Ventisettesima edizione per Umbria Jazz Winter, costola invernale del più importante festival italiano dedicato al genere, che si conferma anche quest'anno nei cinque giorni dedicati, che andranno dal ventotto dicembre sino al primo gennaio del 2020.

Saranno circa 90 eventi nell'incontaminato centro storico della cittadina di origine etrusca, in cui saranno coinvolti circa 30 gruppi e 150 musicisti, che suoneranno in alcuni dei luoghi (ben sette), più affascinanti del suo cuore antico. Fra I suoi principali protagonisti ci saranno Paolo Fresu (che presenterà ad Orvieto quattro formazioni differenti), Danilo Rea con il suo nuovo album dedicato alle canzoni di Mina condiviso con Massimo Moriconi ed Alfredo Golino, John Scofield, fra I più brillanti musicisti contemporanei, che sarà artefice di un omaggio al popolare songbook dei Beatles nelle orchestrazioni preparate da Gil Goldstein, ed altri musicisti di vaglia come Dena De Rose, Joel Ross, Lewis Nash, Joe Locke, Warren Wolf, Sullivan Fortner ed i nostri Giovanni Guidi, Greta Panettieri, Dino Rubino, Rosario Giuliani, Nico Gori ed Antonello Salis fra molti altri.

Molto attesa la messa della pace, tradizionale appuntamento che sarà celebrato nel pomeriggio di Capodanno nella splendida cornice del Duomo ed il fitto programma di concerti che animerà la notte di San Silvestro. A proposito del principale monumento(e simbolo) cittadino c'è una novità: “Quest’anno per la prima volta-sottolinea il Sindaco Roberta Tardani- sarà possibile visitare all’interno del Duomo di Orvieto i santi protettori della città e le statue degli apostoli che dopo 122 anni sono state riposizionate nel loro luogo originario. Una cattedrale come non è mai stata vista fino ad ora: rappresenterà quindi un’emozione in più per chi verrà a visitare Orvieto”. Quasi tutti gli artisti, inoltre, sono residenti e si potranno ascoltare quindi più volte durante i cinque giorni di festival, spesso in contesti e formazioni differenti.

Una formula semplice, che convince tutti, come ribadisce il suo patron e direttore artistico Carlo Pagnotta: "Andiamo avanti divertendoci, forti del consenso del pubblico: rispetto all'estate c’è il vantaggio che puoi mettere insieme degli artisti che non è possibile fare in quella situazione, perché sono tutti degli ottimi musicisti, dei riconosciuti leader ed ognuno gira con il proprio gruppo”.