Sesta tappa: Cordoba-Sierra de Cazorla (204 Km)

Alla partenza della tappa va subito segnalato il ritiro di David De la Cruz della Etixx Quick Steep a causa di una frattura alla clavicola, cui ha resistito eroicamente durante i primi giorni di gara, ma che non ha lasciato tregua al corridore costringendolo all'abbandono. Percorsi i primi 90 Km, si assiste alla solita fuga da lontano composta da sei corridori: Cyril Gautier (Europcar) Niky Terpstra (Etixx Quick Steep) Krijstian Durasek (Lampre-Merida) Peter Velits (BMC) Steven Cummings (MTN-Qhubeca) e Miguel Angel Rubiano (Colombia). Il ritardo del gruppo è stimato approssimativamente attorno ai tre minuti. Dopo 140 Km continua la corsa dei sei fuggitivi che riescono a guadagnare altri secondi preziosi accumulando un vantaggio attorno ai quattro minuti: nel gruppo cominciano a muoversi la Moviestar di Nairo Quintana e di Alejandro Valverde oltre che la Giant-Alpecin di Tom Dumoulin. Dopo aver percorso 180 Km il traguardo della tappa si fa sempre più vicino, e ci si prepara a un finale esplosivo con arrivo in salita abbastanza impegnativo, anche se di terza categoria. Sempre in corso la fuga dei sei fuggitivi, con Gautier vincitore del primo Gran Premio della Montagna di giornata, ma l'andatura del gruppo ha ridotto il vantaggio portandolo vicino al 1'30”. Il vantaggio viene costantemente ridotto sino ad essere annullato dal gruppo che riprende tutti e sei i fuggitivi a una manciata di chilometri dal traguardo; l'ultimo a cedere le armi è Steve Cummings, ripreso solo sulle rampe finali allo scoppio della battaglia con il primo attacco lanciato proprio da Esteban Chavez Rubio. Tom Dumoulin cerca di battersi per conservare la maglia Rossa, ma si deve arrendere al colombiano, piazzandosi comunque al terzo posto dietro a Rubio e a Daniel Martin,mentre gli uomini di classifica, concludono a 11”. Dunque seconda vittoria di tappa alla Vuelta 2015 per Esteban Chavez Rubio, che si riprende nuovamente la maglia rossa persa ieri e indossata dall'olandese Tom Dumoulin con nuovi cambiamenti in classifica Generale. Nei prossimi giorni le montagne di Sierra Nevada imporranno tappe più severe e si comincerà a fare davvero sul serio; ci sarà da divertirsi.

Classifica generale

1 Jhoan Esteban CHAVES RUBIO COL OGE 4:46:16
2 Daniel MARTIN IRL TCG +5
3 Tom DUMOULIN NED TGA +5
4 Ruben PLAZA MOLINA ESP LAM +11
5 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV +11
6 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER ESP KAT +11
7 Christopher FROOME GBR SKY +11
8 Rafal MAJKA POL TCS +11
9 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV +11
10 Nicolas ROCHE

Settima tappa: Jodar-La Alpujarra (191 Km)

Il giro di Spagna, con la 7^ tappa, entra decisamente nel vivo. La frazione partita da Jodar con arrivo a La Alpujarra di 191 Km ha portato alle vere montagne della Sierra Nevada ed è stata una tappa particolarmente impegnativa e intensa adatta soprattutto agli scalatori, con il traguardo finale posizionato su una salita durissima e di prima categoria: quella de La Capileira. Un duro banco di prova che ha saggiato le velleità di vittoria finale degli uomini di classifica e dell'attuale leader, il colombiano Esteban Chavez in maglia rossa. Il primo Gran Premio della Montagna è posto a 87 Km dalla partenza, ed è di terza categoria. Sprint intermedio al Km 160, e successivamente, dal Km 170, ricomincia la salita a tratti particolarmente dura e aspra per circa 18 Km con pendenze medie del 5% ma con picchi tra il 14% e il 17% verso il Gran Premio della Montagna finale. La prima parte della tappa vede come da copione il tentativo di fuga di cinque corridori: Quintero (Team Colombia), Txurruka (Caja Rural) Koshevoy, (Lampre-Merida) Linderman (LottoNL -Jumbo) e Cousin (Europcar) che fino all'ascesa finale, compongono il gruppetto che all'inizio della salita de L'Alto de la Capileira-La Alpujarra, ha un vantaggio sul gruppo della maglia rossa, di circa 5 minuti e 30 secondi. Il primo a cedere sulle rampe finali è Quintero, mentre Bert Jan Linderman trova la forza per attaccare staccando Koshevoy e lo stesso Quintero. Risponde invece splendidamente Fabio Aru dell'Astana che riesce a staccare il gruppo della maglia rossa dove ci sono gli uomini di classifica, conquistando il terzo posto e guadagnando secondi preziosi su Esteban Chavez dietro a Linderman e a Koshevoy salendo anche all'ottavo posto in classifica generale. In grossa difficoltà anche Chris Froome, che si stacca sull'ultima rampa chiudendo a più di un minuto da Linderman. Leader della generale resta Esteban Chavez (Orica-Green Edge) che conserva la “Camiseta Roja” difendendosi benissimo, in una tappa dove avrebbe potuto rischiare tantissimo. Nei prossimi giorni sulle montagne di Sierra Nevada, non mancheranno certamente le emozioni con gli uomini di classifica pronti a darsi battaglia.

Classifica generale

1 Esteban Chavez (Col) 27 h 06' 13”
2 Tom Dumoulin (Ola) 10”
3 D. Martin (Irl) 33”
4 Roche (Irl) 36”
5 Valverrde (Spa) 46”
6 Rodriguez (Spa) 56”
7 Quintana (Col) 57”
8 Aru (Ita) 57”
9 Moreno (Spa) 1'18”
10 Pozzovivo (Ita) 1'19”

Ottava tappa: Puebla de Don Fadrique-Murcia

189 concorrenti regolarmente al via nella tappa odierna dopo i ritiri eccellenti della prima settimana di corsa. Tra le vittime illustri ricordiamo gli abbandoni di nomi di spicco come quelli di Niemiec, Pelucchi e Tanner a causa di cadute nella seconda tappa, mentre nella terza altri incidenti di percorso e qualche malanno hanno costretto alla resa anche Fabian Cancellara per disturbi intestinali, Paolo Tiralongo, e Burghardt per caduta; la stessa caduta che ha coinvolto Nibali, poi squalificato dalla competizione per essersi fatto trainare dall'ammiraglia per diversi metri nel tentativo di rientrare in gruppo. Tornando alla tappa odierna, non sono previste particolari difficoltà dopo la tappa di ieri dove sono state affrontate le prime vere montagne. Per i primi 111 Km, la strada presenta una leggera discesa, per proseguire poi nei successivi 71,5 verso due passaggi sul Gran Premio della Montagna di terza categoria de l'Alto de la Cresta del Gallo di 4,2 Km con pendenza al 7,5%, con il secondo passaggio a 17 Km dal traguardo finale. A 50 Km dall'arrivo, anche oggi sono sei i corridori in fuga: Alex Howes, Tom Van Hasbroeck, Jimmi Engoulvent, Mayyia Cattaneo, Iljo Keisse e Angel Mandrazo Ruiz. Brutta caduta in mezzo al gruppo: a riportare le conseguenze peggiori sembrano essere Tejay Van Garderen che ha riportato una frattura alla spalla destra, Daniel Martin e Nacer Bouhanni, anch'essi con problemi alla spalla e molto doloranti sono stati costretti ad abbandonare, e Kris Boeckmans che ha riportato un grave trauma facciale con diverse fratture, tra cui tre costole con versamento nel polmone e una commozione cerebrale; sarà tenuto in coma farmacologico dai medici a titolo precauzionale per qualche giorno. Nella caduta è rimasto coinvolto anche Esteban Chavez che però non ha riportato danni e ha potuto proseguire la corsa. Al primo passaggio sulla Cresta del Gallo, i fuggitivi hanno circa un minuto sul gruppo degli inseguitori, Esteban Chavez riesce a rientrare nella testa del gruppo, mentre Alex Howes riesce a staccare i compagni di fuga e andarsene in solitudine mantenendo un vantaggio sul gruppo di poco inferiore al minuto alla cui testa si è portata la Tinkoff-Saxo che lavora per Peter Sagan. Nell'affrontare la discesa, Howes è vittima di una scivolata, e in seguito alla caduta, dopo qualche chilometro sarà costretto a fermarsi lasciando via libera a uno dei suoi compagni di fuga: Angel Mandrazo Ruiz che conserva 7” sul gruppo degli inseguitori. 20 Km al traguardo, la strada torna a salire per il secondo passaggio sulla Cresta del Gallo, ripreso Ruiz dal gruppo, è Gianluca Brambilla (Etixx Quick Steep) a lanciarsi sulle prime rampe della salita, raggiunto dopo qualche metro da Timo Rosen LottoNL-Jumbo). La tappa si accende scatenando la battaglia con scatti e contro scatti: si forma un gruppetto di 7 uomini che riesce a staccarsi e a guadagnare una ventina di secondi, ma le schermaglie continuano senza che nessuno riesca a guadagnare un vantaggio corposo. Terminata la discesa, a 13 Km dall'arrivo continua la battaglia, e nuovamente cinque corridori provano a rilanciare: sono Niki Terpstra (Etixx Quickstep), Kenny Elissonde (FDJ) e José Isidro Goncalves (CJR); Peter Sagan viene centrato da una moto dell'organizzazione e dopo essere franato a terra, riesce a ripartire piuttosto dolorante giustamente imbufalito. A 3 Km dall'arrivo il gruppo si compatta, continuano le schermaglie e lo scambio di colpi proibiti; a 500 metri parte la volata, ed è Jasper Stuyven della Trek factory Racing a prevalere per la vittoria di tappa. Invariata la classifica generale nelle primissime posizioni, mentre scala una posizione Fabio Aru (Astana) che sale al settimo posto.

Nona tappa: Torreveja-Cumbres del Sol (168 Km)

Altri due ritiri eccellenti dalla Vuelta prima della partenza per la tappa odierna: Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) e Jasper Stuyven della Trek Factory Racing, in seguito alle cadute di ieri non sono riusciti a proseguire la corsa. Stuyven, ieri era riuscito ad arrivare al traguardo vincendo l'ottava tappa nonostante lo scafoide del polso fratturato, mentre il corridore slovacco era stato investito da una moto dell'organizzazione a una decina di Km dall'arrivo; ripartito era riuscito a concludere la tappa, ma evidentemente per entrambi i corridori questa mattina le loro condizioni non le hanno permesso di prendere il via. Dopo qualche chilometro dalla partenza, è Tony Hurel (Europcar) a prendere l'iniziativa e tentare l'allungo, ma insieme a lui scattano una decina di corridori: Nikolas Maes, Pieter Serry, Maxime Bouet (Etixx - QuickStep), Lorrenzo Manzin (FDJ), Mattia Cattaneo (Lampre - Merida), Yoann Bagot (Cofidis), Maarten Tjallingi (LottoNL - Jumbo), Omar Fraile (Caja Rural),Geraint Thomas (Team Sky), Danny Van Poppel (Trek), Pavel Brutt (Tinkoff - Saxo) e Songezo Jim (MTN – Qhubeka) vanno a comporre il gruppo dei fuggitivi. Il gruppo controlla con il team Sky alla testa, che si alterna con Lotto Saudal e La Mondiale non concedendo spazio alla fuga. Attorno al 20mo Km, i fuggitivi riescono a guadagnare circa un 1'10” sul gruppo e circa 32” su Alexis Gougeard uscito dal gruppo e lanciato all'inseguimento dei battistrada. Poco più avanti diversi corridori in pancia al gruppo incappano in una caduta: coinvolti Fabio Aru e Mikel Landa dell'Astana, Samuel Sanchez, Domenico Pozzovivo e più indietro anche Tom Dumoulin e Alejandro Valverde, ma al di là di qualche contusione nessuno sembra aver riportato seri danni. Al Km 80, il vantaggio dei corridori in fuga sale a 5'10” mentre la velocità media continua ad essere alta aggirandosi costantemente attorno ai 40 Km/h. Dieci Km dopo, è la Katusha a posizionarsi in testa al gruppo e a manovrare le operazioni di recupero, il vantaggio si riduce a 4'. La rincorsa del gruppo ai fuggitivi continua, tanto che lo svantaggio si riduce costantemente scendendo a poco più di due minuti al Km 44. Comincia la prima salita di giornata: L'Alto de Puig Lorenca di seconda categoria e nell'ascesa, anche il gruppetto dei fuggitivi comincia a fare selezione; i primi a staccarsi sono Alexis Gourgeard (AG2R) e Nikolas Maes (Etixx-Quicksteep). Sul Gran Premio della Montagna è Fraile a transitare per primo, raccogliendo punti preziosi per conservare la maglia a pois, dietro di lui passano Serry, Bargot e Cattaneo. A 30 Km dall'arrivo, il gruppo dei fuggitivi si ricompatta contando ora la presenza di nove corridori, anche il gruppo della maglia rossa continua a tirare portandosi a 1'10” quando mancano una ventina di Km al traguardo. Si susseguono le scaramucce tra i battistrada, il gruppo lascia fare perdendo qualche secondo, a 9 Km dall'arrivo il distacco è di circa un minuto. Tre corridori tra i fuggitivi provano a rilanciare l'attacco, sono Geraint Thomas della Sky, Massime Bouet dell'Etixx-Quicksteep e Pavel Brutt della Tinkoff-Saxo. 4 Km: Comincia la salita finale, gli uomini in fuga vengono ripresi alle prime rampe dell'ascesa, Thomas rallenta aspettando la sua squadra (team Sky), mentre provano ad approfittare della situazione la Movistar di Nairo Quintana e di Valverde, ma Purito Rodriguez e Fabio Aru si buttano immediatamente alla ruota di Quintana. Prova a ripartire Alejandro Valverde, ma Fabio Aru risponde prontamente, seguito immediatamente da Quintana. Neutralizzato l'attacco è Tom Dumoulin che rilancia ripartendo con decisione, questa volta però è Esteban Chavez a chiudere. Ritenta Fabio Aru, ma Chavez è pronto a rientrare anche sul corridore italiano. Meno di due Km; è ancora Dumoulin che scatta, ma questa volta è Chris Froome rimasto in sordina tutto il tempo a provare a chiudere, e alla sua ruota saltano subito Chavez, Rodriguez e tutti gli uomini di classifica. Riparte Rafal Majka nel tentativo di riagganciare Dumoulin sempre avanti da solo a una decina di secondi, ma Froome ricuce e supera il polacco della Tinkoff-Saxo. e riprende anche Dumoulin, mentre Chavez cede non riuscendo a tenere il ritmo. Infuria la battaglia a quattro tra Froome, Purito Rodriguez, Dumoulin, e Maja, ed è proprio l'olandese Dumoulin a prevalere sorprendentemente di forza, riconquistando anche la maglia rossa di leader della classifica generale. Splendido Fabio Aru salito al 6° posto.

Decima tappa: Valencia-Castellon (146 Km)

Con la tappa odierna si chiude la prima settimana de la Vuelta prima della giornata di riposo. Il percorso da Valencia a Castellon non ha particolari asperità, ma presenta il suo tratto più impegnativo dopo 29 Km nell'ascesa di Puerto dell'Oronet; una salita di 3a categoria di 6 Km con pendenza del 4,4% e poi nel finale di tappa a 16 Km dal traguardo con l'Alto del Desierto de La Palma; una salita di 2a categoria lunga 7 Km al 5,6%. La tappa è dunque sostanzialmente tranquilla e non presenta emozioni di sorta sino a 68 Km dal traguardo, quando i sei corridori che hanno tentato l'allungo, Vorganov (Katusha) Montaguti (AG2R-La Mondiale) Mc Carthy (Tinkhoff-Saxo), Puccio (Team Sky) Cummings (MTN-Qhubeca) e Ollo (Movistar) sono controllati a vista dal gruppo mantenendo un vantaggio di 50”. E' la Giant Alpecin a ricucire il guppo e a stoppare ogni tentativo di attacco e di fuga, poiché l'obiettivo del team è quello di arrivare alla volata piazzando nelle prime posizioni Jhon Degenkolb. In testa al gruppo tenta un nuovo affondo Niki Terpstra (Etixx-Quicksteep), e dietro di lui si lanciano 5 inseguitori: Iljo Keisse, Jimmy Engoulvent, Sergio Paulinho, Mc Carthy e Leonardo Duque; Terpstra riesce a guadagnare fino a 45” sul gruppo della maglia rossa, che dopo averlo tenuto comunque nel mirino riprende i cinque inseguitori arrivando a 24” da Terpstra. A 24 Km dal traguardo, il gruppo è nuovamente compatto anche se allungato, e sta tenendo una media altissima attorno ai 50 Km/h. Al traguardo volante di Becanism, è la Movistar a transitare in testa al gruppo, subito dopo, inizia la salita de L'Alto de Desierto de La Palma, e dopo aver raggiunto il Gran Premio della Montagna, i corridori dovranno affrontare una discesa di 7 Km che li riporterà in pianura dove percorreranno 9 km fino al traguardo. Tenta l'allungo Alessandro de Marchi del Team BMC, il gruppo non risponde, ma reagisce invece Romain Siccard dell'Europcar, che esorta all'inseguimento anche altri due corridori: Kenny Ellissonde (FDJ) e Jerome Coppel (IAM). Si formano due coppie in testa; la prima composta da De Marchi e Siccard, e quella che segue a 11” composta da Ellissonde e Coppel. Il gruppo maglia rossa è attardato di circa 45” dai battistrada. A 3 Km dal Gran Premio Della Montagna è Ellissonde ad andarsene staccando gli inseguitori, mentre il gruppo viene segnalato a 38”. Dal Gruppo maglia rossa si stacca anche Brambilla (ETIXX-QUICKSTEEP) che si lancia all'inseguimento dei primi, e transita in quarta posizione al Gran Premio della Montagna. A 9 Km dal traguardo, la discesa è terminata, Brambilla è il primo a essere ripreso dal gruppo, mentre il terzetto di testa continua con la propria azione. Nella discesa, il gruppo maglia rossa ha fatto selezione restringendosi a una cinquantina di elementi, il terzetto di De Marchi, Ellissonde, e Siccard, sta per essere ripreso. A 3 Km il gruppo procede in fila indiana, ci si prepara alla battaglia finale. A 70 m scatta la volata, bravissimo Kristian Sbaragli a stare coperto per poi uscire e sorprendere gli avversari conquistando la vittoria di tappa davanti a Degenkolb, e a Gil. Nessun cambiamento nella generale con Dumoulin sempre in maglia Rossa.