Piero Pruneti, ideatore e direttore di tourismA, la manifestazione più importante e partecipata a livello europeo per la promozione dei beni culturali, esprime, alla fine della sesta edizione, tenutasi fra il 21 e il 23 febbraio, la sua soddisfazione per un eccezionale numero di esperti, personalità mediatiche ed espositori partecipanti insieme ad un pubblico di molte migliaia di persone, 13mila per la precisione: “tourismA è una riprova del grande entusiasmo che la cultura comunicata bene è capace di suscitare” dice Pruneti. Parole che parlano di quale possa essere un antidoto ad una cultura troppo esclusivamente calcistica.

L’ultimo giorno il padrino, Alberto Angela, si rivolge al pubblico nell’aula magna, con l’affetto di chi, entusiasta delle bellezze artistiche dell’Italia, attribuisce a tutti i presenti la sua passione. "È facile fare un programma culturale in Italia perché ognuno di voi italiani – dice - è avvezzo al linguaggio della cultura, circondato com’è da opere d’arte diffuse sul territorio della penisola". Lo ha accompagnato un bagno di folla plaudente, ancora spensierata malgrado l’inizio dell’epopea del Coronavirus. Al quale Alberto fa un cenno, dicendo che non va sottovalutato e che vanno eseguite alla lettera le ordinanze governative, una parentesi aperta e subito richiusa rispetto a tutti gli argomenti affrontati da Alberto, e prima di lui da oltre 320 relatori (tra archeologi, scienziati, filosofi, registi, esperti di comunicazione), 35 convegni e oltre cento espositori nazionali ed esteri.

Tra i big intervenuti in questa edizione, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, lo storico dell’arte Philippe Daverio, l’archeologo Andrea Carandini, la scrittrice Eva Cantarella, Valerio Massimo Manfredi, lo studioso Louis Godart, il regista Pupi Avati, il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Al gran finale della manifestazione, come detto, Alberto Angela.

Importante la presenza di Patrizia Piacentini, egittologa dell’Università Statale di Milano, che ha relazionato su un lavoro di scavo, nella necropoli di Assuan, tutt’ora in esecuzione, commissionato dal governo egiziano al gruppo italiano di cui lei è coordinatrice. I nostri archeologi hanno fama di grande competenza, e questo fa sì che collaborino a livello internazionale in siti di scavo prestigiosi. La Piacentini ha “guidato” il pubblico fin dentro lo scavo, ai frammenti del coperchio di un sarcofago sul quale è disegnato il muso di un leopardo (simbolo di forza e determinazione) dipinto con colori vivacissimi. Una rarità assoluta così come i resti vegetali in una stanza vicina, che si è scoperto essere pinoli. Pianta sicuramente di importazione, usata ad Alessandria d'Egitto nella preparazione di salse e piatti come documenta Apicio nel De re coquinaria, il famoso ricettario romano. “Ci piace immaginare – ha commentato la Piacentini– che le persone sepolte nella tomba di Assuan amassero questo seme raro, tanto che i loro parenti deposero accanto ai defunti una ciotola che li conteneva affinché potessero cibarsene per l'eternità”.

Un’altra donna, la scrittrice Cantarella, trae spunto dalla presentazione al salone della sua ultima fatica letteraria: Gli inganni di Pandora: l’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica (Feltrinelli), per parlare delle origini di questa discriminazione. “È proprio il mito responsabile del momento iniziale di tale aberrazione – prosegue - Appartengo a una generazione che ha dovuto combattere contro molti pregiudizi. Fino a solo cinquanta, sessant’anni fa le discriminazioni di genere erano nelle leggi. In un momento in cui le donne hanno finalmente conquistato dal punto di vista formale la parità giuridica e in parte anche la parità sostanziale, c’è il rischio che si torni indietro. Conoscere la storia, aiuta.” Secondo la scrittrice va sfatato una volta per tutte anche il mito del matriarcato etrusco. Creato perché incarna il desiderio di comando delle donne, ma privo di fondamento storico.

Gli argomenti svolti sono stati i più vari, relativi ad ambienti archeologici o turistici che si contano a centinaia sul nostro territorio e altrove nel mondo:

  • Città murate, torri e castelli: alla scoperta di nuovi itinerari;
  • Raffaello, l’armonia e i suoi contrari;
  • Preistoria e Protostoria: giochi, laboratori e strategie didattiche;
  • Presentazione di percorsi culturali e turistici di “Toscana Terra Etrusca”;
  • Ostia Antica: Cultura e vita quotidiana nel grande porto di Roma;
  • Sardegna nuragica: Archeologia sperimentale per la fusione dei metalli.

Si è parlato di turismo culturale internazionale, incentrato sul sight-seeing delle città d’arte, il cui fatturato, secondo il Ciset, su dati della Banca d’Italia, ha sfiorato lo scorso anno 16 miliardi, quasi il 58% del totale delle entrate per le vacanze nel Bel Paese. C’è poi un nuovo tipo di turismo in crescita, turismo “del paesaggio culturale”, la vacanza in cui entrano anche elementi di enogastronomia, ruralità e natura.

Alla luce della pandemia in corso, destinata a mutare nell’immediato le entrate collegate con il turismo, non rimane che ispirarsi al lavoro fatto per valorizzare il patrimonio così da riportare piano piano il settore del turismo culturale ai fantastici rendimenti descritti in questo Salone.

Per ora, da casa, approfondendo on line la lista degli espositori di tourismA 2020, si possono fare dei bei viaggi di fantasia, anche in luoghi bellissimi di cui nemmeno sapevamo l'esistenza