La ricerca di mete insolite in giro per la Francia prosegue alla volta della Guascogna nella cittadina di Arcachon: ricca cittadina di villeggiatura molto nota ai francesi fin dall’800, meno conosciuta a livello europeo.

Arcachon si trova a pochi chilometri da Bordeaux, all’inizio di un grande bacino naturale affacciato sull’Oceano Atlantico e costellato da piccoli paesini di ostricoltori che si estendono per tutta la lunghezza della costa.

Nella storia di questo paese sono annoverate diverse personalità che qui spesero grandiosamente il loro tempo come, ad esempio, il famigerato artista Toulouse-Lautrec e il nostrano Gabriele D’Annunzio, in onore del quale la città fu gemellata con Pescara, città natale di D’Annunzio. Non a caso l’aspetto più particolare di Arcachon è l’atmosfera belle èpoque che tutt’ora si respira. La maggior parte degli edifici hanno conservato l’architettura Art-Nouveau originaria e gli imprenditori odierni hanno saputo sfruttare bene questa peculiarità, adottando per le loro attività lo stesso stile. Le vetrine dei negozi, il packaging dei prodotti, gli arredi degli hotel, tutto richiama i primi anni del Novecento rendendo Arcachon un vero e proprio coloratissimo parco Liberty a cielo aperto. Dopo una passeggiata in mezzo alle vecchie ville del ‘quartiere d’inverno’ e aver fatto un po’ di shopping nel modaiolo ‘quartiere d’estate’ vi sembrerà di essere tornati indietro nel tempo e dovrete frenare la voglia irresistibile di indossare cappello di paglia e bastone da passeggio.

Un altro elemento che stupisce si trova a breve distanza dal centro del paese e ogni anno richiama l’attenzione dei numerosi turisti: la grande duna di Pilat. Si tratta di un’enorme duna di sabbia finissima alta fino a 110 metri, dalla quale è possibile avere la visuale dell’intera baia.

Dopo aver quindi girellato per il centro storico di Arcachon e aver faticosamente scalato l’enorme duna, è quasi obbligatorio andare a rifocillarsi con una lauta cenetta a base di frutti di mare appena pescati, prodotto tipico locale.

Avventurandosi lungo la costa del bacino i paesini dove vengono allevate le ostriche sono innumerevoli. Caratteristica curiosa che li rende luoghi veramente unici è il fatto che ogni ostricoltore abbia la propria ‘capanna’ e che sia possibile degustare frutti di mare freschissimi proprio all’interno di queste, a pochi metri dall’acqua. Qui non solo è possibile mangiare ogni genere e tipo di ostrica, ma anche tartufi di mare, granchio reale, cannolicchi, vongole, lumachine... l’elenco è lunghissimo! E il tutto in quantità industriali e a prezzi davvero abbordabili, il consiglio è quindi soltanto quello di fare attenzione alle indigestioni.

Per non cadere nel banale abbinando il solito tradizionale Champagne ‘brut’ ai frutti di mare, vale sicuramente la pena provare un vino locale e, perché no, abboccato. Infatti, è stato ormai dimenticato che in passato le ostriche venivano tradizionalmente abbinate allo Champagne, sì, ma amabile. E a dispetto delle mode che oggi impongono dosaggi sempre minori di zucchero, lo Champagne ‘demi-sec’ o addirittura ‘douce’ resta uno dei migliori vini che si possa bere insieme a questi prodotti, provare per credere.