La bellezza è figlia dei tempi lunghi. Lo dimostra il disco di debutto di Sabrina Durante, cantautrice ticinese, che sembra avere meditato a fondo questo suo progetto discografico. Il titolo dell’album è Piccole donne che dà anche il titolo al singolo. Il brano ci racconta una storia, quella di Sabrina che è quella di tante altre ragazze che lasciano la propria città per inseguire un sogno e dietro al treno lasciano la nostalgia per la propria spensieratezza, la famiglia e il primo amore.

Il tema, certo, è stato ampiamente dibattuto, ma la capacità di cogliere sfumature e la delicatezza del fraseggio di Durante, hanno la genuinità di un vissuto autentico. E quando la verità si percepisce in tutta la sua forza propulsiva, il risultato artistico è assicurato. Sono dieci i brani che compongono l’album interamente registrato a Lugano presso gli Hrs - Heaven Recording Studio scelti anche da Iva Zanicchi, Gatto Panceri e molti altri. La produzione artistica è stata curata da Roberto Colombo e Riccardo Di Filippo, musicisti a loro volta.

Abbiamo incontrato Sabrina Durante a Lugano dove è nata e vive dopo avere trascorso gran parte della sua vita a Ginevra. “Anch’io come la protagonista di Piccole donne ho dovuto lasciare Lugano per andare a vivere in un’altra città dove ho costruito la mia professione. Avevo poco più di vent’anni e ho dovuto, passo passo, abituarmi a un’altra vita e a un’altra lingua lontano dalla famiglia e dagli affetti. Il ricordo di quel momento è diventato una canzone. Perché le donne, tutte le donne, non sono piccole ma molto grandi perché riescono fare tantissime cose. Dico sempre che i minuti di una donna non sono quelli di un uomo, sembriamo fragili ma in realtà siamo una vera forza della natura. E poi, malgrado i mille impegni, la stanchezza e la ‘padella in mano’ riusciamo a trasformarci”.

In un’epoca iperconnessa, in cui la velocità nasconde una mancanza di sostanza, poter ascoltare Piccole donne ed entrare nel mondo di Sabrina Durante fa l’effetto di una tisana calda accanto al fuoco mentre fuori diluvia. Con una track list davvero equilibrata Sabrina Durante ci parla d’amore, di sogni, di vita perduta quando ancora c’era molto da vivere, di bambini che vengono al mondo per essere protetti e amati. Un film che sembra lontano dal rumore assordante in cui siamo abituati a vivere.

Durante non ci fa solo commuovere ma ci diverte con Come Sophia, che ha tutta la verve del tormentone estivo, in cui ci riporta ai tempi della Dolce Vita e Mambo Italiano o Eterno insoddisfatto, per poi rapirci il cuore con pezzi come Angelo mio in cui ricorda il padre scomparso o Notte speciale, in cui ci riporta alla vita nei social in cui il virtuale diventa realtà.

“Quando scrivo soppeso ogni singola parola, cerco quella giusta, deve calzarmi come un abito sartoriale. In Nessun giudizio, nessun dolore, dico alla fine non c’è più nessuna nota che sia sbagliata o che sia stonata perché di fronte al mondo ci sei tu con tutta la tua sincerità, con i tuoi errori ma anche con la tua voglia di libertà”.

Sabrina ammette la sua timidezza, “anche se non si direbbe perché appaio molto sicura di me. Eppure se ho aspettato tanto per realizzare questo disco, forse le mie incertezze hanno avuto il loro ruolo. Sebbene abbia iniziato a esibirmi da ragazzina, ho ancora il terrore del palcoscenico”.

In Libertà, Durante urla il suo amore disperato e tradito ma nel Mattino più bello ci riporta all’amore, quello vero. E tutto diventa colore. “Mi sento soprattutto una cantastorie - racconta ancora Sabrina - qualcuno che sente l’esigenza di condividere i momenti tristi e felici della vita. Del resto, questo mio progetto musicale nasce da un’urgenza. Negli ultimi due anni ho vissuto una situazione piuttosto difficile che mi ha quasi imposto di realizzare questo disco, mi ha fatto riflettere sul fatto che nella vita procrastinare non è la scelta migliore, soprattutto quando senti che non avrai molto tempo. Per fortuna, la situazione si è poi ribaltata. Molte canzoni sono, però, il frutto di una lunga riflessione, di un passaggio doloroso che ha portato a una maggiore consapevolezza e a un’ispirazione che ha dato alla luce Piccole donne. D’altronde amo raccontare ciò che vivo nelle tante sfaccettature di me e ogni brano è diventato una sorta di figlio che all’ascolto mi ha commosso”.

L’arte si nutre di attimi di sofferenza che diventano il terreno più fertile per la creatività. In Piccole donne, oltre a Sabrina Durante che è un eccellente chitarrista, hanno suonato alle tastiere e alle chitarre i due produttori e arrangiatori Colombo e Di Filippo, mentre alla batteria c’era David Tettamanti, nipote di Sabrina.

“David ha fatto un grosso lavoro sulle linee della batteria - ha spiegato la cantautrice - ha arrangiato sette brani su dieci e ha dato il groove e il tiro giusto al progetto. David ha avuto carta bianca per costruire tutti gli arrangiamenti di batteria vivendo anche un forte coinvolgimento emotivo nel caso della canzone che ho dedicato al suo di padre, Chicco, purtroppo scomparso recentemente”.

Un disco intimo ma solare al contempo quello di Sabrina Durante, che si ascolta tutto d’un fiato e che fa bene al cuore, come “quei film in bianco e nero”, quelli col lieto fine come in Come Sophia.