I matematici, gestori delle immense potenze di calcolo che comandano gli algoritmi e indirizzano (anche) verso il transumanesimo, ci condurranno - o probabilmente ci hanno già condotto - in una dimensione "altra". Una dimensione "digitale", cioè “numerica” nella quale i tempi di produzione, riproduzione, accesso tendono a zero e lo spazio tende invece a infinito, in quanto facilmente estendibile grazie a nuovi ammassi di sequenze numeriche (siti, portali, communities, etc.) che vanno ad affiancare le esistenti. Di conseguenza anche la velocità della vita digitale tende a infinito e la forza di gravità nel cyberspazio rende ogni cosa flottante e agisce in modi che non siamo in grado di misurare. Questa dimensione parallela sarà ancora gestita da umani "nati da donna"? Sì certo, ma per quanto tempo ancora?

Molti non vogliono sentir parlare di globalizzazione, di reset totale, di dominio della tecnofinanza, di democrazia di controllo, etc... Pensano di poter invertire il corso della Storia. Sperano che si possa tornare indietro. "Ridateci un leader qualsiasi, uno con la parte mammifera del cervello più attiva della parte rettiliana. Magari banale e jurassico ma rassicurante" - sognano in molti - " Stavamo meglio quando stavamo peggio".

Molti sono sovranisti, nazionalisti, convinti che il denaro nasce dal nulla. In USA hanno votato Trump, in Europa non vorrebbero più avere a che fare con Bruxelles, con la BCE, con l’euro che identificano con l'apparato illusionista e i trucchi del neoliberismo più integralista. Molti altri invece sono eterni darwinisti sociali pensano che l'evoluzione autorizzi ogni tentativo di creare tutto ciò che è immaginabile, al di là dell'etica. E marciano sereni verso un Futuro distopico aprendo la strada a colpi di 5G.

Il futuro, quel bel futuro speranzoso del Dopoguerra, non c'è più. Vent'anni fa sui muri di una Università tedesca un tagger scrisse: "Il futuro non c'è più almeno lasciateci divertire". Ma i cosiddetti giovani oggi si divertono ancora? Non so. Quelli che incontro io mi sembrano un po' in balia dell'ignoto, venati di una leggerezza cupa, trasportati dallo smartphone qui e là in modo compulsivo. Solo una minoranza di loro appare vivace. Spero di sbagliarmi.

Ma torniamo al futuro.

Chi può permettersi una visione del futuro su grande scala oggi? I partecipanti al G20? I vertici di alcune agenzie dell'ONU quali l'FMI, l'OMS, l'OMC? La Santa Sede? Ma certo! Ormai però (o come sempre) nel ruolo di indovini. Cioè grazie ad una strana attitudine predittiva che non lascia ben capire se hanno ragione o mentono. Se fanno affermazioni in cui credono o semplicemente se sono costretti dal ruolo o peggio ancora dagli interessi di parte.

I politici locali con responsabilità di governo nel proprio territorio invece non possono permettersi una visione del futuro su grande scala, devono occuparsi soprattutto del presente. Devono occuparsi di gestire le beghe e le lotte di potere nel loro stato-condominio.

Chi invece si occupa molto di futuro sono i grandi mercanti planetari. A Davos e in altre riunioni parasegrete è l'agenda dei mercanti che detta le mosse verso il futuro: l'innovazione, gli algoritmi, l'Intelligenza Artificiale, l’Internet delle cose, la biogenetica.

Negli ultimi anni è come se i potenti volessero "liberarsi" di una responsabilità... del fatto che hanno fatto pagare all'umanità la loro perversa capacità di fare il prezzo, di dare un valore di scambio a tutto, di mercificare arte, salute, fantasia, cultura.

È come se volessero liberarsi della memoria storica che, in qualche modo perseguita la loro casta... dimenticare quel "fare prezzo, fare profitto" che è costato oceani di sangue e dolore e rilanciare la crescita e il progresso attraverso l'innovazione tecnologica, visto che gli Stati hanno fallito sia in casa che nella cooperazione internazionale e la società civile è terrorizzata dal Covid-19.

I sacerdoti del dio denaro: i grandi mercanti, le banche centrali e d'affari, i fondi di investimento, i mega brokers... i cosiddetti capitalisti, la grande distribuzione organizzata e i loro maggiordomi dei media conformisti e ossequiosi... Tutti costoro, anche un po' inconsapevolmente, anche fidandosi un po' troppo del loro saper cavalcare la fortuna e le umane disgrazie e le passioni, anche perché ormai privi a loro volta della rotta.... I mercanti oggi accettano la grande scommessa col futuro ufficialmente abdicando alla loro facoltà di scelta... e si affidano agli algoritmi, all'Intelligenza Artificiale Autoapprendente, alla robotizzazione. Non sono soli: in alcune attività li sostengono anche i guerrieri, ovvero militari e strutture di intelligence sia mercenarie che “pubbliche ma deviate”. La nuova scommessa la chiamano "The Great Reset" e faranno del tutto per vincerla, a costo di ristrutturare ampie zone degli stock exchange, a costo di rasentare o addirittura innescare guerre civili in alcuni importanti democrazie.

Perché?

Per apparire manlevati dalla Responsabilità personale e di casta. Per agire indisturbati nell’ombra e poter dire sia ai TG che ai loro cari, prima di addormentarsi tra le braccia del coniuge o stravaccare alla fine di un'orgia... "E io che c'entro con cosa sta succedendo (sembra di sentire qualsiasi presidente di qualsiasi banca centrale all'annual report meeting), "i gradini del futuro non sono io che li costruisco, cari fratelli... sono gli algoritmi, è l'Intelligenza Artificiale Autoapprendente che traccia la rotta. Sono i numeri che parlano. E lo fanno da anni ormai. Oggi parlano i Big Data, sono loro i veri saggi, decidono loro il che fare."

"Certo noi continuiamo a godere - riconoscono i Mercanti - ma è la rendita della storia... noi abbiamo condotto il pianeta sin qui. hanno voluto una guerra? Una qualsiasi? OK! L'abbiamo finanziata. Vogliono andare nello spazio? Beh... stiamo facendo del nostro meglio. Vogliono morire a 100 anni e hanno voluto le medicine? OK, abbiamo finanziato la ricerca, messo a disposizione l'alibi della vivisezione animale, abbiamo sostenuto i brevetti, abbiamo "inventato" le medicine di massa, i vaccini di massa... Hanno voluto sesso, droga e rock'n'roll? Hanno voluto Hollywood e Facebook? OK. Glieli abbiamo dati."

Oggi, dicono i mercanti tra le righe: "Non siamo più noi a decidere. Non siamo più neanche noi a fare il make-up ai numeri". Noi ci adattiamo al Big Data Power.

Come scrive nel suo libro Il capitalismo della sorveglianza, Shoshanna Zuboff, per spiegare la logica e la funzione sociale dei Data e degli algoritmi che orientano il futuro: “Siamo gli oggetti dai quali vengono estratte le materie prime, espropriate da Google per le proprie fabbriche di previsioni. Il prodotto di Google sono le previsioni sui nostri comportamenti, che vengono venduti ai suoi reali clienti, e non a noi. Noi siamo i mezzi per lo scopo di qualcun altro”.

E allora il futuro prevede che i comandanti siano i matematici! Loro ci condurranno (ci hanno già condotto) in una dimensione altra. Parallela, ancora un po' gestita da mani umane. Ma per quanto tempo ancora?

Ogni figura egemone del futuro: presidenti di stati e assemblee, grandi mercanti-finanziari, militari a capo di eserciti crudeli "per ingaggio"... tutti costoro avranno un matematico al loro fianco. Ci piacerebbe che fosse un matematico-mistico-libero pensatore, un emulo di Pitagora ma il rischio è che sia un ragioniere senza cuore.

Comunque non è più il tempo degli architetti, dei sociologi, degli statisti, dei giuristi che scrivevano le belle Costituzioni democratiche... le sentenze le emetteranno gli algoritmi, i trattati internazionali saranno scritti dalle learning machines, l'arte la faranno i robot. È il tempo dei raccoglitori di Big Data: cioè dei matematici. Dove sono i cineasti, gli scrittori e i poeti... che fine hanno fatto gli avventurieri e gli eroi che nella loro vita tracciavano percorsi verso il futuro fornendo emozionanti esempi da seguire?

Ci vorrebbe una nuova poesia, la poesia dell'apocalisse... da offrire a sostegno delle giovani generazioni. diciamoci la verità... forse un po' di questo ruolo l'aveva svolto la musica di protesta civile? Sì. Ma dove è finita quella musica, quella colonna sonora della vita? Sotto uno tsunami di note digitali, un oceano di rottini singultati e ossessivi riconducibili a sequenze numeriche.

Comunque il vento soffia ancora...

C'è tanta strada da percorrere e le stelle non sono altro che stazioni di cambio lungo la via.

(Marshall Mc Luhan)