Fuori c'è il sole, è una calda giornata di primavera, ma questo languido tepore non pare essere in grado di attraversare le possenti pareti del freddo capannone industriale dove Lenz, al secolo Damiano Lanzi, classe 1988, si reclude per svolgere la sua attività di cantautore e polistrumentista. In questo luogo ameno è venuto alla luce De Fault, primo disco autoprodotto, uscito nel maggio 2013.

Partiamo proprio dal titolo, perché De Fault?

Si tratta di un album incentrato sul concetto di quotidianità, su quello che facciamo tutti i giorni, quasi in automatico, senza pensarci: il lavoro, le relazioni interpersonali, le necessità basilari di sopravvivenza. Da qui "default". Ma ho voluto scriverlo staccato, quasi fosse un trattato latino sull'errore e sulla colpevolezza, la "fault" appunto, di vivere queste situazioni in modo inconsapevole.

E come sviluppi queste tematiche a livello musicale?

Le canzoni di Lenz hanno un'impostazione cantautoriale, con melodie immediate, orecchiabili che tuttavia sono insediate da strati di rumori elettronici, feedback chitarristici e atmosfere desolate. Nonostante queste atmosfere cupe, all'ascolto, soprattutto nell'utilizzo di certi campionamenti, si nota un atteggiamento ironico. Quanto è importante per te l'ironia?

L'ironia e il gusto della mistificazione sono fondamentali nella poetica di Lenz. Ritengo che siano l'unica arma per sopravvivere alla routine.
Questo ha tratteggiato anche la scelta della copertina?

Sì. Di fatto anche il “cavallo della vergogna” ritratto in copertina è un monumento equestre di cartapesta su cui qualcuno aveva dimenticato una maglia che nei miei pensieri si è subito trasformata nel velo che copre misericordiosamente la colpa stessa del cavallo. Ho scattato questa fotografia a Ptuj, in Slovenia. Spulciando il booklet si nota il ricorso a varie collaborazioni e l'utilizzo di strumenti insoliti e artigianali. Sì, principalmente ho collaborato con la batterista e producer Lidia Manzano che proviene dal Martial Industrial avendo lavorato con gruppi del calibro di Obyce e Mortajo e con la Grezz Inc., che ha progettato i synth artigianali e gli effetti utilizzati nel disco.

Parliamo di De Fault, nel disco si sentono varie ispirazioni; dal post-punk anni '80, come Joy Division e Public Image, al folk apocalittico stile Scott Walker. Le tue canzoni risalgono tutte a uno stesso periodo creativo?

No, in effetti le canzoni che compongono De Fault provengono da periodi e ispirazioni differenti. L'album a cui sto lavorando adesso avrà un'impostazione più organica e una scrittura più uniforme.

Spesso le tue canzoni raccontano episodi autobiografici, anche con aneddoti divertenti, vuoi ricordarcene qualcuno?

Ad esempio The buses are on strike è stata ispirata da un pomeriggio trascorso sotto la pioggia, quando rimasi bloccato da uno sciopero dei mezzi nella parte opposta della città rispetto alla mia abitazione. Oppure Oily cape racconta di quando, in visita a un cliente nel mio lavoro da Salesman, portai in dono una bottiglia di vino. Casualmente al ristorante, dove dopo poco andammo, quello era il vino della casa e ce n'era una bottiglia su ogni tavolo. Quando il cliente chiese al cameriere una bottiglia di vino buono, il cameriere portò via miseramente la bottiglia sul tavolo lasciando grande imbarazzo tra i presenti.

Puoi invece chiarirci il mistero di EVP, il cui video, recentemente uscito, ha un'atmosfera spettrale?

EVP è l'acronimo di Elettronic Voice Phenomenal, ossia le registrazioni audio di voci di spettri. Quando scrissi questa canzone mi trovavo a registrare proprio in questo capannone a notte inoltrata e quando sentii una sorta di litania uscire dal mio amplificatore potete immaginare il mistico sconcerto provato in quel momento. Poi quando capii che si trattava solo di un pedale improvvisamente rotto che aveva cominciato a captare un rosario di Radio Maria, lo sconcerto aumentò. Anche perché dovetti ricomprare il pedale.

Oltre a questi pezzi descrittivi, nel disco sono presenti anche brani più introspettivi, in cui l'utilizzo della metafora è un efficiente strumento per trattare tematiche più intime. Penso canzoni come Farnsworth-Munsell 100 o Calligraphy, definito da molte recensioni il brano più “solare”.

Curiosamente queste due canzoni sono disposte a creare una sorta di specularità tra loro. Farnsworth-Munsell 100 è un test per misurare la percezioni dei colori da parte dell'occhio umano e l'ho utilizzato come metafora per descrivere la difficoltà di decifrare gli atteggiamenti del prossimo nei nostri confronti. Mentre Calligraphy parte dello spunto della mia calligrafia illeggibile per trattare il tema dell'incomunicabilità verso gli altri delle proprie emozioni. La cosa curiosa è che queste due canzoni risalgono a periodi lontani, la prima al 2006 mentre la seconda al 2010.

Non è che per caso ti piace elaborare o scoprire significati a posteriori in quello che scrivi?

No, assolutamente.

Sono usciti tre video tratti da De Fault. È interessante, anche in questo caso, sottolineare la continuità tra la filosofia del do-it-yourself della tua musica.

Tutti i video sono stati girati con mezzi di fortuna e attori non professionisti, assoldati senza particolari qualifiche tra amici e passanti. Questo proprio perché l'immagine dei video fosse coerente con l'estetica del disco registrato da me nel mio home studio.

Per l'appunto vedo che stanno entrando nel capannone gli operai del turno serale che non vedono di buon occhio la nostra presenza. Quindi mi limiterò a un'ultima domanda sui progetti futuri.

Oltre al prossimo album, su cui non voglio dilungarmi poiché probabilmente ci metterò anni a sviluppare il concept e a completarlo, vi segnalo a breve l'uscita di Hearing I ask from the holy races, un EP che contiene nuove canzoni, b-sides e alcuni esperimenti elettronici.

Esco dal capanno di Lenz mentre il sole sta tramontando e nubi presaghe si addensano all'orizzonte, dei coyote ululano in lontananza ma nonostante questo ritrovo il tepore primaverile. Saluto il Lenz di cui trascrivo qui sotto i contatti che mi ha lasciato sorridente. Per chi fosse interessato De Fault è in free download.

Soundcloud: https://soundcloud.com/damiano-lenz-lanzi/sets/lenz-de-fault
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