La capitale del Turkmenistan, Ashgabat, ha ospitato il Turkmenistan International Sports Media Forum 2015 (TISMF 2015) che ha portato nella città dell’amore (“Ashk” in turkmeno significa "amore"), giornalisti sportivi da tutto il mondo, per scambiarsi esperienze e punti di vista professionali, nonché toccare con mano l’andamento della preparazione del Turkmenistan ai Giochi Asiatici Indoor del 2017, visitando l’ultramoderno e quasi ultimato complesso olimpico di Ashgabat.

Questo forum, organizzato per la seconda volta dopo l’edizione del 2013, vuole mostrare ai media internazionali la concezione di sviluppo che il presidente Gurbanguly Berdimuhammedov sta portando avanti per il Turkmenistan, in cui allo sport spetta un ruolo centrale. Lo sport, o meglio, l’organizzazione di grandi eventi vengono usati come strumento di promozione di uno stile di vita attivo tra la popolazione del paese e del Turkmenistan agli occhi del resto del mondo.

Ai visitatori stranieri, Ashgabat si presenta tirata a lucido, nel segno della tradizionale ospitalità dell’Asia Centrale. Al pari delle decorazioni dei tappeti – altro vanto locale che si trova ovunque, persino sui comodini - ogni elemento del programma occupa un posto ben preciso, in piena armonia con quelli circostanti. Pertanto non ci poteva essere miglior momento per mostrare al mondo il nuovissimo (e quasi completo) parco olimpico di Ashgabat, dell’inizio del mese di aprile, che in Turkmenistan è ribattezzato mese della “salute e del benessere”, come ricordano i maxischermi posti sulle strade a sei corsie per senso di marcia del centro di Ashgabat, dove domina il bianco degli edifici di marmo, canone unico dello spazio urbano della capitale turkmena.

“E’ un vero privilegio per noi dare il benvenuto ai migliori giornalisti di tutto il mondo per vedere come ci stiamo preparando ai Giochi Asiatici Indoor e di Arti Marziali del 2017. Spero che in questa occasione tutti i delegati abbiano potuto apprezzare il nostro potenziale per dar vita a dei Giochi di prima classe nel 2017, lasciando ad Ashgabat e a tutto il Turkmenistan in eredità un nuovo profilo di nazione in grado di porsi come grande organizzatore di eventi sportivi”. Con queste parole Dayanch Gulgeldiev, direttore del comitato organizzatore dei Giochi Asiatici Indoor del 2017, ha presentato il complesso – frutto di un investimento di 5 miliardi di dollari - che tra due anni e mezzo regalerà al Turkmenistan il primo grande evento della sua storia.

Quelli di Ashgabat, nel settembre del 2017, saranno la quinta edizione dei Giochi Asiatici Indoor e di Arti Marziali, la prima a venir ospitati da un paese dell’Asia Centrale. Ad essi, per la prima volta, prenderanno parte non solo i paesi asiatici (sono attese 45 nazioni), ma anche 17 paesi dell’Oceania. In totale sono attesi circa 2000 atleti, che si sfideranno in un programma che non ha equali negli altri grandi eventi multisport mondiali. Ci sono sport non presenti alle Olimpiadi, come calcio a 5 e biliardo; sport fuori stagione, come l’atletica indoor che solitamente si disputa d’inverno e non a fine estate. C’è spazio anche per sport tradizionali, e a noi poco conosciuti, come la lotta kurash, una forma di wrestling inventata dai tartari, in cui il Turkmenistan ha vinto le uniche – finora - medaglie internazionali della sua storia alle Universiadi di Kazan del 2013. L’elenco completo comprende inoltre: scacchi, tennis, mai thai, sambo, Jiu Jitsu, bowling, ciclismo su pista, nuoto, sollevamento pesi, basket, taekwondo, danza, kick-boxing, lotta greco-romana e lotta libera.

Il cuore dei Giochi sarà il parco olimpico di Ashgabat, dove sorgono le 30 venues ospitanti le competizioni, più gli hotel e il villaggio olimpico. Per costruirlo tutto non si è badato a spese e non si è perso tempo. A più di due anni dalla data di inizio delle gare, il complesso è già completo. In fase di ultimazione sono solo lo stadio per le cerimonie e la monorotaia che collegherà tutti i siti di gara. Non è poco, se pensiamo agli stadi ultimati alla vigilia del Mondiale brasiliano, oppure, senza andare troppo lontano, ai padiglioni dell’Expo milanese che si aprirà fra pochi giorni. Il Turkmenistan invece, pur non avendo esperienza e tradizione nell’organizzazione di grandi eventi internazionali, si pone in una prospettiva diversa. Il messaggio trapelato parlando con uno degli organizzatori a microfoni spenti era più o meno questo: “Per noi fin dall’inizio quello di realizzare tutto ampiamente prima dei tempi è stato un obiettivo a garanzia del nostro successo: perché candidarsi se poi non puoi mantenere il tuo impegno. Prima costruisci, poi ti candidi”.

I giochi Asiatici Indoor e di Arti Marziali sono visti come un punto di partenza e in Turkmenistan, senza false modestie, ammettono candidamente che “comunque vada sarà un successo”. A livello sportivo, in un paese che non ha mai avuto medagliati olimpici, giocare in casa e in tali strutture rappresenta una chance unica di crescita per tutto il movimento olimpico. A livello organizzativo, il Turkmenistan vivrà un’esperienza senza precedenti, in cui anche eventuali errori – ma si fa fatica a vederne oggi i presupposti – vengono messi in preventivo per essere trasformati in punti di forza in vista di nuove sfide. Dietro le quinte già si vocifera la possibilità di una candidatura per le Universiadi Estive del 2019, rimaste vacanti dopo il forfati di Brasilia.