Con le finali di Soldeu (Andorra) va in archivio la Coppa del Mondo di Sci Alpino FIS 2018/19. Una stagione che non ha visto cambiamenti al vertice, con Hirscher e Shiffrin nuovamente vincitori del Globo di Cristallo. Alle loro spalle iniziano a farsi largo volti nuovi, mentre come ogni fine stagione che si rispetti, anche in questa non mancano le lacrimucce versate per gli addii, e che addii: salutano Aksel Lund Svindal e Lindsey Vonn.

Come detto nessun cambio al vertice. Tra gli uomini vincitore della Coppa del Mondo Generale (e di quelle di slalom e gigante) si conferma il trentenne austriaco Marcel Hirscher, all’ottavo trionfo consecutivo, con 1546 punti. Alle sue spalle il ventottenne francese Alexis Pinturault con 1145 punti e il ventiquattrenne norvegese Henrik Kristoffersen con 1047.

Tra le donne la stagione ha visto lo strapotere della ventiquattrenne americana Mikaela Shiffrin. Un dominio, il suo, reso unico dai numeri, che vista la sua giovane età la proiettano direttamente nella storia di questo sport, dove mai nessuno era arrivato: diciassette vittorie stagionali, tre coppe del mondo di specialità (slalom speciale, gigante e super G), la terza Coppa del Mondo generale consecutiva e un totale di 60 vittorie in Coppa del Mondo, ad ‘appena’ -26 dall’inarrivabile (ma ancora per poco) Stenmark a quota 86 successi. E le altre? Hanno raccolto le briciole o quasi: seconda nella graduatoria di Coppa del Mondo generale, la ventitreenne slovacca Petra Vlhová è stata capace quest’anno di vincere comunque tre giganti e due speciali, più il City Event di Oslo, ma in classifica generale si è fermata a 1355 punti (contro i 2204 di Mikaela Shiffrin). Sul terzo gradino del podio di Coppa del Mondo si accomoda invece la ventiseienne svizzera Wendy Holdener.

Per l’Italia la stagione dello sci alpino ha il volto di Dominik Paris: il discesista della Val d’Ultimo ha conquistato sette vittorie, quattro in discesa libera e tre in super G, disciplina dove ha anche conquistato la Coppa del Mondo di specialità, che mancava all’Italia dal 1995 quando si impose Peter Runggaldier. Paris ha dimostrato quest’anno una costanza di rendimento mai avuta prima e in ben 3 occasioni ha colto una doppietta, vincendo sia discesa libera, sia super G nella stessa località: Bormio a dicembre, Kvitfjell a febbraio (dopo i Mondiali di Are, con oro in super G) e nelle finali di Soldeu. Ma il successo più importante è il terzo successo sulla pista più dura del circo bianco, Kitzbuhel, conquistato il 25 gennaio per la terza volta in carriera.

Tra le azzurre la più brillante in Coppa del Mondo è stata Federica Brignone, che chiude l’annata con due vittorie, nel gigante di Killington in Canada e nella supercombinata di Crans Montana. Sfortunata per via di una frattura al malleolo patita in autunno, l’altra punta della nostra squadra, la campionessa olimpica Sofia Goggia, porta comunque a casa una vittoria - in discesa libera a Crans Montana - e due secondi posti, in discesa e super G, ottenuti proprio al rientro in gara, a Garmisch. Per lei anche l’argento nel super G del mondiale di Are.

Nella classifica per nazioni l’Italia si piazza al quinto posto tra gli uomini, con 2881 punti complessivi, dietro ad Austria (6102), Svizzera (4650) Francia (4202) e Norvegia (3754). Meglio in campo femminile, dove le azzurre sono terze con 2804 punti, dietro Austria (5479 punti) e Svizzera (3452).

Addii

La stagione 2018-19 andrà agli archivi anche come l’ultima di due leggende dello sci contemporaneo: il norvegese Aksel Lund Svindal e la statunitense Lindsey Vonn. Svindal lascia dopo diciotto anni di Coppa del Mondo e un’infinità di titoli: due ori olimpici, cinque mondiali, due Coppe del Mondo generali, nove di specialità e ben 80 podi in Coppa del Mondo, con 36 vittorie (in tutte le specialità tranne lo slalom speciale), 19 secondi posti e 25 terzi.

Simile il discorso per Lindsey Vonn, primadonna del Circo Bianco con il suo trucco sotto il casco e prima donna nella classifica assoluta di vittorie in Coppa del Mondo, con 82 successi, distribuiti tra tutte le specialità: 43 in discesa libera, 28 in super G, 4 in slalom gigante, 2 in slalom speciale, 5 in supercombinata. Di lei ricorderemo la tenacia, la grinta, la capacità di mettersi in discussione e tornare ad alti livelli dopo tutti gli infortuni che ne hanno costellato la pur dorata carriera.

Salutano il Circo Bianco anche il tedesco Felix Neureuther (35 anni e 13 vittorie per lui in Coppa del Mondo) e la svedese Frida Hansdotter, campionessa olimpica di slalom a Pyeongchang 2018. In casa azzurra, le finali di Soldeu hanno visto l’ultima discesa di Chiara Costazza. La slalomista della Val di Fassa è tuttora l’ultima italiana ad aver vinto una gara di Coppa del Mondo tra i pali stretti, nell’ormai lontano 29 dicembre 2007 a Lienz. In precedenza, dopo il weekend di gare di Kvitfjell di fine febbraio, aveva annunciato il suo ritiro anche Werner Heel, in Coppa del Mondo dal 2001, e vincitore di tre gare a cavallo tra 2008 e 2009 (super G in Val Gardena e Are e discesa proprio a Kvitfjell).

Volti nuovi

Le finali di Soldeu ci hanno anche rivelato due volti nuovi. Il ventunenne francese Clement Noël, vincitore dello slalom speciale delle finali, ma già capace di centrare la doppietta Wengen-Kitzbuhel sempre tra i rapid gates. E la sorpresa di fine stagione, la diciassettenne neozelandese Alice Robinson, che dopo aver vinto il titolo mondiale juniores in gigante nei Mondiali di categoria in Val di Fassa il 19 febbraio, a Soldeu ha conquistato il primo podio in Coppa del Mondo, con il secondo posto in gigante dietro alla regina Mikaela Shiffrin.

Insomma, sulle nevi continueremo a vederne delle belle, ma dobbiamo aspettare sette lunghi mesi: la Coppa del Mondo di sci alpino ritornerà nell’ultimo weekend di ottobre con l’opening sul ghiacciaio di Sölden, in Austria.