Il modo migliore per arrivare ad Angkor in Cambogia è facendo scalo a Bangkok e prendendo un aereo fino a Siem Reap. Altrimenti ci si può arrivare via Hanoi o Ho Chi Minh. Siem Reap non è la capitale della Cambogia, ma è la città più vicina al sito archeologico di Angkor. Tranne alberghi che spuntano come i funghi, un piccolo aeroporto e il sito archeologico, non c’è assolutamente nulla.

Nessuno ha la macchina e la povertà è davvero notevole, in questo posto si è fortunati se si ha la famiglia, visto che non esistono vecchi (sono stati praticamente tutti uccisi da Pol Pot) e se si è tutti d’un pezzo, non ho mai visto così tanti mutilati in un posto solo, direi che almeno uno su quattro lo è. Premesso questo, che è importante sapere prima di arrivare perché potrebbe lasciare senza parole, la Cambogia è un posto divino.

Quando l’ho visitata le frontiere erano appena state aperte al turismo e già era pieno di alberghi di lusso in costruzione, che adesso saranno quasi sicuramente tutti finiti, quindi per quanto riguarda l’alloggio non c’è problema, ma consiglierei a chiunque volesse vedere Ankgor, di prendere un taxi con autista e farsi portare nei templi più importanti e famosi poiché nell’area ce ne sono circa 3000 su una superficie di 77 miglia quadrate, di cui moltissimi ancora inesplorati in quanto ricoperti di ficus strangolatori che crescono fino a 40 metri di altezza e le loro radici ingoiano tutto quello che trovano, purtroppo anche i templi, distruggendoli.

Il complesso di templi di Angkor è stato costruito circa 1000 anni fa e abitato da monaci fino a circa il 1500, dopo di ché è stato abbandonato e riscoperto dai francesi nel 1860. Devono essere letteralmente impazziti quando l’hanno trovato, ogni tempio è bellissimo, completamente intarsiato, e ogni pietra è stata portata da un altro luogo a circa 50 km di distanza lungo il fiume perché qui, originariamente c’era solo terra e sabbia.

Wat Ta Prohm e Angkor Wat sono alcuni dei templi più famosi, Ta Prohm è quello con le radici degli alberi più grandi e dove è stato girato Tomb Raider con Angelina Jolie, mentre molto più lontano si trova il tempio di Banteay Srei che è quello con i bassorilievi più belli.

Visitare il parco archeologico è assolutamente sicuro, ma bisogna stare attenti a non inoltrarsi in posti “selvaggi” perché le mine anti-uomo sono state messe un po' ovunque ed è per questo purtroppo che ci sono così tanti mutilati.

Una leccornia locale solo le cavallette caramellate. Non ho personalmente avuto il coraggio di mangiarle, ma quando una sera mi hanno portato una mousse con sopra per sbaglio, un insetto piuttosto grosso di imprecisata specie, invece di protestare, l’ho semplicemente spostato e ho mangiato il resto, in quanto credo che mi avrebbero preso per matta se glielo avessi rimandato indietro, considerando quello che mangiano loro.

Un giorno è stato dedicato alla navigazione del fiume Tonle Sap, dove da un lato vivono i Vietnamiti e dall’altro i Cambogiani, che non stanno esattamente in rapporti idilliaci ma convivono nelle loro palafitte o barche case. Anche la scuola è galleggiante e invece di andare gli studenti a scuola è la scuola che va da loro. La vita fluviale è piuttosto attiva, ma questo fiume è davvero particolare. Due volte all’anno cambia direzione di scorrimento, mentre durate la stagione secca si ritira nel Mekong mentre durante la stagione delle piogge diventa un enorme lago, dove è piuttosto comune incontrare bambini che navigano in enormi pentoloni.

La Cambogia è davvero un luogo spettacolare che merita assolutamente una visita, ma ha due aspetti contrastanti, da un lato la bellezza e la solennità dei suoi templi, e dall’altro il segno indelebile dell’assurda guerra civile.