentari della grande distribuzione in tutto ciò che abbiamo sin d'ora letto: biodiesel, mangimi, fertilizzanti e, udite udite, bioplastiche.

Entro il 2030, infatti, tutti gli imballaggi di plastica prodotti in Europa dovranno essere riciclabili. La transizione all’economia circolare imporrà di ridurre almeno del 65% la produzione di rifiuti urbani e di abbattere al 10% lo smaltimento di rifiuti in discarica. Il nostro soldato Hermetia illucens può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo in quanto le sue larve possono aiutare a creare bio-polimeri.

Ve l'immaginate tra qualche decennio bioplastiche che si sciolgono nell'acqua salata e che nutrono i pesci anziché soffocarli? Bene. Smettete di sognare. Benvenuti nella realtà.