Io vengo da un paesino in provincia di Catania, dove ci sono solo arance e io sono figlio di un muratore non ho legami con il mondo dell’arte.

Paolo Buonvino nasce a Scordia, un piccolo paese in provincia di Catania il 14 ottobre 1968. Circondato da quella che era una vita senza legami col mondo artisti, Buonvino si diploma in pianoforte al conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, per poi spostarsi presso l’Università di Bologna, dove studierà Discipline della Musica.

Dapprima assistente musicale di Franco Battiato, il compositore, si dedica inizialmente alla composizione di musiche teatrali per diverse compagnie.

Con il passare degli anni, sino ad oggi, Paolo Buonvino prende piede sempre più nel mondo delle colonne sonore. Con la composizione, infatti, di diverse musiche per pellicole, risulta essere uno dei compositori più ricercati e ammalianti del momento.

Tratto di forza della composizione di Buonvino risulta essere la melodia schietta e pulita in sottofondo ad atmosfere che quasi potremmo definire irlandesi, o celtiche. Proprio questo tratto di forza può essere individuato nell’intera colonna sonora della serie televisiva anglo-italiana I Medici (trasmessa dal 2016 al 2019 su Rai 1 per tre stagioni). In ogni traccia, Buonvino, ripercorre il tema portante della colonna sonora, variandolo con arrangiamenti orchestrali, con cori magistrali, ripercorrendo in tal modo la grandezza storica che si vuol portare sullo schermo. La storia s’intreccia in intrighi, in tormenti e tradimenti. Il compositore riporta la grandezza artistica e storica nelle note che siamo pronti ad ascoltare, in particolar modo nelle tracce come Dulcis amor, Vision, Decadence. Le musiche composte dal musicista italiano omaggiano l’ascesa della casata a capo della città di Firenze durante il Rinascimento. Proprio la traccia Vision, precedentemente citata, inneggia a quella che era la visione di Cosimo de’ Medici, la possibilità di una visione artistica, di altissima levatura culturale, propria del periodo rinascimentale.

All’interno della colonna sonora della serie televisiva anglo-italiana, compaiono due collaborazioni del compositore con la cantante Skin. Le due tracce sono state difatti utilizzate per le sigle dei titoli di testa. La prima collaborazione, Renaissance, utilizzata per la prima stagione. La seconda, Revolution Bones (una variazione di Renaissance), apre i titoli di testa della seconda e terza stagione.

Ma la vera attività da compositore di colonne sonore inizia nel 1997 con il film La piovra 8 (1997, diretto da Giacomo Battiato).

Nel 1998 firma la colonna sonora della pellicola di Gabriele Muccino, Ecco fatto. Proprio di qui parte un sodalizio tra il compositore e il regista Muccino, con cui collaborerà nuovamente nel 1999 con la scrittura delle musiche per la pellicola Come te nessuno mai e nel 2001 per la pellicola L’ultimo bacio.

Credo che per fare un lavoro in questo senso devi portare qualcosa di te che sia tuo, se fai questo inevitabilmente succede qualcosa, se invece ti leghi a qualcosa che c’è già non fai molta strada, se punti al successo, soprattutto a quello immediato, non arrivi da nessuna parte.

Tra le collaborazioni più importanti del compositore italiano con il cinema, nel corso della sua carriera, ricordiamo quelle con registi quali: Michele Placido, Giovanni Veronesi, Paolo Virzì, Carlo Verdone.

Nel 1999 alla 56a mostra internazionale di Venezia gli viene assegnato il premio Rota per la colonna sonora di Come te nessuno mai. Al Festival International de Luchon (2002) riceve il premio per la migliore colonna sonora con il film Le jeune Casanova. Dal 2000, riceve sette nominations e nel 2008 il premio come miglior musicista al David di Donatello con il film Caos calmo (2008, diretto da Antonello Grimaldi). Nel 2009 riceve a Taormina il Nastro d'argento alla migliore colonna sonora con il film Italians (2009) diretto dall’italiano Giovanni Veronesi.

Il compositore italiano resta oggi conosciuto per alcune tra le colonne sonore più belle nel mondo del cinema italiano. Si pensi alla traccia La meraviglia di esserci, composta per la pellicola di Gabriele Muccino, Baciami ancora (2010). Traccia ricolma di empatia e magistrale composizione. Ancora una volta la musica di Buonvino resta pura, fino al momento in cui magicamente viene a fondersi con quei cori che identificano, personalizzano, ammaliano. Non si può dimenticare tra le composizioni del musicista, quella per la pellicola di Michele Placido, Romanzo criminale (2005, dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo). Tra le tracce presenti all’interno della colonna sonora, storica resta La mattanza, in un crescendo di note e sintonizzazioni, il compositore si fa spazio sulla scena, ripercorrendo ancora una volta la criminalità dell’azione svolta, sino al giungere al culmine, l’apoteosi musicale in grado di travolgere e trasportare. Lo stesso tema viene ripreso anche nella traccia Freddo, il ciclo continua, archi continuano a girare, freneticamente. Assieme alle stesse note che il compositore assembla. Tutto si amalgama. La traccia, La mattanza, è ancor oggi utilizzata all’interno di programmi televisivi e non. Allo stesso modo resta impressa ancora, nella mente dello spettatore, la traccia Come fratelli, traccia famosissima presente all’interno della pellicola La matassa (2009, diretto da Ficarra e Picone e Giambattista Avellino).

Tra gli ultimi lavori del compositore per il mondo cinematografico ricordiamo Padri e figlie, del 2015 sotto la regia di Gabriele Muccino.

Ultimo, ma non per importanza, bisogna ricordare la collaborazione del compositore anche con grandi artisti della musica italiana. Tra i più ricordiamo Franco Battiato, Negramaro, Carmen Consoli, Jovanotti, Elisa e l’indimenticabile voce di Dolores O' Riordan.

Un’eccellenza, quella di Paolo Buonvino per il palcoscenico artistico attuale. Un compositore dal gusto raffinato ed indimenticabile. La sua musica nasce pura, proprio come le terre nelle quali è cresciuto. Lontano dall’arte che l’ha attirato a sé. Un destino alla fine segnato dalla musica, un percorso svolto a suon di note. Proprio come un coro nel mezzo delle sue tracce, così la musica ha avvolto il compositore. Così avvolge lo spettatore, colui che ascolta, colui che si perde, stregandolo e prendendolo di soprassalto.