Yefira (ponte in greco moderno) nasce dall’incontro tra il cantante, compositore e polistrumentista italo/serbo/greco Aleksandar Sasha Karlic ed alcuni tra i migliori musicisti italiani specializzati nei repertori dell’Est Europa e del Medio Oriente.

Il gruppo propone una formazione composta da voci ed autentici strumenti antichi tradizionali dei Balcani, coltivando sia i repertori cosiddetti “classici” che quelli più conosciuti e più propriamente “popolari”. Lo scopo è gettare i ponti tra le genti e le culture, grazie al potere della musica di trascendere facilmente ogni confine di geografia, storia, religione, etnicità, ritrovando nel vortice dei suoni di un passato apparentemente lontano un nostro mobile futuro.

Aleksandar Sasha Karlic, nato in Jugoslavia, dopo l'avvio degli studi musicali a Belgrado, si trasferisce in Italia nel 1984, dove studia presso la Scuola di Musica di Fiesole, il Conservatorio “G. Verdi“ di Milano ed il Conservatorio “A. Boito“ di Parma. Si perfeziona in seguito in prassi esecutiva della musica antica con Jakob Lindberg, Christopher Wilson, Jesper Boye-Christensen, Anner Bylsma, Roberto Gini. Dopo il diploma in liuto e chitarra barocca si dedica sempre più spesso ai vari rami della musica etnica, con particolare riguardo all'oud e agli altri liuti orientali, alle percussioni tradizionali, nonché all’uso della voce. Parallelamente coltiva interessi di antropologia e storia delle religioni, con particolare riferimento all'area mediorientale e balcanica. Dal 1995 divide la sua attività equamente tra la musica antica e quella tradizionale. Ha all'attivo 19 CD per varie case discografiche italiane, europee e giapponesi.

Simona Gatto inizia gli studi di violino con il M° Ezio Lappano e di tecnica vocale con il M° Carla Sconosciuto. Studia percussioni africane con Sakou Kande, e segue laboratori di percussioni cubane con Peppe Sannino presso la scuola “Musicisti associati” di Napoli. Contemporaneamente suona e canta in diverse formazioni di latin jazz, bossa nova, jazz e world music. Nel 2012 si appassiona alle musiche modali extraeuropee e segue corsi di canto classico Ottomano con Ahmet Erdogdular, tamburi a cornice con Zohar Fresco, musica modale con Christos Barbas, musica afghana con Daud Khan Sadozai presso la Labyrinth School di Creta, diretta da Ross Daly. Nel 2013 studia Canto indiano di stile Khayal con Sangeeta Bandyopadhyay a Calcutta e stile Dhrupad con i Gundecha Brothers a Bhopal (India). Attualmente collabora con diversi artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, world ed extraeuropea.

Diego Resta, musicista ed etnomusicologo, ha studiato liuti a plettro e ad arco con diversi maestri in Macedonia ed in Turchia investigando, oltre che la tecnica ed il repertorio degli strumenti dell'Europa medievale, anche i linguaggi delle tradizioni balcaniche e turco-ottomane. Si specializza nell'interpretazione delle forme musicali macedoni di estrazione popolare attraverso il liuto a manico lungo Tambura con i M. Stefce Stojkovski e Aleksandar Karlic. Contemporaneamente esegue ricerca ed interpreta attivamente il repertorio classico ottomano, interessandosi particolarmente alle composizioni di appannaggio secolare e mistico.

Fabio Resta, da sempre si occupa di musiche tradizionali approfondendo il repertorio e le prassi esecutive di flauti, cornamuse e percussioni del vicino Oriente (kaval e gajda in Macedonia, ney in Turchia) e del Medioevo europeo. Particolarmente interessato alle musiche di tradizione orale, ha compiuto diversi viaggi nei Balcani e in Turchia, dove la musica viene tuttora insegnata rispettando un percorso tradizionale, assimilando i diversi linguaggi modali e le prassi esecutive che accomunano il panorama musicale del Medioriente e del Mediterraneo. Ha studiato e collaborato con importanti personalità del mondo delle musiche tradizionali tra cui Marco Ferrari, Aleksandar Karlic, Stefĉe Stojkovski, Christos Barbas, Kemal Karaöz, Salih Bilgin. Cura attraverso l'ensemble Meraklija la diffusione e la ricerca sulla musica macedone tramite l'attività concertistica e quella didattica.