È' l'azzurro Peter Fill a conquistare per la prima volta nella storia la Coppa del mondo di specialità in discesa. Nemmeno i meravigliosi protagonisti di tante vittorie nel corso degli anni nella discesa libera, come Herbert Plank o Christian Ghedina erano arrivati a tanto, ma Peter Fill ci è riuscito. L'atleta azzurro è stato protagonista di una stagione esaltante e strepitosa grazie a una costanza impressionante nei piazzamenti e nei risultati culminati nella straordinaria vittoria a Kitzbuhel; una vittoria che può valere una carriera.

Non era facile affrontare questa ultima gara per il carabiniere di Bressanone: non era facile perché partiva con il pettorale numero ventidue, era l'ultimo atleta in gara e la pressione avvertita era altissima. L'alto atesino per tutta la gara non ha voluto conoscere il risultato dei concorrenti badando solo a concentrarsi e a focalizzarsi sulla sua prova. L'altro azzurro ancora in corsa, Dominik Paris, anch'esso protagonista di una stagione fantastica, era caduto il giorno prima in prova dopo poche porte, rimediando una brutta botta che non gli ha consentito di provare il percorso e limitandolo poi anche in gara. L'Italia non vinceva una coppa di specialità dal 2008, quando riuscirono nell'impresa Denise Karbon in Gigante e Manfred Moelgg nello slalom.

La partenza della gara era stata rinviata di 30 minuti a causa di una fitta nevicata, ma l'organizzazione efficientissima, ha risposto impeccabilmente permettendo alla gara di disputarsi regolarmente. Jansrud e Theaux che scendono prima di lui, non riescono ad andare al comando, all'azzurro basterebbe arrivare nei 15 per conquistare l'ambito trofeo.

Intanto la classifica man mano che scendono i migliori si completa, alla fine sarà l'elvetico Feuz a conquistare la vittoria davanti all'americano Nyman per 8/100, e al canadese Erik Guay per 54/100, Jansrud è solo 4° mentre Theaux lontanissimo è in 16ma posizione. Peter Fill è l'ultimo atleta al cancelletto, scende con determinazione controllando ed è in testa per buona parte della gara, poi un paio di sbavature gli fanno perdere qualche centesimo, ma non perde tantissimo e chiude in decima posizione. Questo basta per conquistare la Coppa di discesa con 462 punti contro i 436 di Svindal e i 432 dell'ottimo Paris comunque a Podio nella specialità.

Discesa libera femminile

La mattinata era cominciata splendidamente con il bellissimo trionfo di Peter Fill, ma la gioia si è interrotta bruscamente per diversi interminabili minuti a causa di una terribile caduta di Daniela Merighetti dopo la partenza della libera femminile. Nel giorno della sua ultima gara da atleta del circo bianco a 34 anni, dopo sedici anni e 230 gare nel circuito, la finanziera bresciana incappa in una terrificante caduta che gela atleti e spettatori sul campo di gara. Dopo un lungo salto a piena velocità, Dada atterra piegata all'indietro direttamente sulla schiena sbattendo violentemente anche il capo e per l'inerzia va a infilarsi nelle reti di protezione dritta come un proiettile. Interruzione della gara per lunghissimi momenti carichi di apprensione, poi l'atleta bresciana si alza e cammina da sola frastornata e ovviamente scossa, ma in condizioni rassicuranti. Comunque l'infortunio è serio: rottura del legamento crociato del ginocchio destro, mentre per il sinistro un trauma distorsivo.

Quando riprende la gara, la Coppa di specialità è già dell'infortunata Vonn irraggiungibile, ma le atlete si danno battaglia dando spettacolo. È l'austriaca Mirjam Puchner con 1'40"93 a cogliere il successo davanti alla svizzera Fabienne Suter (a 13/100). Ancora un'ottima prova di Elena Curtoni che conquista il suo primo podio finendo terza a soli 17/100 dalla vincitrice. Bravissime anche le altre azzurre: Johanna Schnarf è 5a a 54/100, mentre al sesto posto si piazza Verena Stuffer a 55/100. 13ma Lara Gut vincitrice della Coppa di cristallo generale, in una prova che per lei non aveva nulla da dire.