Una lama di luce taglia l'ombra interna dell'ottagono e va a colpire un ogiva marmorea posta su di un pilastro vicino al pergamo di Giovanni Pisano, questo è il segnale della rinascita, dell'inizio di un nuovo anno, il 25 marzo, non il 31 dicembre. Dove siamo? A Pisa, la medievale repubblica marinara senza mare, all'interno del battistero, parte di un gruppo monumentale adagiato su un vastissimo prato, la piazza dei Miracoli definita dagli studiosi una clessidra cosmica perché il sole, battendo in precisi punti della piazza, scandisce il ritmo della vita e delle stagioni. Quasi a sembrare quei piccoli paesaggi chiusi all'interno di capsule di vetro che ruotando si animano di neve, così in un giorno di sole, mentre osservi il battistero, la cattedrale, il cimitero e la torre pendente ti aspetti di veder cadere la neve, forse è per questo che la chiamarono “dei Miracoli”. Pisa, la città surreale.

Il battistero è il sunto di un equilibrio tra ingegneria e religione, tra staticità e elevazione, in sintesi la massima espressione dell'uomo per raggiungere Dio, attraverso una forma geometrica, l'ottagono, forma di mezzo tra il quadrato-uomo e il cerchio-Dio. Ma in questo modo è anche uno strumento musicale naturale, che può essere fatto vibrare come una canna d'organo. Magici accordi e infiniti arpeggi per una sinfonia di echi e riverberi è un dispositivo di accumulo di suoni che trasforma un arpeggio in accordo. E' stato addirittura elaborato un modello matematico, un algoritmo dal laboratorio del Cnuce-Cnr di Pisa, che assimila il Battistero a una cassa di risonanza dove è l'ambiente stesso che genera musica. Così alla vigilia del Capodanno pisano, il 24 marzo, nel battistero si prepara la rinascita del tempo, si attende il 2015 grazie ad una tradizione che risale al calendario liturgico dell'Incarnazione che continua fino ad oggi. Una rinascita scandita dalla luce e dalla musica, la musica di una preghiera sonora, di un dialogo di note tra uomo e divino, la musica di “Oreb”, questo il titolo dell'evento cha ha reso l'insieme di note suonate dal sax di Dimitri Grechi Espinoza una vera e propria preghiera, un momento di dialogo mediato dal fiato armonico tra uomo e Dio a ricordo di ciò che fu in quel monte biblico, Oreb, appunto dove furono dettate le leggi dell'uomo e che è stato per 30 minuti trasfuso nel cuore del battistero.

Dimitri non è solo un sassofonista tra i primi dieci in Italia, ma è anche un ricercatore delle origini della musica, intesa come dialogo ancestrale basato su frequenze cosmiche e ritmi antropici che trae la sua origine fin dai tempi della comparsa dell'uomo sapiens nei territori africani. Tutt'ora l'Africa conserva questa origine di ritmi primordiali fatti di brevi sequenze ripetute. Ma Dimitri è anche un profondo ricercatore del senso religioso dell'uomo, da cristiano ortodosso quale è ha studiato anche le altre dottrine così da cercarne un filo conduttore comune, l'elemento unificatore. Così nel battistero, la notte del 24 marzo, risuonavano note semplici, piccole celle musicali che echeggiando risuonavano a condurre in uno stato di profonda concentrazione fino al punto centrale, intenso, fatto di contrasti di note basse e gravi alternato a toni acuti e stridenti quasi a simulare il dialogo tra Dio e l'uomo.

Un'esperienza spirituale oltre che musicale che ha tenuto ipnotiche circa duecento persone chiuse nell'ottagono del battistero, riunite come elementi di risonanza nel grande strumento dell'architettura medievale pisana.

Scheda biografica
Nato a Mosca il 10/ 04/1965, ha frequentato il Jazz Mobile di New York, completato i corsi di alta qualificazione professionale presso Siena jazz con P. Tonolo. Come sax-tenore dell'Orchestra Giovanile Italiana di jazz sotto la direzione di B. Tommaso ha compiuto due tournée con il Peter Erskine trio e James Newton. Nel 1997 si classifica 2° al concorso "Massimo Urbani" nella categoria sax aggiudicandosi la borsa di studio per le clinics della Berklee School a Umbria Jazz e nello stesso anno riceve il premio dedicato alla memoria di Luca Flores come membro dell'orchestra di Barga Jazz. Sempre nel '97 viene chiamato da Stefano Battaglia a far parte del gruppo Theatrum. Nel 1999 fonda il gruppo di ricerca musicale Dinamitri Jazz Folklore, tuttora in attività. Ha partecipato a numerosi festival di musica afroamericana suonando con alcuni dei musicisti storici del Blues (P.Perkins, P.Guy) e compiendo tournée in Italia ed Europa con Nick Becattini and Serious Fun. Nel corso degli anni ha collaborato occasionalmente con alcuni importanti musicisti Italiani di jazz: P. Tonolo, E. Fioravanti, G. Basso, M. Tamburini, T. Ghiglioni. All'inizio del 2001 partecipa alla nascita dell'orchestra Blast Unit creata dall'associazione CJam di Milano e nell’agosto dello stesso anno viene invitato a suonare al festival panafricano a Brazzaville (Congo). Dal marzo 2002 al 2003 ha collaborato con Goma Parfait Ludovic, direttore della compagnia congolese Yela wa, nell'ambito della ricerca sulla tradizione della musica di guarigione africana effettuando una serie di seminari e spettacoli in Italia. Nel 2003 si classifica all’undicesimo posto come musicista jazz dell’anno sempre nel referendum indetto dalla rivista Musica jazz e il gruppo Dinamiti jazz Folklore si classifica al 10 posto come miglior gruppo italiano, iniziando una collaborazione artistica con il grande clarinettista americano Tony Scott. Dall’anno 2004 svolge la sua attività principalmente in due direzioni: l’applicazione dei risultati delle ricerche svolte attraverso l’associazione alla musica del gruppo Dinamiti Jazz Folklore e al nuovo progetto denominato Artistic Alternative Music, e l’attività di insegnamento laboratoriale con i giovani musicisti. Anche nel 2005 e 2007 e 2008 nel referendum indetto dalla rivista Musica Jazz ha ricevuto segnalazioni sia come solista sia per il gruppo Artistic Alternative trio. E’ stato invitato a suonare nel 2003-2005-2006-2007 alla trasmissione Battiti a Radio Rai 3. Nel 2011 ha partecipato al Festival au Desert in Mali. Collabora con il cantautore livornese Bobo Rondelli.

Per maggiori infornazioni: http://www.scuoladimusicafaf.org