Perché visitare almeno una volta nella vita Tokyo? La città giapponese, nonostante gli ormai noti problemi ambientali, è il luogo in cui l’antico e la tecnologie all’ultimo grido convivono in un’atmosfera magica. Il fascino di entrare in contatto con una cultura molto lontana e completamente diversa dalla nostra, è una delle ragioni principali, per cui vale la pena visitare questa metropoli. Tuffarsi a capofitto in un mondo dominato da una tecnologia strabiliante, in cui all’improvviso emergono miraggi romantici di un’epoca antica, è un’esperienza unica al mondo.

Tokyo è il luogo simbolo della modernità e della tecnologia. Dal punto di vista finanziario, con New York e Londra, è uno dei punti nodali dell’economia mondiale. Lo sviluppo dell’industria è strettamente legato a quello della ricerca scientifica. Ad esempio, uno dei luoghi più all’avanguardia è l’osservatorio astronomico nazionale di Mitaka, aperto al pubblico. Nel Palazzo della Scienza di Tamarakuto vi è un planetario riconosciuto come unico al mondo. Al Museo Miraikan si possono osservare, da vicino, le più recenti innovazioni tecnologiche e scientifiche. Nelle loro showroom, le case produttrici, divenute le più famose nel mondo, presentano i prodotti tecnologici più innovativi nel campo dell’elettronica. Numerosi musei e gallerie d’arte soddisfano gli amanti della cultura. Ci si può accostare in ogni momento alla tradizione giapponese: assistere a un incontro di sumo, antica lotta giapponese; partecipare alla cerimonia del tè, un momento di meditazione; assistere nel Teatro Kabukiza, a Ginza, all’affascinante spettacolo di musica, danza e recitazione del Kabuki, spettacolo teatrale nato all’inizio del 1600 che ancora oggi gode di grande popolarità tra i giapponesi. Detto questo, nel complesso a Tokyo non è rimasto quasi nulla che risalga all'antichità, alla fine della Seconda guerra mondiale era ridotta, dalle bombe incendiarie, a un deserto di macerie. La città è stata ricostruita in un caos di stili diversi tra loro: la Torre Eiffel bis, l’antenna televisiva nel parco di Shila, i grattacieli accanto a templi buddisti dai tetti leggermente ricurvi, le pagode, i templi indiani, le chiese russe e il ponte di Brooklyn!

A Tokyo, come in altre città giapponesi, mancano le piazze, ci sono solo strade; uno spazio vuoto viene subito riempito. La città è una catena di montaggio d’affari, lavoro e attività varie in perenne divenire. La metropoli giapponese urbanisticamente si dipana a raggiera: viali circolari sono intersecati da vie irregolari che si snodano verso centri satelliti, sobborghi e campagna. Il punto di partenza e di arrivo è il Palazzo dell’Imperatore. Non si tratta di un palazzo imponente, ma di padiglioni nascosti fra gli alberi, in uno stile di raffinata sobrietà. Il potere regale è rappresentato da muraglie che delimitano, al di là di un fossato, la residenza imperiale.

Tokyo è una città in continua trasformazione e lo sa chi ci ritorna ogni tanto. La mancanza di regole urbanistiche e la completa libertà architettonica ha dato l’occasione ad architetti di grande talento di esprimersi al massimo. La capitale, grazie a Kenzo Tange, a Kisho Kurokawa, a Arata Isozachi, a Fumiko Maki e ad altri ancora, è divenuta un museo di architettura contemporanea a cielo aperto. Inutile dire che dove non c’è stato ingegno e creatività, la mancanza di regole ha dato luogo alla nascita di orrori di cemento. Anche la moda è in continua evoluzione, soprattutto tra i giovani. Un elemento dell’estetica tradizionale femminile, il candore della pelle, ha lasciato il posto all’abbronzatura (vera o con fondotinta speciale), i capelli sono biondissimi e scomposti come quelli delle “Yamanba”, le orchesse della montagna, protagoniste del teatro NO. Le difficoltà, l’incomprensione nei rapporti tra Giappone e i paesi occidentali, provocate dall’ignoranza degli elementi fondamentali delle rispettive culture, continuano a rimanere. Da parte nostra, la continua ironia sui turisti e le loro macchine fotografiche, i continui riferimenti di maniera a geishe e samurai e la confusione tra Giappone e Cina. Al contrario, nonostante il fascino esercitato dal nostro patrimonio culturale, l’Italia è talvolta sinonimo di sporcizia, rovine, mandolini e preti.

Un modo diverso di entrare in contatto con il Giappone viene dalle nuove generazioni. I manga e gli anime hanno preso il posto dei fumetti e dei cartoni di Walt Disney delle precedenti generazioni. Per chi è cresciuto con Heidi, Lupin III, Le Rose di Versailles (Lady Oscar), Saint Seiya (I cavalieri dello zodiaco) e i film di animazione di Hayao Miyazaki, trova a Tokyo il Museo Ghibli, voluto dallo stesso regista, in cui si respira l’atmosfera dei suoi film.

Fan di manga e anime, amanti della cultura tradizionale giapponese, avventurieri alla ricerca di spazi nuovi tutti da scoprire, ma non solo. Tokyo è un luogo interessante per tutti, perché tutto ciò che circonda il visitatore, è un’attrazione per gli occhi e l’anima. Un mix sapiente d’ingredienti differenti tra loro in grado di dar vita a una ricetta fantastica: questo è in poche parole, la città giapponese! Per tutti questi motivi, Tokyo deve essere un tappa obbligatoria per viaggiatori e turisti, al pari delle grandi città europee o americane.