Esiste un al di qua e un al di là? Fenomeni non ordinari di coscienza possono essere indagati in modo scientifico? La comunicazione con altre dimensioni, oltre la morte, da parte di persone che affermano di avere il dono di percepire la presenza e i messaggi dei defunti, può essere oggetto di studi scientifici? Quanto può essere d’aiuto per superare un lutto patologico, o stati depressivi dovuti alla perdita dei propri cari? A tutte queste domande sta cercando di dare risposta un team di ricerca che lavora tra Padova e Genova.

Da più di dieci anni Science of Consciousness Research Group diretto da Patrizio Tressoldi, senior scientist dello Studium Patavinum, sta studiando cosa sia la coscienza, se essa si collochi nel cervello o sia parte di una più ampia “coscienza universale” come peraltro sostenuto dalle principali religioni e tradizioni spirituali. In questo ambito Tressoldi, insieme ad altri colleghi, colloca anche lo studio degli stati non ordinari della coscienza e tra questi anche i fenomeni medianici, con un gruppo di ricerca ad hoc che si chiama Grim (Gruppo di Ricerca Italiano sulla Medianità).

Per questa ragione il gruppo di lavoro di Tressoldi, all’interno del quale ci sono anche Fernando Sinesio (coordinatore di Grim) e Laura Liberale, ha avviato e completato un primo studio per testare le capacità di fornire informazioni controllate e verificate su defunti da parte di 9 sedicenti medium.

Tressoldi da dove siete partiti?

Per cominciare voglio dire che a differenza di chi ritiene di avere già raggiunto la verità ed evita il confronto, noi invece cerchiamo di studiare scientificamente fenomeni che pochi hanno il coraggio di affrontare. La comunicazione con i defunti tramite persone che ritengono di essere in grado di farlo, ad esempio, i medium, è un fenomeno che si registra da secoli, e spesso è il mezzo con cui le persone cercano di trovare pace alla sofferenza derivata dalla perdita di un loro caro. Tra i medium ci sono persone serie e persone meno serie, persone che carpiscono la buonafede e altre che nascono con un particolare dono. Noi ed altri colleghi stranieri abbiamo voluto lanciare una sorta di sfida a questo mondo: chi ha risposto ha avuto la possibilità di provare le proprie capacità.

Come è stato condotto questo esperimento? E che ruolo ha avuto Grim?

Abbiamo proceduto in modo molto dettagliato e trasparente. Ai medium è stato chiesto di fornire informazioni su almeno due defunti dello stesso sesso, utilizzando un protocollo di ricerca che garantisse al massimo che queste informazioni non potessero essere acquisite in modo convenzionale. Il giorno del consulto, al medium veniva comunicato solo il nome di battesimo del defunto senza la presenza e senza alcuna possibilità di conoscere il richiedente. Inoltre, i consulti erano effettuati via telefono o Skype con il coordinatore e venivano registrati. Le informazioni che i medium dovevano fornire sui defunti riguardavano: caratteristiche fisiche, caratteristiche di personalità, hobby, lavori svolti, attività particolari, cause della morte; informazioni specifiche per i richiedenti.

Un lavoro che ha richiesto mesi di preparazione, non solo per selezionare i medium ma anche per trovare i richiedenti, persone che avevano perso un loro caro. I partecipanti all’esperimento (congiunti o amici dei defunti) sono stati selezionati tramite apposita procedura. Ai candidati veniva inviato un questionario per raccogliere informazioni riguardo al loro congiunto o amico: anni dal decesso, età al decesso, causa della morte, grado di parentela, credenza nella medianità. Tali informazioni, raccolte da un ricercatore diverso da quello che intervistava i medium, sono state utilizzate per la selezione dei partecipanti. All’intervistatore del medium sono stati comunicati solo i nomi dei defunti. Per quanto concerne poi la valutazione delle informazioni fornite dai medium c’è da dire che a ogni congiunto o amico del defunto sono stati presentati due consulti medianici trascritti in forma anonima riferiti a due defunti reali dello stesso sesso. Il parente/amico doveva quindi valutare le informazioni e scegliere quale dei due consulti descriveva meglio il proprio defunto.

L’esperimento si è concluso dopo 38 consulti forniti dai nove medium selezionati. Il 65% dei consulti è stato scelto correttamente, quindi il 15% in più rispetto ad una scelta casuale e questi consulti contenevano circa il 30% di informazioni corrette in più rispetto ai consulti non selezionati. (informazioni più dettagliate su questo studio sono reperibili qui.

Sui 9 medium selezionati o per meglio dire che si sono autoselezionati le informazioni di 5 di loro sono state giudicate molto positivamente dai richiedenti.

Avendo ottenuto un sostanzioso finanziamento dalla Bial Foundation, il Grim, continuerà questo lavoro sui contatti medianici da febbraio con un nuovo appello a nuovi richiedenti con l’obiettivo di realizzare un secondo studio su questi fenomeni. Parallelamente continuerà a lavorare con un gruppo di medium selezionati per indagarne la varietà fenomenologica, costruire una formazione sulla gestione del lutto e un codice di condotta di questi particolari operatori della medianità.