Il derby della Madonnina è rossonero, e si tinge di rossonero con un risultato eclatante che travolge l'Inter. In pochi avrebbero previsto una vittoria del Milan così larga, anche perché lo scontro poteva apparire impari viste le posizioni in classifica e i risultati fin qui ottenuti dalle due squadre.

Evidentemente l'Inter paga la baldanza, l'arroganza e l'eccessiva sicurezza di sé. I nerazzurri partono subito forte, e nei primi 15-20 minuti sembrano poter mettere in difficoltà i cugini, che a parte qualche pericolo iniziale riescono poi a prendere le misure senza correre particolari rischi, questo anche perché l'Inter sembra piuttosto confusionaria e incapace di essere efficace negli ultimi venti metri. Ed è quasi a sorpresa che il Milan riesce ad andare in vantaggio al 35° del primo tempo. Honda pennella un cross per la testa di Alex a centro area che non lascia scampo al portiere nerazzurro.

Da lì in poi il Milan prende coraggio, guadagna campo e gioca in scioltezza. Dopo l'intervallo Mauro Icardi, entrato al 20° della ripresa, si procura un rigore che poi è lui stesso a fallire calciando sul palo, dopodiché il Milan gioca sul velluto mostrando anche sprazzi di gioco piuttosto interessante; la squadra è quadrata, ostica e aggredisce bene gli spazi con i due attaccanti che riescono a creare non pochi problemi alla difesa interista. Così, dal possibile pareggio, si passa al raddoppio rossonero al 28°, grazie all'ottimo Niang, che dopo un bell'affondo a destra, mette in mezzo all'area un gran cross sul quale irrompe in spaccata l'implacabile Carlos Bacca, che trafigge per la seconda volta Handanovic. L'Inter, colpita a morte, scompare del tutto dal campo, cosi al 32° è Niang che cala il sipario sulla partita chiudendo i conti segnando il terzo gol e depositando il pallone in rete dopo la parata del portiere sul suo primo tiro.

Con questa bella vittoria, il Milan comincia a rivedere nuovamente le zone nobili della classifica che danno l'accesso diretto alle competizioni europee, ma certo è necessaria una continuità nel gioco e nei risultati. Nella serata del trionfo, il Milan ha disputato un'ottima partita controllando l'avversario e ripartendo con determinazione per raggiungere il risultato fortemente voluto e conquistato con una prova maiuscola. Quello che non si capisce però, è il carattere incostante della squadra che alterna buone prove contro le “grandi” per poi perdere punti con avversarie meno blasonate e inferiori tecnicamente.

L'Inter invece è parsa in grande crisi e in fase discendente; 5 punti nelle ultime 6 partite sono un dato estremamente preoccupante. Anche fisicamente i nerazzurri sono parsi lenti, senza energie e con il fiatone davanti ai cugini del Milan, ben più efficaci in ogni settore. Il migliore in campo sicuramente è stato Juray Kucka, autore di un'ottima partita anche se per la verità tutta la squadra si è ben comportata. Nell'Inter sufficienza striminzita per Eder, appena arrivato dalla Sampdoria e per Murillo, per il resto poca roba. Intendiamoci, Juventus e Napoli restano un gradino sopra a tutte le altre e oggi appaiono inarrivabili, ma subito dietro di loro Roma, Fiorentina, Inter e Milan hanno tutte le credenziali in regola per lottare fino alla fine e per piazzarsi al terzo posto che garantirebbe l'accesso alla Champion's League.

Ma questa era la serata del derby e il derby ha portato il diavolo in paradiso relegando l'Inter se non all'inferno, quantomeno al purgatorio, sempre che la classifica dei nerazzurri non peggiori ancora: la prova del riscatto è dietro l'angolo con la 23ma di campionato che si giocherà tra martedì e mercoledì.