Ottime le condizioni meteorologiche in Val d'Isere in concomitanza della prima manche di Slalom Gigante. Giornata fredda, ma soleggiata, visibilità eccellente sulla ripidissima pista ghiacciata e molto dura, ma con un buon grip. E ottima anche la partecipazione degli appassionati.

Il podio finale di Beaver Creek si riconferma nelle stesse posizioni anche al termine della prima manche sulle nevi francesi. Ancora una volta è il campione austriaco Marcel Hirscher a lanciare il guanto della sfida piazzandosi da subito saldamente in testa alla classifica provvisoria, mostrando ancora una volta una precisione e una regolarità impressionanti. Ripetendo l'ottima prestazione della scorsa settimana sulle nevi americane, in seconda posizione si piazza il norvegese Enrik Kristoffersen, mentre in terza, l'ottimo Muffat-Jeanded, entrambi scesi con i primi numeri di pettorale. Seguono nell'ordine il francese Fanara, 4°, il finlandese Sandell, 5°, il tedesco Felix Neureuther, 6°, e l'azzurro Giovanni Borsotti, 7°, a 70 centesimi da Hirscher, e l'altro azzurro Roberto Nani, 9. Irriconoscibile Ted Ligety che inanella una serie impressionante di errori che lo relegano fuori dai trenta.

Seconda manche decisamente più veloce della prima, ma con passaggi chiave ad alto grado di difficoltà. Giovanni Borsotti dà spettacolo scendendo con grinta e determinazione, sul dosso di metà percorso compie un numero funambolico di alta scuola, ma staccando comunque un ottimo tempo che lo piazzerà al sesto posto finale. Dopo di lui parte Neureuther, autore di una discesa pulita e molto veloce che gli permette di risalire in classifica. Il transalpino Fanarà esce dal cancelletto come un toro infuriato ma non riesce a controllare l'impeto, e tradito dall'ennesimo dosso si scompone finendo tra le reti anche lui a metà del percorso, ma fortunatamente senza danni. Parte fortissimo anche Muffat-Jeanded, che però si perde all'inizio del muro dove lascia centesimi preziosi. Il secondo classificato nella prima manche, Kristoffersen, parte determinatissimo, ma chiude la sua prestazione dopo poche porte commettendo lo stesso errore di Fanarà, con lo stesso risultato finale.

A questo punto Hirschier deve solo amministrare il vantaggio in virtù del grande margine accumulato, ma da grande campione qual è riesce addirittura incrementare chiudendo con un distacco di 1”29 sul secondo classificato, il tedesco Felix Neureuther, il terzo è il francese Muffat Jeanded. Chiude 6° Giovanni Borsotti, bene anche Roberto Nani, 8°, che guadagna una posizione rispetto la prima manche.

Aare (Svezia), Slalom Gigante femminile: Inarrivabile Vonn

Pista molto impegnativa anche in Svezia per la gara femminile: nella tipica penombra stagionale svedese illuminata da luce artificiale, il tracciato rompe spesso il ritmo alle atlete e la superficie ghiacciata, a tratti lucida, ne condiziona le prestazioni non permettendo margine di errore. A complicare il tutto, le non favorevoli condizioni meteorologiche con vento forte e una leggera nevicata che costringono gli organizzatori ad abbassare di qualche centinaio di metri la partenza.

La prima a scendere è l'atleta di casa Sara Hector che però non completa la gara a causa di un infortunio al ginocchio che la costringe all'abbandono durante la sua prova, poi Tina Weirather con il pettorale numero due e l'azzurra Federica Brignone che dopo essere stata in svantaggio nei confronti dell'atleta che l'ha preceduta, arriva sul traguardo recuperando circa 1”50; sarà sesta al termine della prima manche rimediando anche una dolorosa frustata alla spalla, andando a urtare una porta in piena velocità. Con il pettorale n.4 Nadia Fanchini su un dosso commette l'errore di inclinarsi un po' troppo e finisce fuori gioco. Qui il primo colpo di scena: Mikela Schiffrin data partente non si presenta al cancelletto dando forfait a causa di una caduta nella mattinata durante il riscaldamento. Al suo posto scende l'austriaca Eva Maria Brem, che con un ottima prova va a piazzarsi provvisoriamente al comando; dietro di lei la norvegese Loeseth, e poi terza la transalpina Tessa Worley. Sulle nevi di casa però è la svedese Frida Hansdotter a esaltarsi e ad andare a strappare il comando provvisorio alla Brem, ma contro la marziana Vonn c'è poco da fare: l'americana ancora una volta inarrivabile si piazza davanti alla svedese per 30 centesimi e a tutte le altre.

Nella seconda manche però le luci della ribalta sono tutte per una strepitosa Federica Brignone; la ragazza valdostana è incontenibile nonostante il dolore per il colpo rimediato alla spalla nella prima manche e compie una discesa mostruosa che la porta a rimontare posizioni fino alla terza piazza finale a 35 centesimi dalla fuoriclasse americana Vonn, artefice del suo poker stagionale e vincitrice anche in terra di Svezia. In seconda posizione si conferma l'austriaca Eva Maria Brem, come detto davanti all'azzurra, e in quarta posizione ai piedi del podio si piazza la francese Worley davanti alla norvegese Nina Loeseth, quinta, mentre l'eroina di casa Frida Hansdotter, seconda al termine della prima manche, scivola in sesta posizione. Bene anche l'altra azzurra Marta Bassino che finisce nona, mentre per Manuela Moelg c'è la quattordicesima piazza. Dunque Lindsay Vonn sempre più leader di coppa del mondo, mentre l'azzurra Federica Brignone conserva la pettorina rossa di leader della specialità.