La Valle d'Aosta, una perla montuosa nell'angolo nord-occidentale dell'Italia, è la più piccola e meno popolata regione dell’Italia. Si innesta tra la Francia verso Ovest, la Svizzera verso Nord ed è avvolta dall'area piemontese verso Sud ed Est, praticamente un incontro scontro e rimescolamento di culture e tradizioni vicine ma comunque differenti tra loro, un crocevia già attivo da tempi immemorabili.

Classificata come la regione italiana meno italiana, la Valle d'Aosta è bilingue con italiano e francese che vengono insegnati a scuola e due dialetti generalmente utilizzati a casa. I segnali stradali sono in italiano e francese e il cibo locale contiene piatti influenzati da Svizzera, Francia e Germania, così come dall'Italia e il Mediterraneo, ma soprattutto dalle produzioni rurali, in particolare quelle di alta quota.

Il capoluogo ed unica provincia è Aosta, situata vicino all'accesso italiano al Traforo del Monte Bianco, a soli 110 km da Torino. Aosta è una piccola città, con un'atmosfera spaziosa ed aperta, dove un impatto romano di cinque secoli ha lasciato sicuramente la sua impronta.

Aosta è un'antica città romana a 583 m sul livello del mare piena di cose da vedere e da fare, è circondata da magnifiche montagne, ricca di monumenti preistorici, romani, medievali e di epoche successive, Aosta è un affascinante caso di studio storico, ovvero un concentrato di testimonianze, provenienti da momenti storici differenti, raggruppate in un’area ristretta. C'è l'area megalitica di Saint-Martin de Corléans; la Porta Praetoria, uno dei pochi esempi di epoca romana ancora perfettamente intatto; il teatro; il forum Cryptoporticus, il perimetro delle mura di cinta quasi completamente intatto; una villa extra muros ben conservata; e il magnifico Arco di Augusto. Strade antiche, fontane, lavatoi, cappelle votive, meridiane, case storiche e cortili abbondano e completano il quadro.

Oggi la Valle d'Aosta è poco conosciuta dai visitatori internazionali, veri sciatori ed esploratori a parte, tuttavia è sempre stata il punto di contatto fondamentale tra l'Europa settentrionale e meridionale, il tunnel del Monte Bianco ed il tunnel del Gran San Bernardo hanno reso l'area progressivamente disponibile, ma in un modo o nell'altro le parti fuori dai sentieri battuti e dalle vie trafficate sono rimasti esclusi e di conseguenza sconosciuti e misteriosi, e questo fascino è arrivato fino ad oggi. Nonostante ciò, l’area ospita il parco nazionale più gettonato d'Italia, il Parco Nazionale del Gran Paradiso e tre stazioni sciistiche di alto livello di rilevanza mondiale.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è esteso per oltre 71.000 ettari di terra, ricoperti di neve, punteggiati da piccoli laghi gelidi e fiancheggiati da lussureggianti pendenze e tremende radure fiorite. Ospita camosci, marmotte, volpi, falchi e ovviamente l'acclamato stambecco. Oltre 450 kilometri di sentieri segnati e mulattiere lo rendono un paradiso per esploratori all'avanguardia e appassionati di passeggio. Ci sono inoltre varie passeggiate ‘amichevoli’ ovvero accessibili anche da disabili e da piccoli trasporti quali passeggini e carrozzine, che accanto ai 70 palazzi contenuti all'interno del centro ricreativo lo rendono il posto ideale per una perfetta giornata in famiglia e adatto a tutti.

La Valle d'Aosta è protetta dalle vette del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa che le conferiscono un'atmosfera più mite e soleggiata rispetto alle stazioni sciistiche sul lato opposto delle Alpi. Qui ci sono piste da sci praticamente ovunque, ma le tre stazioni sciistiche fondamentali sono:

Courmayeur

Il fascino principale qui è la ripida e maestosa muraglia granitica del Monte Bianco, ma anche il fatto che la località offre la possibilità di sciare tutto l’anno grazie alla presenza dei ghiacciai perenni. Oltre ad eventi di pubblico dominio, e l’alta frequentazione che talvolta rasenta il sovraffollamento, shopping e quant’altro, sempre visitata sia d’estate che d’inverno è un centro di importanza strategica. È a Courmayeur che nasce la storia degli impianti di risalita: nel 1908 le famiglie Donzelli, Gilberti e Lora Totino progettarono e realizzarono il primo impianto a fune. Nel 1939 tale idea pionieristica sviluppa la Società Monte Bianco che realizza la funivia che va da La Palud a Punta Helbronner. Pochi anni e la montagna, da meta per alpinisti solitari, diventa raggiungibile per tutti. Anche la cucina è rinomata nella zona, molti sono i piatti tipici a base di cacciagione locale e di formaggi, come la famosa fonduta e il capriolo alla valdostana.

Cervinia

Si trova sotto l'incomparabile Cervino ed è un rifugio eccezionalmente noto per gli italiani. Il nome completo Breuil-Cervinia non è casuale. In dialetto valdostano, breuil significa "terra di molte acque", a ricordare i molteplici laghi, torrenti e corsi d'acqua che caratterizzavano la zona dell'insediamento originario del paese. Cervinia, infatti, è sorta più di duecento anni fa ai piedi del Cervino, nella conca del Breuil, immenso pascolo che fino a quel momento poteva essere raggiunto solamente dopo ore di cammino. Negli anni '30 le costruzioni nella conca del Breuil erano poche decine, fino a quando nel 1934 fu fondata la Società Cervino e costruita nel 1936 la prima funivia Breuil-Plan Maison, evento che diede origine allo sviluppo di quello che è al momento uno dei maggiori comprensori sciistici d'Italia e d'Europa.

Splendido, non troppo distante da Cervinia, sorge il Lago Blu, nel quale si specchia l’imponente vetta del monte. Oltre il Lago Blu nella valle merita una visita anche il Lago Goillet, un particolare bacino creato artificialmente a 2.550 metri di altitudine, chiuso da una diga, usato per la produzione di energia in una centrale idroelettrica e per rifornire gli impianti per l'innevamento delle piste.

Champoluc

Con oltre 120 miglia di piste e una pista di fondo di 18 miglia, è una località adatta alla famiglia, dove il significato di ‘vacanza’ si traduce qui in contatto con la natura, tra cui le escursioni sui grandi pascoli e nei boschi circostanti.

Visitare la Valle d’Aosta è un continuo risveglio in qualsivoglia stagione e località, ogni persona riuscirà ad interpretarlo in modo soggettivo e con soggettivi benefici per il corpo e per la mente.