Che Pistoia e il suo territorio avessero potenzialità non ancora del tutto conosciute era un dato già noto: chi la visita per la prima volta rimane stupito dalla bellezza della città, dai suoi capolavori di arte e dal clima culturale che si respira fra i vicoli lastricati in pietra, i giardini e le piazze; una su tutte quella del Duomo con i suoi spettacolari edifici monumentali di epoca medievale.

Il clima culturale di Pistoia è generato non solo dal suo passato, ma anche dalle attività del presente: le molte iniziative culturali che la città offre durante l’anno, le biblioteche pubbliche, le collezioni d’arte antica, moderna e contemporanea, i teatri, le istituzioni di storia e d’arte, alcune preziose case editrici, le numerose associazioni culturali. Un mondo eterogeneo che rende prezioso non solo il territorio pistoiese, ma tutta la Toscana, la quale si è vista degnamente rappresentata dalla nomina di Pistoia a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2017.

Questo riconoscimento ha portato il grande pubblico a conoscere Pistoia, che nel passato ha sempre sofferto della vicinanza dei grandi poli di attrazione turistica di Firenze e Pisa. Invece oggi sono sempre di più quelli che ricercano il carattere più intimo di questa città: un gioiello quasi nascosto che si affaccia timidamente ai moderni panorami culturali; una città “rocciosa”, ha scritto il noto poeta di origini pistoiesi Piero Bigongiari, e non certo per le caratteristiche orografiche, quanto per il suo carattere schivo.

Insomma Pistoia si rivela come il volto più genuino della Toscana. Situata in posizione strategica, ai piedi dell’Appennino, come punto di partenza per visitare città d’arte come Firenze, Lucca e Pisa, la città è famosa per le sue chiese medievali, i suoi capolavori d’arte e le caratteristiche del suo centro storico rimasto inalterato nei secoli.

Le origini di Pistoia risalgono al tempo dei Romani, ma il maggior sviluppo si ebbe a partire dal XII secolo, quando diventò uno dei primi liberi comuni d’Italia. L’arrivo dalla Galizia della reliquia di uno dei santi più venerati della cristianità, Giacomo il Maggiore, al cui sepolcro spagnolo convenivano frotte di pellegrini, rese la città meta privilegiata dai molti viaggiatori che transitavano lungo la vicina via Francigena. Fu questo il periodo di maggior splendore della città, che si popolò di opere realizzate da alcuni fra i più noti artisti del tempo: Gruamonte, autore degli architravi istoriati delle chiese del “romanico pistoiese”; l’officina dei Guidi, famosi lapicidi del tempo; Nicola Pisano, attivo in diversi cantieri cittadini, e il figlio Giovanni che per la chiesa di Sant’Andrea realizzò il suo famoso pulpito, capolavoro di scultura gotica.

Ma non solo Medioevo: la città conserva importanti capolavori del Rinascimento come la Basilica della Madonna dell’Umiltà, progettata da Giuliano da Sangallo, l’architetto di Lorenzo il Magnifico; ma anche opere monumentali del periodo Barocco e Rococò. Inoltre Pistoia è nota per la sua vocazione all’arte contemporanea, in seguito al virtuoso esempio della straordinaria collezione di arte ambientale di Giuliano Gori, unica al mondo, che si trova nel vasto “giardino all’inglese” della villa di Celle, nei pressi della città.

Pistoia è anche conosciuta per i suoi ristoranti tipici e per aver mantenuto una tradizione enogastronomica locale. Il vino e l’olio delle sue colline sono elementi essenziali nelle ricette pistoiesi, le quali riflettono la tradizione di una città antica e fiera della propria cultura. La sfida che questa città rivolge al futuro è di ampliare la propria offerta turistica: non solo a quei visitatori interessati alla scoperta dei centri minori, ma anche a tutto quel pubblico che vuol vivere in Toscana senza fretta, scoprendone giorno per giorno le infinite meraviglie conservate come in uno scrigno da questa terra ricca di storia.