Un’arte antica quella di creare strumenti musicali, ben accompagnata in tutta la sua rustica preziosità dalle piccole caratteristiche che rendono tale lavoro manuale così particolare e denso di soddisfazioni.

L’incanto della musica a Bisignano in provincia di Cosenza; qui i mastri liutai tramandano di generazione in generazione l’esperienza e la capacità di realizzare strumenti musicali. La più antica destinataria di quest’arte è la famiglia De Bonis, una famiglia non certo avara che ha aperto le porte ai tanti giovani che hanno voluto iniziarsi a questo lavoro e che, oggi come oggi, continuano a portare avanti la tradizione di pregio della liuteria del piccolo paese.

Se nel borgo il tempo sembra cristallizzato, tra piccole case dalle mura bianche e le finestre verdi e qualche anziano che, con la curiosità bonaria che altrove non esiste più, indica quali traverse prendere per arrivare prima dai mastri più famosi; non si può non fare un tuffo nella storia recente di questa località e lasciarsi invadere dal paesaggio contadino che qui ancora si può respirare.

Le botteghe dei mastri liutai si trovano nel rione Giudecca di Bisignano, caratterizzato già nel suo stemma sì dalla stella giudaica, ma anche dal fatto che sia sormontato dalla tastiera di una chitarra. Qui sono giunti grandi nomi del panorama musicale per far realizzare i loro strumenti, tra gli altri, Eugenio ed Edoardo Bennato, Domenico Modugno e Angelo Branduardi.

Le chitarre classiche e i liuti vengono costruiti artigianalmente ciò significa che ogni strumento nato nelle botteghe è un pezzo unico, spesso arricchito di particolari creativi, piccoli vezzi, come decori o intagli capaci di renderlo ancora più prezioso. Uno dei dettagli irrinunciabili in una De Bonis è la rosa, la parte centrale di uno strumento siffatto, che viene finemente intagliata secondo uno schema che cambia di volta in volta nel rispetto dell’originalità di ogni strumento.

Se i trucchi del mestiere si carpiscono osservando e mettendosi alla prova è anche vero che gli ingredienti per la ricetta del perfetto strumento musicale a corda prevede palissandro, acero, ambra e mezzi di lavoro creati ad hoc dagli stessi artigiani; un unico componente rimane sconosciuto ed è il seme di una creatività senza tempo, il genio che illumina la mente e dirige le abili mani a percorrere la materia fino a creare dal muto legno una melodia senza fine.