Non molti giorni fa, mentre ero occupata a fare ciò che negli ultimi tempi mi risulta fare meglio – ovvero procrastinare – mi sono imbattuta in un video molto interessante che mi ha portato, dopo alcune ricerche, a voler scrivere questo articolo. Il video in questione riguardava la premiazione all’Oscar di Marlon Brando come miglior attore protagonista per la sua parte ne Il Padrino. Correva l’anno 1973, una data che per sempre rimarrà impressa nella storia degli Oscar, non solo perché uno degli attori più prominenti di sempre ha rifiutato un Oscar (esatto, rifiutato un Oscar!) – bensì, anzi soprattutto, per il motivo e il modo in cui lo ha fatto. Si è trattato di un atto politico che ha fatto parlare molto. Ma insieme a questo ce ne sono stati tanti altri. Tantissime celebrità si sono presentate sul palco degli Oscar con il solo obiettivo di consapevolizzare il pubblico su situazioni e problematiche che avevano particolarmente a cuore. In questo articolo vorrei ripercorrere alcuni di questi momenti.

1940: fare la storia con Hattie McDaniel

Beh, che dire… In un ambiente dominato da sole persone bianche, nel 1940, Hattie McDaniel, ha completamente riscritto la storia degli Oscar. È stata infatti la prima donna di colore ad aver vinto – grazie alla sua performance in Via col Vento – la statuetta come migliore attrice non protagonista.

1973: Sacheen Littlefeather rifiuta l’Oscar di Marlon Brando

“Ciao. Il mio nome è Sacheen Littlefeather” dice, rifiutando la statuetta che le viene porta da Roger Moore. “Sono Apache e… rappresento Marlon Brando questa sera, e lui mi ha chiesto di dirvi, tramite un discorso molto lungo che al momento non posso condividere con voi, a causa del poco tempo… che purtroppo non può accettare questo generoso premio. E la ragione di ciò è il trattamento degli indigeni americani nell’industria del cinema”. Più memorabile della vincita di un Oscar è senza alcun dubbio il suo rifiuto e Marlon Brando è riuscito a farlo in un modo che viene ricordato ancora oggi.

1978: il discorso di Vanessa Redgrave

Tra tutti i discorsi politici avvenuti durante le cerimonie degli Oscar, quello di Vanessa Redgrave è stato probabilmente quello che maggiormente ha scatenato polemiche. L’attrice, dopo aver vinto la statuetta a migliore attrice non protagonista per Julia, ne ha approfittato per condividere quanto le era successo quella stessa serata, quando è stata messa alla gogna da dei membri della Jewish Defense League. Il suo discorso, nel quale ha reso chiaro che avrebbe continuato a combattere contro l’antisemitismo e il fascismo, le è costato anni di critiche ed oltraggi.

1994: Tom Hanks rende omaggio alle vittime di AIDS

Dopo aver recitato la parte di un uomo con AIDS nel film Philadelphia, grazie al quale, nel 1994, ha vinto il suo primo Oscar, Tom Hanks ha voluto rendere omaggio alle numerose vittime che ogni anno vengono colpite da questa malattia. “So che il mio lavoro in questo caso è amplificato dal fatto che le strade del cielo sono troppo affollate di angeli,” ha detto Hanks. “Conosciamo i loro nomi. Sono mille per ognuno dei nastri rossi che portiamo qui stasera.”

2003: Michael Moore contro George Bush Sr.

Accettando il premio per il migliore documentario per Bowling for Columbine, Michael Moore ha deciso di voler esporre la sua opinione – e quella di molti altri – sulla politica di George Bush Sr. riguardo alla recente e disastrosa invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti. “Siamo contro questa guerra, signor Bush! Si vergogni, signor Bush! Si vergogni!” ha urlato Moore, il quale, prima che potesse finire il suo discorso, è stato bruscamente interrotto dall’orchestra.

2015: Patricia Arquette e la parità di retribuzione

Patricia Arquette, ritirando il suo Oscar come migliore attrice non protagonista per il suo ruolo in Boyhood, ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro di base prettamente femminista: “Abbiamo combattuto per l'uguaglianza dei diritti di tutti gli altri. È il nostro momento di avere l'uguaglianza salariale una volta per tutte e il diritto delle donne per tutti in America”.

2016: il cambiamento climatico

Quello di Leonardo DiCaprio è probabilmente uno dei discorsi di cui – ad oggi – un po' tutti si ricordano, e questo non solo perché riguardava una tematica molto attuale e importante, ma anche perché si è trattato del suo primo discorso da vincitore della statuetta a migliore attore protagonista per The Revenant. “Il cambiamento climatico è reale. Sta accadendo proprio ora", ha detto DiCaprio. "È la minaccia più urgente per tutta la nostra specie, e dobbiamo lavorare collettivamente insieme e smettere di procrastinare.”

2019: Rami Malek difende gli immigranti

Ritirando il premio come migliore attore protagonista per la sua interpretazione di Freddie Mercury nel film Bohemian Rapsody, Rami Malek ha voluto lanciare un messaggio a favore degli immigrati: “Abbiamo fatto un film su un uomo gay, un immigrato, che ha vissuto la sua vita in modo non dichiarato,” ha detto Rami Malek, accettando l’Oscar. “Sono figlio di immigrati dall'Egitto. Sono un americano di prima generazione. Una parte della mia storia viene scritta proprio ora, e non potrei essere più grato ad ognuno di voi.”

2019: Spike Lee incita a votare

“Quattrocento anni [fa], i nostri antenati furono rubati da tutta l'Africa e portati a Jamestown, in Virginia, come schiavi. Stasera, davanti al mondo, rendo lode ai nostri antenati che hanno contribuito a costruire questa contea,” ha detto Lee, mentre ritirava il premio per miglior screenplay per BlacKkKlansman. “Le elezioni presidenziali del 2020 sono dietro l'angolo. Mobilitiamoci tutti, stiamo tutti dalla parte giusta della storia. Facciamo la scelta morale tra amore e odio. Facciamo la cosa giusta!”

2020: Joaquin Pheonix sull’inguistizia

Quando Phoenix è stato chiamato sul palco degli Oscar per ritirare la statuetta a migliore attore protagonista per il film Joker, ne ha approfittato per parlare a nome di quelli da lui definiti "i senza voce". “Ho pensato molto ad alcuni di questi problemi angoscianti che stiamo affrontando collettivamente, e penso che a volte ci sentiamo o ci fanno sentire che sosteniamo cause diverse. Ma per me vedo una comunanza,” ha detto Phoenix. “Penso che sia che stiamo parlando di genere e uguaglianza, o di razzismo, o di diritti delle persone gay, o di diritti degli indigeni, o di diritti degli animali, stiamo parlando della lotta contro l'ingiustizia. Stiamo parlando della lotta contro la convinzione che un popolo, una razza, un genere, una specie abbia il diritto di dominare, controllare, usare e sfruttare un altro impunemente.” Da attivista climatico ha poi aggiunto: “Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e poi rubare il suo piccolo, anche se le sue grida di angoscia sono inequivocabili.”