C’è la Strabusseto in maschera, chiaro omaggio a Giuseppe Verdi, e la Stramilano; c’è la maratona del Brembo, inteso come fiume, e la Roma-Ostia. Senza dimenticare la half marathon di Fucecchio, che a sentire organizzatori e promoter s’è ormai inserita nell’olimpo delle “mezze” italiane entrando di diritto – notano con enfasi e una punta non dissimulata di toscanissima verve - fra le dieci manifestazioni podistiche più importanti del Paese.

Come se ne accorgono anche quanti di podismo e corse varie ne masticano poco, è questo, principalmente, il tempo delle maratone, mezze o intere non fa differenza, che ogni angolo d’Italia che si rispetti sente il diritto-dovere di organizzare, un po’ come una volta – ci si perdoni il confronto irridente – si organizzavano gli alberi della cuccagna. Tenere il conto di quante siano, in Italia e nel mondo, maratone e mezzemaratone non è facile: nel nostro Paese, per avere un’idea, il calendario di un tal genere di manifestazioni si dipana da gennaio a dicembre, quasi senza soluzione di continuità: la prima in ordine di tempo è proprio quella, da noi citata, del Brembo, l’ultima sarà la maratona di “san Silvestro” in programma l’ultimo giorno dell’anno.

Tra quelle che meritano una più che ampia citazione c’è senza dubbio la Roma-Ostia Half Marathon organizzata (quest’anno la 44ª edizione, 21 chilometri e 97 metri, è in calendario l’11 marzo) dal Gruppo Sportivo Bancari Romani, sotto l’egida della IAAF e della FIDAL, con il patrocinio di Roma Capitale e della Regione Lazio. I partecipanti alla manifestazione, che si avvale dell’etichetta Huawei RomaOstia dal nome dello sponsor principale, stando alle previsioni e alle richieste, dovrebbero avvicinarsi alle 13mila unità, con un notevole incremento per quel che concerne il numero degli stranieri (che lo scorso anno furono circa il 10%) e delle donne (21,5% nell’edizione 2017) in gara.

La Roma-Ostia mantiene inalterato il suo fascino e la sua risonanza mondiale (la Iaaf l’ha insignita, unica gara in Italia, della Gold Label) che quest’anno saranno impreziositi dal rapporto di stretta collaborazione con RCS Sport con il quale i Bancari Romani hanno sottoscritto un accordo di partnership. La Gold Label è una sorta di bollino Iaaf (la federazione internazionale di atletica leggera) di massima garanzia tecnica e organizzativa che la Roma-Ostia si è visto assegnare per il sesto anno consecutivo. Per il gruppo sportivo dei Bancari Romani una bella soddisfazione: “In un momento storico di particolare criticità per lo sport italiano, la conferma di una attestazione di qualità a livello mondiale non può che rappresentare un tratto distintivo da rimarcare con ancor maggiore fierezza”, ha spiegato Luciano Duchi, presidente della manifestazione. Si può dire che la sua conferma la Roma-Ostia se la sia meritata… a Berlino. In occasione di quell’evento, infatti, i due vincitori della gara che porta i podisti dall’Eur al mare, hanno impressionato niente meno in quella che è considerata la maratona più veloce del mondo. Guye Adola, etiope, è finito secondo, gareggiando a ritmi da record del mondo fino a pochi chilometri dalla fine, e chiudendo in 2h03’47”. La keniana Gladys Cherono ha addirittura vinto la gara femminile con un notevole 2h20’23”.

Il titolo Iaaf Gold Label, però, non viene assegnato soltanto in base ai risultati di vertice: la gara deve prendere un bel voto anche in materia di impatto ecologico, di utilizzo di maxi schermo, di controllo antidoping, di accoglienza alberghiera, e di montepremi che deve essere, tassativamente, uguale per tutti, donne e uomini. La Roma-Ostia non è nata come una mezza maratona: nei primi anni, infatti, si partiva dal centro di Roma per un chilometraggio complessivo di 28 chilometri. Nelle ultime edizioni si è poi cambiato arrivo: non più all’interno dello stadio della Stella Polare, ma sul lungomare dopo un significativo e suggestivo percorso finale che consente di lanciare un’occhiata alla spiaggia, al mare.