Stiamo vivendo una profonda crisi sistemica che riguarda non soltanto la natura e l’ambiente, ma anche il mondo di valori e di cultura su cui si è basata finora la vita su questo pianeta. Nella società attuale in cui sembra che l’umanità vada ricercando una longevità senza limite ed una perfezione fisica smisurata, occorre ricordare all’essere umano l’importanza del riscoprire la sua identità più profonda, fatta di corpo e anima. Dove per corpo non si intende quello descritto dai canoni estetici del momento e neppure da quello studiato in medicina da un punto di vista esclusivamente anatomico, ma semmai il corpo quale dimensione sottilmente intrecciata alla mente, fino a riflettere, nella loro unità, l’universo intero. Il corpo dunque inteso, non come una combinazione infinita di segni, dove il sapere psicologico si muove per interpretarli, ma come una sintesi archetipica che, riunendo in sé tutto il destino della materia e del suo divenire, implica per la psiche la scoperta della sua comune origine: la fonte archetipica.

In particolare, l’ecobiopsicologia, trattando la dialettica mente-corpo in relazione alle nuove acquisizioni scientifiche della biologia evoluzionista, fisica quantistica e neuroscienze, raccoglie il lascito dello psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung e compie quell’operazione che egli lasciò ai posteri, ovvero contemplare corpo e psiche come facenti parte di un’unica unità – lo psicosoma – e considerare tale connessione mente-corpo, quale unità all’interno di un contesto (la componente eco-) in cui tutto è interrelato. La psicosomatica ecobiopsicologica, dunque, non si occupa solo degli aspetti medici o psicologici quali emergono dalle fonti istituzionali del sapere, quanto anche nel mettere in relazione i sintomi e la malattia con gli aspetti amplificativi dell’inconscio, tratti dalla conoscenza della psicologia analitica, della mitologia, dello studio delle relazioni della vita e dell’immaginario.

Mettere in relazione gli aspetti psicodinamici dell’inconscio personale, presenti nei sintomi e nelle malattie, con i temi dell’inconscio collettivo, consente di riconoscere come l’espressività del corpo e della sua patologia siano correlabili analogicamente con gli aspetti dell’archetipo del Sé. Come afferma il Dottor Diego Frigoli: “Il Sé, in quanto fattore d’ordine della totalità psicosomatica, è responsabile non soltanto delle immagini simboliche, ma anche degli eventi corporei pertinenti alle immagini stesse, affinché l’“essere psicologico” non si nasconda più dietro le finzioni e le rappresentazioni delle “maschere dell’Io”, ma compaia come il vero e proprio “dramma” dell’anima che ricerca se stessa e la propria individuazione”. Il metodo ecobiopsicologico riconosce nell’uso consapevole del simbolo e dell’analogia la possibilità di correlare gli aspetti corporei con gli analoghi psichici, tanto personali quanto collettivi; nel rispetto della originalità e autenticità dell’essere umano, mantiene costantemente presente l’importanza della relazione che il corpo intrattiene con la psiche e con gli aspetti culturali, sociali e spirituali.

Sul piano terapeutico e della relazione d’aiuto, l’approccio multidimensionale ecobiopsicologico consente un costante confronto con i diversi approcci terapeutici, permettendo così di avvicinarsi a quella condizione descritta da Sacha Nacht, secondo cui “il terapeuta più abile è colui che sa far nascere l’amore in un corpo che ne è privo”, dolorosamente ripiegato nel suo conflitto, che l’ha reso estraneo alla propria individuazione.

In questo senso, l’Istituto ANEB (Associazione Nazionale di Eco-Biopsicologia) – fondato dal Dottor Frigoli – opera nell’ambito dello studio, prevenzione, implementazione dei percorsi diagnostici e terapeutici, e formazione del personale sia del ruolo sanitario sia in generale addestrato alla relazione d’aiuto nell’ambito del disagio psicosociale e psicosomatico. Al centro della formazione vi sono tutti gli aspetti scientifici, clinici e informativi delle patologie psicosociali e psicosomatiche. Gli strumenti terapeutici contenuti nella mission di ANEB sono riferibili al metodo ecobiopsicologico, validato quale strumento di studio, diagnostico e terapeutico all’interno del Consensus Statement su Medicina psicosomatica e formazione psicologica del medico (SIMP, Società Italiana di Medicina Psicosomatica, 1999). Quest’opera di divulgazione, si struttura ormai da decenni attraverso svariati contributi scientifici, congressi e percorsi di alta formazione, fra i quali citiamo la scuola di specializzazione in Psicoterapia (riconosciuta dal MIUR e certificata scuola di eccellenza dal CNSP grazie alla qualità nell’ambito del proprio orientamento psicosomatico psicoanalitico) e il master di Psicosomatica. Quest’ultimo, si articola in un quadriennio in cui vengono trattati tutti gli apparati dal punto di vista anatomico, fisiologico e fisiopatologico, per poi approfondire la dimensione organica – in termini di analogia vitale – nel significato della funzione a livello psichico, creando un ponte tra la dimensione corporea e quella psichica.

In questa prospettiva, lo studio degli apparati e della patologia degli stessi può aprire le scienze mediche e le scienze psicologiche ad un percorso di convergenza in cui i rispettivi risultati si confrontano per consentire una profonda riflessione innovatoria per quanto riguarda l’umanizzazione della medicina e il rapporto medico-paziente.

Bibliografia

Biava P.M., Frigoli D., Laszlo E., (2014). Dal segno al simbolo. Il Manifesto del Nuovo Paradigma in Medicina. Bologna: Gruppo Persiani Editore.
Bracci A., (2020). La Rete della Vita. Intervista al Prof. Pier Mario Biava.
Bracci, A., (2020). Intervista al Dr. Diego Frigoli. La Pandemia e la patologia dell’in-formazione, Materia Prima, n. XIX, Ottobre 2020, Anno X, pp. 8-17.
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