Premetto di non salvare, fra i lavoratori della TV, nemmeno i divulgatori scientifici. Non ho mai visto una puntata di Quark, Superquark o Ciao Darwin, tuttavia considero il mostro sacro Piero Angelo una persona acuta, coltissima e umana. Recentemente, surfando il web, mi sono imbattuto in un’intervista al dott. Angela Senior, alla domanda sull’eventualità di un incarico da senatore a vita, il presentatore ha replicato “i politici sono gente inutile… ”. Mi ha insimpatichito. Tuttavia resto della mia opinione: se sentite necessità di divulgazione scientifica, leggete Dal Big Bang ai Buchi Neri del professor Stephen Hawking o La Natura dell’Amore della professoressa Donatella Marazziti. I politici resteranno sempre e comunque gente inutile.

L’oligarchia da secoli incappa in situazioni in cui esagera la pressione fiscale e penso che il ventunesimo secolo della storia italiana (ma non sono esenti altri paesi) sia il primo in cui il popolo non abbia ancora appiccato incendi ovunque proprio in reazione alla succitata violenza. Quasi ogni forma di rivolta e banditismo, nel corso della storia, hanno origine quale effetto di orpelli assurdi su ogni tipo di prodotto e attività, il coraggio quasi sempre conferito dalla fame dei congiunti. Non cito a braccio perché tengo molto alla salute del magazine che mi da la possibilità di sfogarmi e non vorrei mai di riuscire, in un futuro prossimo, a farci denunciare tutti per qualche sorta di apologia… non vorrei ci beccassimo querele.

In Italia, ma non solo, l’asperità dei dazi ha raggiunto il livello dell’Inghilterra del Principe Giovanni e Robin Hood. Prima il decreto legge per tassare le transazioni d’affitto di case per le vacanze su airbnb, ora questi nuovi ticket per il pagamento del lavoro occasionale utili a fornire l’occasione di tassare i compensi di baby sitter, colf, badanti e professori che arrotondano con le ripetizioni (eloquente e singolare accostamento: ridiamo per non piangere).

A questo punto sono confuso: mi chiedo se i politici, consci che il simbolo della configurazione demografica italiana odierna è una galleria dentro cui gettare salami a ripetizione, ne approfittino per ingrassare sempre più o se ci vogliano bene… un’ipotesi remota mi suggerisce che essi subiscano pressioni ancor più forti dagli oligarchi di multinazionali e banche e che, silenziosamente (il ruolo istituzionale lo impone) e abilmente, evochino lo spettro d’una rivoluzione dal basso. Non so se avrò mai occasione di vedere i miei connazionali insorti, l’inebriante spettacolo della rivoluzione, le piazze gremite di rabbia e rivendicazione… temo di no, penso di no, sarebbe bello.

Teoricamente, dopo l’estate, infine si tornerà a dare una parvenza democratica al governo del paese: forse avremo il privilegio di non affluire alle urne delle elezioni politiche. Questi infami ipocriti parlano di ridurre la pressione fiscale, spudorati, mentre di fatto le hanno già aumentate nel modo che ho descritto sopra e mentre progettano l’ennesimo aumento dell’IVA.

Il fatto che il popolo ignori in gran parte il funzionamento della politica, del governo, la ripartizione del potere, è imputabile a chi ignora, in misura minore, che alle stesse istituzioni al potere giova un popolo inconsapevole ed è per questo che le scuole hanno quasi smesso di impartire lezioni di educazione civica e solo i più adulti possono sperare di ricordare quell’unica lezione delle scuole medie inferiori, dal momento che alle superiori il tutto si dava per scontato e acquisito.

I poteri in Italia sono Legislativo, Giudiziario, Esecutivo. Ripartiti fra parlamento (camera dei deputati e senato), Magistratura e forze dell’ordine (alle dirette dipendenze del governo nella figura del ministro dell’interno). La legge elettorale è inintellegibile, concepita per esserlo e per concedere ai vecchi lupi di partito briglia sciolta nella selezione dei burattini che siederanno in parlamento a schiacciare occasionalmente qualche bottone tipo videogame. Normalmente accedono i più manovrabili e corruttibili. In vista delle probabili elezioni si è cominciato a distogliere l’attenzione delle persone con cagate tipo la querelle Novax, che ha senso come una commedia del teatro dell’assurdo, dal momento che riusciranno a farsi un’idea della situazione gli storici del pensiero scientifico del secolo XXIV.

Per quanto ci distolgano dal dibattito politico e da tutto ciò che riguarda il nostro diritto di esercitare il voto, se non sono diventato improvvisamente miope, ho ricevuto qualche avvisaglia di come andrà a finire la faccenda anche questa volta… Ricordate quando la TV non faceva che proporci le gesta memorabili dell’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi? Per me era stato un attimo sentenziare che si trattava del “prossimo Berlusconi” e che ce lo saremmo trovato fra le palle per un po’. Ora i media nazionali, TV e radio, quotidiani, pare lascino uno spazio sinistro alle esternazioni del M5S. Hanno evidentemente acquisito il livello di potere e corruttibilità indispensabili a potersi prendere carico della guida del paese.

Le elezioni le vincono sempre gli oligarchi, dai tempi del Drive In targato Mediaset, votate quello che vi fanno votare i media. Tuttavia vi invito a non disperare, lo scenario che si andrà a configurare dopo l’eventuale voto (non diamolo per scontato) e i relativi brogli, ricorsi, colpi bassi e porcherie varie concertati di volta in volta con la mala locale, sarà un’ingovernabilità che richiederà l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (non mi sono sbagliato, Mattarella è un sosia e Napolitano inspiegabilmente ancora vivo) e il relativo governo tecnico. Saremo nelle mani di Banche Stati Uniti e Germania finché non moriremo in qualche guerra esagerata di quelle che non se ne vedevano dal 1945.

Un consiglio per il voto non ve lo so dare, non vorrei essere banale e dire che con le budella di uno ci strozzi l’altro ma la boutade è ben riuscita e altamente eloquente e descrittiva della realtà dei fatti. Personalmente non voto: per me sarebbe come recarmi a giocare d’azzardo in un club in cui so che il banco, oltre all’aggio matematico, si concede il vantaggio di barare.

Per concludere voglio scusarmi con i miei cari e affezionati lettori per aver utilizzato tutti quei fottuti e fastidiosi incisi, trattando di politica mi è spuntato lo stile ardito e la prosa quasi ciceroniana. Abbasso le subordinate!