In Russia, per il campionato del mondo di calcio in programma dal 14 giugno al 15 luglio dell’anno prossimo, l’Italia, come il lettore avrà abbondantemente metabolizzato, non ci sarà. Al suo posto la Svezia che nel doppio spareggio di novembre ha avuto la meglio sulla raffazzonata squadra messa in campo dal ct Ventura, che naturalmente dopo simile naufragio è stato esonerato, non senza polemiche fuori e dentro gli ambienti della Federcalcio.

Russia, dunque. In quel mese, un mese intero, i più grandi campioni di calcio del mondo e del momento si daranno battaglia per la conquista del trofeo per nazionali più ambito: la Germania detiene il titolo, il Brasile vuole riprendersi lo scettro, la Francia ha il talento giusto per fare il colpaccio, l’Argentina di Messi, e forse Dybala, vuole tornare grande, la Spagna è pronta per tornare a sorprendere, il Portogallo campione d’Europa sogna una nuova impresa.

Grande assente (assente ingiustificato, verrebbe da dire, ricordando le colpe intrinseche del nostro calcio di vertice, dirigenziale e, di riflesso, tecnico) la Nazionale dell’Italia: che con questa assenza è riuscita a replicare il non brillante risultato del 1958, unica volta, nella storia del Mondiale di calcio, in cui l’Italia calcistica non era stata ammessa a una fase finale del Mondiale, fatta eccezione per la prima edizione della competizione, 1930, alla quale l’Italia non prese parte. Questa esclusione non è stata tuttavia sufficiente - malgrado autorevoli, ancorché indirette, pressioni – a scombussolare d’acchito il vertice della Federcalcio, il cui presidente, Carlo Tavecchio, ha scaricato sul ct Ventura tutte le responsabilità, anche quella, evidentemente, della sua … assunzione. Ne riparleremo.

Si torna a giocare in Europa dopo 12 anni: allora, in Germania, trionfò proprio l’Italia, poi ci furono i successi della Spagna in Sudafrica e della Germania in Brasile. Si giocherà in 11 città della Russia, da Mosca (due stadi) a San Pietroburgo. Il meccanismo prevede 8 gironi eliminatori di 4 squadre ciascuno: le migliori due di ciascun gruppo accedono agli ottavi di finale, da dove inizia la fase a eliminazione diretta fino alla finalissima che assegnerà il titolo.

Il Mondiale ha preso forma il primo dicembre nella splendida Sala Concerti del Palazzo di Stato del Cremlino, a Mosca, quando è andato in scena il sorteggio degli 8 gironi, formati da 4 squadre divise a seconda del Ranking Fifa di ottobre. Questo il risultato dell'urna:
Gruppo A: Russia, Arabia Saudita, Egitto, Uruguay
Gruppo B: Portogallo, Spagna, Marocco, Iran
Gruppo C: Francia, Australia, Perù, Danimarca
Gruppo D: Argentina, Islanda, Croazia, Nigeria
Gruppo E: Brasile, Svizzera, Costa Rica, Serbia
Gruppo F: Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud
Gruppo G: Belgio, Panama, Tunisia, Inghilterra
Gruppo H: Polonia, Senegal, Colombia, Giappone

La partita inaugurale sarà tra Russia e Arabia Saudita, il 14 giugno, a Mosca, dove si giocherà anche la finale, il 15 luglio. Tra gli incroci più interessanti, il derby iberico nel gruppo B tra Spagna e Portogallo e l’incontro tra Belgio e Argentina (gruppo G). I campioni in carica della Germania, nel gruppo F, sulla carta, partono avvantaggiati perché, Messico escluso, Svezia e Corea del Sud sembrano essere avversarie abbordabili. La Russia ha … pescato bene. La Francia, probabilmente, si giocherà la leadership del girone con la Danimarca. Per il Brasile gli ostacoli si chiamano Serbia e Svizzera. Si qualificano le prime due squadre di ciascun girone: la vincente di ogni gruppo affronterà la seconda di quello "vicino" (esempio: 1A-2B).