Dopo 23 anni la Formula 1 cambia logo. Il contenuto rimane lo stesso, una lettera F e il numero 1, ma la forma per ora unisce piloti, tifosi e addetti ai lavori in un coro di “non mi piace”.

I nuovi proprietari della Formula 1, gli americani di Liberty Media, hanno scelto di anticipare i tempi e presentare il nuovo logo al termine dell’ultimo gran premio della stagione, quello corso il 26 novembre ad Abu Dhabi e vinto dalla Mercedes di Valtteri Bottas. La decisione ha spiazzato tutti, in primis gli stessi piloti, a cui è stato chiesto un parere sul nuovo logo proprio nella conferenza stampa del dopo gara: “Cosa c’era che non andava con quello vecchio?” - ha detto il vincitore Bottas, seguito da Sebastian Vettel: “Anche a me piaceva di più quello vecchio” e Lewis Hamilton: “Credo che quello vecchio fosse più riconoscibile. Immaginatevi se la Ferrari o la Mercedes cambiassero i loro loghi. Difficilmente il nuovo sarebbe così riconoscibile”.

Sean Bratches, direttore commerciale di Formula 1, spiega invece così i motivi che hanno portato alla decisione di cambiare il logo: “Le corse devono prendere esempio dalle grandi aziende mondiali, come la Coca Cola, e semplificare il design dei brand per una maggiore resa nello mondo digitale. Il vecchio simbolo era ideale dal punto di vista sportivo, ma non si adattava alla nostra filosofia di business”.

Tutta colpa del numero 1, ricreato nel vecchio logo in mezzo al carattere F e alla cifra 1 sulla destra, poco visibile, ma soprattutto poco versatile in chiave di merchandising e sfruttamento sui sociali network e sulle piattaforme digitali: “Molti non riuscivano a vedere il numero 1 che si creava nello spazio vuoto tra gli elementi a destra e sinistra e noi volevamo semplificare il disegno e allo stesso tempo renderlo più fruibile sulla sfera digitale” – conclude Bratches. Ne è venuto fuori un logo che a detta di Ellie Norman - direttore del marketing di Formula 1 - su Higsnobiety, segna oltre al taglio col passato anche l’apertura verso un nuovo tipo di pubblico: “Il logo esistente è sinonimo dello sport, ma è stato creato per un'altra era. Vogliamo che i fan siano più coinvolti dallo spettacolo e possano parteciparvi interattivamente con le nuove piattaforme digitali che prima non c'erano. Il nuovo logo è incredibilmente semplice, ma allo stesso tempo coraggioso: simboleggia due macchine in lotta per tagliare per prime il traguardo e nelle forme presenta quella flessibilità e universalità che lo rendono completamente adattabile all’ambiente mobile e digitale”.

Insieme al logo, con la stagione 2018 cambierà anche la grafica delle trasmissioni dei Gran Premi e degli allestimenti nei box e nei circuiti. Il vecchio invece continuerà ad essere presente se non nei circuiti… sulla schiena di un tale tale che se lo è fatto tatuare anni fa ignaro del fatto che nello sport moderno non ci sono più i simboli.. di una volta, del resto nel 2017 ne abbiamo avuto conferma in Italia con il restyling di due tra gli stemmi simbolo del mondo del calcio.

Il primo ad essere stato oggetto di restyling è il brand della Juventus FC, che ha perso il contorno ovale, il toro simbolo della città di Torino e le strisce bianconere, a favore di un’interpretazione minimal della lettera J, ideale per far presa sui “millenials” e strizzare l’occhio ai consumatori dei nuovi mercati, soprattutto quelli asiatici, data la somiglianza con certi ideogrammi giapponesi. Il secondo restyling, che col senno di poi si potrebbe definire premonitore, riguarda invece lo scudetto della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha infelicemente debuttato sulle maglie azzurre nello spareggio perso contro la Svezia. Dopo più di 10 anni ritornano la scritta Italia e le quattro stelle sopra lo scudetto tricolore, all’interno del quale è inserito il simbolo della FIGC. Ora è proprio lei che più di tutti necessita di rinnovarsi. E non solo da fuori.