La prima volta che sono stata a Istanbul è stata per farci scalo con destinazione Cappadocia. Di ritorno dalla Cappadocia mi sono fermata per un pomeriggio e una mezza notte perché avevo il volo alle 4 di mattina. Ho avuto il tempo però di assaporarne l’atmosfera, di vedere Santa Sofia, la Moschea Blu, il Gran Nazaar e Sultanahamet. Si poteva dire che avevo visto tutto? Noooo, Istanbul è da vivere, da scoprire, inoltrandosi nei vicoli bui del bazaar per ritrovarsi in piazzette curatissime e deliziose. Istanbul è passeggiare gustandosi una spremuta di melograno o mangiando un gelato nella piazzetta di Sultanhamet, osservando i passanti. Istanbul mi è rimasta così nel cuore che ci sono tornata altre due volte e ci tornerei volentieri ancora.

Inutile parlare dell’imponente bellezza dell’interno di Santa Sofia e della sagoma mozzafiato della Moschea Blu al tramonto, del lusso del palazzo di Topkapi. Di Istanbul ho amato i contrasti. Innanzitutto i contrasti di colore che si presentano ai bazaar e ai mercati. Oltre al Gran Bazaar ci sono mercati di spezie meravigliosi. Ovunque si vada viene offerto un gustosissimo tè alla mela (elma çhay), ma alcune delle tisane che si comprano sfuse nei mercati delle spezie sono semplicemente divine, per non parlare dei dolci.

Il contrasto è evidente anche nell’abbigliamento delle varie generazioni. Ci sono poche donne vestite di nero completamente coperte, rispetto a quelle che indossano semplicemente il velo, ma le ragazze e le giovani donne a Istanbul si vestono normalmente. Alcune zone di Istanbul sono modernissime, altre invece sono piene di fatiscenti ma affascinanti case di legno a più piani, estremamente pericolanti a vedersi, ma nonostante tutto, ancora abitate. Modernissimo è anche il tram che attraversa la città dove senza biglietto non si arriva neanche alla fermata.

Il ponte di Galata, è affascinante per la miriade di pescatori che si allineano ogni giorno lungo l’intero ponte aspettando pazientemente che abbocchi qualche pesce. Non ho mai visto così tante meduse tutte insieme in un giorno solo, quando ho preso il traghetto sul Bosforo. Il traghetto parte dalla Moschea di Ortakoy, che è una di quelle che mi è piaciuta di più perché sembra un isola nel Bosforo. In realtà una vera e propria isoletta nel Bosforo c’è di notte, quando la torre di Kiz Kulasi si accende, e tramonta il sole, la scena è mozzafiato.

Dopo una lunga giornata di passeggiate e fotografie, mi concedo un chay e un narghilè con il tabacco aromatizzato. Il mio preferito era quello al melograno ma anche quello al cioccolato aveva un ottimo sapore. Altra esperienza indimenticabile è l’Hammam. Bisogna organizzarsi per andare perché ci sono orari specifici per le donne e per gli uomini. Una turista può fare l’Hammam con gli uomini ma è assolutamente vietato per un turista andare durante le ore riservate alle donne. Oltre al beneficio del bagno turco in sé per sé, un valore aggiunto lo danno le massaggiatrici con i loro sacchi di sapone che gonfiano con l’acqua e poi te li stritolano addosso riempiendoti di schiuma. Ho un bel rapporto con l’acqua e questa città ne fa tesoro, da sempre. La cisterna romana è letteralmente meravigliosa, con le sue splendide colonnine intarsiate e i pesci che nuotano nelle sue acque. Istanbul è colorata e allegra, piena di vita in ogni dove, ma la sera la vita notturna si svolge a Beyoglu, da dove passa un simpatico tram su e giù per Istiklal caddesi, la via pedonale principale.