Nell’ambito delle celebrazioni dantesche di questo 2021, Verona ha una parte importante essendo la città in cui Dante ha vissuto per anni subito dopo il suo esilio dalla città natale, Firenze, grazie all’amicizia con i della Scala.

La città di Verona è stato il primo rifugio di Dante, come citato nel canto XVII del Paradiso: “Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello sarà la cortesia del gran Lombardo che ‘n su la scala porta il santo uccello…”, dalle parole pronunciate da Cacciaguida, antenato di Alighieri. La scala è il simbolo degli scaligeri e il gran Lombardo è Bartolomeo, il primo a dargli ospitalità e le cui spoglie riposano nel sarcofago all’interno delle Arche Scaligere cittadine. Poi Dante tornerà in città dal 1312 al 1318, quando era dominata dal signore Cangrande della Scala.

La Verona di Dante è un documentario realizzato per le vie della città scaligera diretto da Fabrizio Arcuri e in cui Francesca Barra impersona Beatrice e Claudio Santamaria impersona il Sommo Poeta. Il lavoro, con musiche originali di Giulio Ragno Favero, su testo originale della scrittrice Ginevra Lamberti, a metà tra documentario storico e fiction, attraverso immagini suggestive e le voci dei due interpreti, guiderà il visitatore lungo un cammino immersivo e coinvolgente alla scoperta di antichi segni per le vie cittadine. È stato immaginato un incontro a Verona tra Alighieri e Beatrice, l’uno perché vede la città romantica, l’altra perché la vede avventurosa. Ne nasce un gioco a rincorrersi che rende Verona inedita e la racconta con gli occhi di Dante.

Il filmato rientra nel progetto Dante a Verona 1321-2021, un ricco programma che comprende anche tour con guide, sia virtuali che in presenza.

Soprattutto è da sottolineare il protocollo d’intesa firmato nel 2018 tra la città di Verona, con il Ministero, l’Ufficio Scolastico, l’Università, la Regione Veneto, il Comune e la Diocesi, come già in occasione dei 750 anni dalla nascita di Dante nell’anno 2015. Lo scopo è la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione della vocazione di città di cultura veronese sul panorama internazionale. Si prosegue quindi con la valorizzazione di Verona come città dantesca, riscoprendo gli angoli che sono stati propri della vita del Poeta.

Le linee guida di questo percorso culturale prevedono il coinvolgimento dei soggetti interessati presenti sul territorio locale, nazionale e internazionale, così da mettere in rete tutte le realtà istituzionali, le organizzazioni pubbliche, il privato imprenditoriale e il privato sociale, nell’ambito delle tematiche collegate, oltre che ai valori storico-paesaggistici espressi dal contesto cittadino, allo scopo di ampliare il raggio di orizzonte delle politiche culturali e di valorizzare l’identità veronese, partendo dalla riscoperta dei percorsi storici e dei luoghi della memoria dell’attività di Dante Alighieri a Verona e nel suo territorio, come si legge nel protocollo stesso.

Un connubio pubblico-privato, istituzioni e territorio imprenditoriale che diventa una squadra vincente per non lasciare la cultura circoscritta agli studiosi, ma nemmeno per fare di un evento storico-letterario un semplice episodio di marketing. È auspicabile che l’attività proposta, che si avvale di importanti studi nazionali e internazionali specifici sulla figura di Dante Alighieri e la sua opera, diventi stimolo per un maggiore approfondimento nelle scuole dell’obbligo di argomenti avvincenti e appassionanti, ma che spesso vengono tacciati come una noiosa parentesi per topi di biblioteca. In effetti, quando i ragazzi leggono brani della Commedia ne rimangono affascinati per la forza delle parole che oggigiorno è sempre più una scoperta.