Nel Chiostro delle Geometrie, il progetto-laboratorio di teatro-architettura nato nel 2014 dall'intesa tra la Compagnia Teatro Studio Krypton e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze, giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Esempio singolare in Italia di collaborazione concreta tra un’istituzione universitaria e una compagnia che opera nei territori dell'arte scenica e architettonica, è un’esperienza creativa e operativa che unisce una alta formazione interdisciplinare sui linguaggi artistici e performativi a una prestigiosa offerta culturale di eventi per Firenze.

Nel Chiostro delle Geometrie, con la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio e la direzione scientifica del prof. Carlo Terpolilli, è infatti pensato per offrire agli allievi sia i fondamenti teorici sia la possibilità di una sperimentazione con le tecniche e con le tecnologie innovative, questo grazie alla presenza di noti artisti e professionisti coinvolti di volta in volta nelle attività del progetto-laboratorio. Anche per questa edizione la partecipazione degli studenti di architettura garantirà loro 12 crediti formativi, che equivalgono al superamento di un esame fondamentale del loro piano di studi. “Siamo convinti” spiega Giancarlo Cauteruccio “che è nella relazione diretta e nella costruzione di un obiettivo comune, come la produzione di eventi aperti al pubblico, che i giovani hanno l’opportunità di misurarsi in maniera concreta con la creazione, accrescendo così le loro capacità”. La metodologia del progetto-laboratorio, basata sul learning by doing, implica infatti un coinvolgimento attivo degli studenti negli eventi pubblici. Le tre edizioni precedenti hanno visto la partecipazione di più di 100 studenti e oltre 10.000 spettatori.

“simmetrieAsimmetrie”, che dà il nome al programma di questa quarta edizione, ha l’intento di mettere in relazione le “simmetrie” rinascimentali, create da Filippo Brunelleschi, e le “asimmetrie” generate dalla complessità del contemporaneo negli ambiti artistici, per concentrarsi sulla relazione tra architettura, teatro e arte. La manifestazione è realizzata con il sostegno di Estate Fiorentina 2017/Comune di Firenze e di Fondazione Cr Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana.

“Per il quarto anno” dichiara Tommaso Sacchi, curatore dell’Estate Fiorentina “il complesso di Santa Verdiana si anima attraverso performance teatrali, lezioni aperte, installazioni multimediali e laboratori. Un denso cartellone che mette a confronto i diversi linguaggi della contemporaneità. Il progetto nasce dalla positiva collaborazione tra la Compagnia Teatro Studio Krypton e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze con la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio all’interno dell’Estate Fiorentina. Il titolo della rassegna rimanda alla relazione tra patrimonio storico e i linguaggi di oggi, quindi al rapporto tra le armoniche presenze storico-architettoniche di cui è ricca la nostra città e la ricerca, le sperimentazioni e i linguaggi dell’arte contemporanea, rispettando lo spirito di questa Estate Fiorentina: scoprire e riscoprire gli spazi della città attraverso la frequentazione di progetti artistici”. Dal 19 giugno al 19 ottobre torna negli spazi dell’ex convento di Santa Verdiana, nella Chiesa e nel Chiostro, in quel cuore della città che ha sede nel quartiere di Sant’Ambrogio. Luoghi di rado aperti alla città, che si prestano a diventare, per vocazione naturale, con la loro ricchezza di storia e di passato, scenografie magiche e spettacolari per ospitare i 16 importanti eventi della rassegna, tutti ad ingresso gratuito, permettendo così di conoscere uno spazio urbano segreto e di fruire i linguaggi di teatro/arte/architettura in un incessante dialogo fra le arti e fra le arti e la città.

Il programma degli appuntamenti si inaugura lunedì 19 giugno, alle ore 20.30, con Electric Church Le voci dello Spazio, ambiente/installazione diretto da Giancarlo Cauteruccio con Massimo Bevilacqua, Alessio Bianciardi e Anna Giusi Lufrano realizzato con gli studenti del TEARC Laboratorio di Teatro-Architettura. L’opera site specific per la Chiesa di Santa Verdiana, visitabile fino a venerdì 23 giugno, è una installazione immersiva che tiene conto delle preesistenze architettoniche del luogo. Da giovedì 22 giugno, alle 21.15, nel Chiostro di Santa Verdiana si inaugura Oltre il giardino paesaggio scenico creato degli allievi del laboratorio, coordinati da Andrè Benaim e Massimo Bevilacqua.

Tutti gli altri eventi, sempre ad ingresso gratuito, si svolgono alle ore 21.15. Giovedì 29 giugno l’artista Alfredo Pirri e il direttore di Domus Nicola di Battista saranno i protagonisti di una lezione scenica su “Arte e Architettura”, per l’occasione sarà presentata la rivista Domus. Alfredo Pirri, autore fra i più interessanti della scena artistica contemporanea che si è cimentato con successo usando diversi linguaggi creativi, condurrà un workshop di tre giorni e guiderà gli allievi alla realizzazione di un allestimento dedicato al rapporto fra Arte e Architettura. Martedì 4 luglio lo studioso e docente di Estetica Dario Evola, dell'ABA di Roma, sarà chiamato a percorrere un viaggio nel teatro di ricerca italiano dagli anni '70 ad oggi. Giovedì 6 luglio la direttrice dell'ABA di Bergamo Alessandra Pioselli e il direttore dell'ABA di Perugia Paolo Belardi saranno protagonisti di una lezione scenica su “L'arte nello spazio urbano”, presentando rari materiali visivi sul fenomeno diffuso nell’arte contemporanea.

Giovedì 13 luglio Fabio Cavallucci, Direttore del Centro Pecci, condurrà un incontro dal titolo Il mio metodo. Dialogo tra arte e società, frutto della sua ricca esperienza negli scenari dell’arte. Venerdì 14 luglio reading dell’attore Fulvio Cauteruccio sulle poesie di Francesco Capaldo, opere legate a un concetto di città particolarmente visionario. Giovedì 27 luglio Temenos, recente formazione guidata dal polistrumentista Gianfranco De Franco e dallo scenografo Massimo Bevilacqua, realizzerà un concerto-performance dal titolo S.M.I (spazio musica immagine). Il lavoro si concentrerà sulla visualità del suono nello spazio, dove il corpo, con le coreografie del Gruppo M.U.D. e l’interpretazione di Francesca Valeri, diventa proiezione ed espansione del movimento oscillatorio dell’onda sonora per creare forme nuove e inconsuete.

La rassegna ripartirà a settembre con altri preziosi appuntamenti: giovedì 7 settembre l’attore Maurizio Donadoni si misurerà non con un testo drammaturgico bensì con gli scritti di G. K. Koenig, per interpretare il corpo teorico dell’architettura in un inedito recital. Giovedì 14 settembre Francesca Della Monica sarà protagonista, con Francesco Gesualdi alla fisarmonica, di un concerto per voce e spazio che nasce da una riflessione sullo spazio teatrale e la sua assenza. Nella performance la cantante alternerà una conversazione sugli spazi dell'azione vocale con l'esecuzione di partiture sperimentali della voce dei grandi maestri della nuova notazione musicale, come John Cage, Sylvano Bussotti, Daniele Lombardi, George Crumbs, Karlheinz Stockhausen. Lunedì 18, con un dialogo fra cinema e architettura, sarà in scena l’architetto Maurizio De Vita in una performance audiovisuale con la proiezione di alcuni film del cinema muto, con la sonorizzazione live del giovane pianista Marcello De Vita.

Venerdì 22 settembre sarà la volta del gruppo emergente OHT - Office for a Human Theatre con Delirious New York. Lo spettacolo si ispira all’omonimo testo di Rem Koolhaas, in cui il geniale precursore e visionario dell’architettura contemporanea sostiene che la griglia architettonica della città non vada analizzata studiando i palazzi che la compongono, ma indagando la psicologia di chi li ha costruiti. L’immaginazione è alla base del delirio architettonico di New York, collante degli episodi urbani di questo patchwork teatrale d’immagini che irrompono in un libero e personale processo d'associazione, affidato alla mente e all’esperienza del singolo spettatore. Martedì 26 settembre Mario Cristiani, fondatore con Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo di “Galleria Continua”, darà voce a Galleria Continua/Numero 17, un viaggio nell’arte contemporanea per raccontare, sullo sfondo di un particolare scenario visuale, i diciassette anni di vita di una galleria che si è affermata con forza nel panorama internazionale.

Giovedì 5 ottobre incontro–azione “Corpo/Gesto/Negazione” sui temi della performance contemporanea del critico, studioso e curatore Pietro Gaglianò. Mercoledì 11 ottobre lo scenografo-architetto Andrè Benaim, con la partecipazione straordinaria del professor Siro Ferrone, affronterà il tema “Scenografia/Architettura”. Da martedì 17 a giovedì 19 ottobre l'attore Roberto Visconti vestirà i panni di un inedito Filippo Brunelleschi in Muovere un cielo pieno di figure vive, drammaturgia originale di Giancarlo Di Giovine con la regia di Giancarlo Cauteruccio. Uno spettacolo itinerante nel chiostro di Santa Verdiana e in altri spazi del complesso, in cui l’interprete ci condurrà nell’opera e nella vicenda biografica di Ser Filippo.

Il complesso di Santa Verdiana
Situato ai margini del quartiere di Santa Croce, il complesso dell’ex convento di Santa Verdiana occupa una parte dell’isolato compreso tra piazza Ghiberti, via dell’Agnolo e via Ferdinando Paolieri (Piazza Ghiberti, 27
50122 Firenze). Nel Chiostro delle Geometrie. Tutti gli eventi sono a ingresso libero alle ore 21.15. Solo la serata inaugurale di lunedì 19 giugno è alle ore 20.30. Acquisito nel 1986 dall’Università degli Studi di Firenze ospita uno dei poli didattici della Scuola di Architettura. Negli anni successivi è stato sottoposto a radicali interventi di restauro e adeguamento, tesi a migliorarne l’aspetto funzionale e a ripristinare spazi e volumi di valore storico-architettonico compromessi dalla lunga destinazione a carcere
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La sua storia inizia nel 1395 da Niccolò Manetto di Buonagiunta, notaio e Cittadino fiorentino acquistò il monastero sede del palazzo del Padre generale dei Monaci vallombrosani per destinarlo alle monache dell'ordine. Cinque anni dopo, ultimati i lavori di adeguamento dell’edificio e di costruzione della chiesa, il convento fu intitolato a San Giovanni Gualberto e alla Beata Verdiana (una monaca vissuta per 34 anni nella prima metà del XIII secolo, in una cella murata in compagnia di due serpi) originaria di Castelfiorentino come lo stesso Buonagiunta.

Nel 1460 fu ingrandito da Cosimo il Vecchio, il giardino fu circondato da mura e venne costruito il chiostro, ad arcate sorrette da pilastri ottagonali con capitelli a foglie d’acanto. A memoria di ciò, l’apposizione dello stemma mediceo sulla parete esterna di Via dell’Agnolo. Le alterne vicende dei secoli successivi, culminarono con la definitiva soppressione del convento nel 1865 e la trasformazione in carcere femminile, destinazione che comportò l’adeguamento funzionale degli antichi ambienti. Nel 1983, con la costruzione del nuovo stabilimento carcerario di Sollicciano, gli spazi di S. Verdiana vengono liberati e destinati alla Facoltà di Architettura. Attualmente ospita i Corsi di Laurea in Architettura magistrale, quinquennale a ciclo unico, il Corso di Laurea in Architettura del Paesaggio e il Master’s Program in Architectural Design.

Tratto da Le sedi storiche della Facoltà di Architettura, Gabriella Orefice, Il complesso di Santa Verdiana, Octavo Franco Cantini Editore, 1996