Un'opera divisa in tre parti di Giacomo Puccini, Madame Butterfly è un must per gli amanti della musica di tutto il mondo. Basato sul racconto di John Luther Long, racconta la storia di Cio-Cio-San, una ragazza giapponese di 15 anni che diventa la sposa di un ufficiale della marina americana. Puccini prima scrisse l'opera in due atti e fu premiato al famoso Teatro alla Scala di Milano, dove non fu un successo. In seguito riscrisse Madame Butterfly altre cinque volte in tutto, e la 'versione standard' di questa tragica storia è quella che oggi viene vista più frequentemente, anche se di tanto in tanto viene presentata la seconda versione, che fu un successo e viene eseguita dal 1904.

Atto primo

Su una collina presso Nagasaki sorge la casetta giapponese che Pinkerton, luogotenente della marina americana, ha comperato per novecentonovantanove anni (con facoltà ogni mese di rescindere i patti) allo scopo di farne un nido nuziale provvisorio. Egli, infatti, sposerà quel giorno stesso all’uso giapponese la quindicenne Madama Butterfly (Cio-Cio-San), procurata dal sensale di matrimoni Goro per soli cento yen insieme all’ancella Suzuki e ai servi. Pinkerton spiega al console americano Sharpless di essere conquistato dalle ingenue arti di Cio-Cio-San, ma non esita a levare il calice per le sue future autentiche nozze con un’americana.

Accompagnata dalle amiche giunge Butterfly. Ella narra la sua storia: nata da ricca famiglia, per rovesci di fortuna dovette rassegnarsi a far la geisha. Ora è felicissima di sposare Pinkerton, e tanto lo ama che ha perfino ripudiato i suoi dèi di nascosto dai parenti, che ora sopraggiungono insieme al commissario imperiale e all’ufficiale del registro per la stipula del contratto nuziale.

I due sposi sono quasi riusciti a liberarsi degli ospiti, quando irrompe furibondo lo zio bonzo di Cio-Cio-San, che ha saputo della conversione religiosa della fanciulla e impone ai parenti di rinnegarla. Il pianto di Butterfly viene placato da Pinkerton che la stringe voluttuosamente a sé e la bacia attirandola nella stanza nuziale.

Atto secondo

Nella casetta Suzuki prega perché Butterfly non pianga più. Da tre anni, infatti, Cio-Cio-San aspetta invano il ritorno di Pinkerton, partito con la promessa di tornare, e immagina il giorno in cui sull’estremo confine del mare apparirà la nave americana che le restituirà il marito. Accompagnato da Goro, giunge Sharpless; prima che egli possa spiegare la ragione della sua visita, Butterfly gli racconta dell’ennesimo pretendente trovatole da Goro, il ricco Yamadori, che lei ha categoricamente respinto, persuasa che Pinkerton l’abbia sposata per amore e secondo la legge americana. Rimasto solo con l’illusa, Sharpless cerca di leggerle una lettera del tenente, che in America s’è sposato: ma prima che riesca ad arrivare in fondo, Butterfly esce e ricompare con un bambino biondo, avuto da lui. Commosso, Sharpless parte promettendo di informare il babbo. Improvvisamente il cannone annunzia l’entrata di una nave americana nel porto: è l’Abramo Lincoln, così a lungo attesa. Butterfly sussulta di gioia e dopo aver riempito la casa di fiori indossa l’abito del giorno delle nozze. Poi si mette a vegliare dietro un paravento insieme a Suzuki e al bimbo, mentre scende la notte.

Atto terzo

È l’alba, la notte è trascorsa invano e Butterfly sale a riposare. Intanto Pinkerton, giunto a Nagasaki con Kate, sua legittima consorte, sale alla casetta; entrambi sperano che Suzu- i possa preparare Butterfly al colpo atroce. Ma ecco irrompere nella stanza Cio-Cio-San che cerca invano Pinkerton, fuggito in preda rimorso: quando vede Kate, comprende ogni cosa. L’americana si dice disposta a prendersi cura del bimbo in avvenire, ma Butterfly lo darà soltanto al suo adorato, se questi fra mezz’ora lo verrà a richiedere. Quindi ordina a Suzuki di far compagnia al bimbo e, rimasta sola, si prepara al suicidio. All’improvviso rientra il figlio: dopo avergli rivolto uno straziante addio, lo allontana, si trafigge e muore nello stesso istante in cui Pinkerton la chiama da fuori.