La musica scorre, come l’acqua del fiume, e attraversa i paesi di una vallata che è un’oasi verde nella provincia di Parma. Immerso nelle vedute montane dell’Appennino, tra mura antiche che raccolgono in sé la suggestione dei ricordi e siti naturali aperti su panorami di grande bellezza, prende vita da ormai dieci anni il Festival ValcenoArte, organizzato dal Trio Amadei, tre fratelli che hanno fatto della musica la loro vita. Nati a Parma, il pianista Marco, la violinista Liliana e il violoncellista Antonio suonano assieme sin dall’infanzia e, dopo aver deciso di trasferirsi a vivere a Vianino, in Val Ceno, hanno pensato di creare un Festival che coinvolgesse i paesi della vallata, portandovi musica di qualità, spettacoli di teatro e burattini, presentazioni di libri, escursioni e soprattutto tante idee e tanto idealismo. Alla vigilia dell’edizione 2013 del Festival ValcenoArte, che dal 21 giugno avrà ospiti d’eccezione come Vinicio Capossela, il pianista classico Andrea Bacchetti e il giornalista Luca Rastello, i tre fratelli raccontano la storia di una passione cresciuta negli anni.

LB: La vostra è una famiglia di musicisti, quando avete deciso di suonare assieme?
TRIO: Il Trio è nato per gioco e per forza. Abbiamo cominciato a suonare da piccoli, ognuno uno strumento classico diverso ma perfettamente conciliabile con gli altri due. Con il tempo, per tre fratelli riunirsi in un trio è stato un destino inevitabile.

LB: Di voi, il noto direttore d’orchestra Claudio Abbado ha scritto: "sono rimasto colpito dalla loro musicalità, dalla freschezza della loro interpretazione e dall’alto livello tecnico del loro suonare". Come lo avete conosciuto e cosa ha fatto per voi?
TRIO: Il Maestro Abbado è molto attento ai giovani che si presentano sulla scena musicale. Ci ha ascoltati e ci ha invitato a suonare in diversi concerti e ha fatto tanto per farci conoscere come Trio. Poi ci ha invitato a collaborare con la sua orchestra (gli archi Antonio e Liliana collaborano infatti con l’Orchestra Mozart, ndr.).

LB: Come è nata l’idea del Festival ValcenoArte?
TRIO: La prima ispirazione è stata il Festival di Maribor, in Slovenia, dove siamo stati invitati a suonare. C’era musica dappertutto, a valorizzare angoli che altrimenti non si sarebbero mai notati. In seguito abbiamo partecipato da spettatori al Festival Cantiere Teatrale di Montevecchio. Anche in questo caso ci ha colpito l’arte fuori dagli schemi.

LB: Quale era il vostro desiderio quando avete iniziato questa impresa? Lo avete realizzato?
TRIO: Il nostro obiettivo era portare la musica, soprattutto classica, e l’arte in generale fuori dai teatri, dagli eventi, dai gala per renderla più leggera e alla portata di tutti. Il pubblico che ci segue non è solo quello dei teatri e delle sale da concerto, ma è fatto di persone che a sentire musica classica in un teatro non sarebbero andate mai. In questo senso, il nostro desiderio è più che realizzato!

LB: Nel festival c’è tanta musica classica ma non solo: anche musica popolare, jazz, spettacoli di burattini, danze, presentazioni di libri, escursioni... Cosa vi guida nelle vostre scelte?
TRIO: Prima di tutto la qualità. Cerchiamo di offrire spettacoli di una certa freschezza che si adattino a qualsiasi tipo di pubblico e si calino perfettamente nella location che scegliamo per l’esibizione.

LB: Grazie al Festival valorizzate anche luoghi molto suggestivi che sono però poco conosciuti. Quali sono quelli più belli che avete scoperto?
TRIO: Sarebbero moltissimi… Citiamo le cascate del Pessola, dove abbiamo suonato con Markus Stockhausen, un luogo dove ci si estranea completamente dal resto del mondo, immergendosi totalmente nella natura; Città d’Umbrìa, dove inizierà la camminata in programma quest’anno e il Battistero di Serravalle: la musica ha una certa potenza quando risuona in un edificio di più di mille anni. Tra l’altro, abbiamo scoperto che il Battistero potrebbe testimoniare il passaggio dei Cavalieri Templari in Valceno!

LB: Di solito qual è il vostro pubblico: gente del luogo, della città, turisti? Come accolgono le vostre iniziative?
TRIO: Il pubblico è il più vario possibile e, per fortuna, sempre numeroso. La gente viene da tutte le parti del mondo, il passaparola ha risorse illimitate!

LB: Tra i tanti ospiti che avete avuto negli anni passati c’è qualcuno che ricordate in modo particolare?
TRIO: Anche in questo caso, sarebbero troppi i nomi da ricordare, da Danilo Rea a Fabrizio Bosso, dal Quartetto Juventus, al quale ci siamo avvicinati grazie a Claudio Abbado e Alessio Allegrini; e ancora l’Orchestra Zandonai, Maria Paiato, Aburedwan Ramzi... L’elenco sarebbe troppo lungo. Diciamo che ricordiamo con più trasporto i progetti appena nati o che hanno trovato un palco esclusivo in Valceno.

LB: A proposito di palco esclusivo, lo spettacolo con Cristiano De Andrè, nel 2010, è stato un progetto molto particolare che metteva a confronto canzoni di Fabrizio De Andrè, musica classica, spagnola e tanto altro. Com’è nata quella serata?
TRIO: È nata dalla passione per la musica di Fabrizio De Andrè. Partendo da questa passione abbiamo ideato il progetto Notturno dell’Amistade, che mira a unire culture diverse, stili diversi, come indicava lo spirito della musica di De Andrè. Il figlio Cristiano ha accettato di partecipare e la serata è riportata in un suo video. Ancora oggi gli artisti ci chiedono di proseguire questo progetto.

LB: Ogni anno introducete un’idea nuova: quali sono le novità di questa edizione?
TRIO: Sicuramente il laboratorio che terremo per i ragazzi del Liceo musicale Bertolucci e del Conservatorio Boito di Parma. A insegnare saremo noi, il burattinaio Patrizio Dall’Argine e il clarinettista Alessandro Mori. Il corso unirà musica classica, animazione di oggetti, clowneria e la corporeità del musicista e del suo strumento. L’esito finale, uno spettacolo aperto al pubblico, sarà pieno di sorprese!

LB: Quali sono le difficoltà nell’allestire il Festival in questo periodo di crisi?
TRIO: Le difficoltà sono molte. I tempi sono sempre più stretti, si fa sempre più fatica a programmare, sapere con anticipo le risorse che si avranno a disposizione è diventato impossibile. Bisogna cogliere l’attimo favorevole e non mollare mai la presa.

LB: Quali sono gli appuntamenti di questa edizione da non perdere?
TRIO: Indubbiamente tutti!!

Il programma completo del Festival ValcenoArte 2013 si può consultare sul sito www.festivalvalcenoarte.com