Quando si visita l'India, si pensa alla sua cultura millenaria, alla sua spiritualità, al Taj Mahal, a Jaipur, al Rajasthan, e a tutte le incredibili attrazioni che questo meraviglioso paese ha da offrire. Ma la triste verità di una delle nazioni più popolate e in rapida crescita del mondo è lontana dall'immagine di nomadi felici che viaggiano da una zona all'altra. Gli slum circondano le grandi città e più grande è la città, più grande è lo slum e, quindi, maggiore la quantità di rifiuti.

Le baraccopoli sono costruite principalmente con metallo ondulato, fogli di plastica e tavole di legno. Piccoli vicoli bui si affacciano all’interno di costruzioni dalle ampie stanze traboccanti di sacchi di spazzatura. Autocarri trasportano enormi sacchi alle varie aree, dove la gente diligentemente lava e pulisce i rifiuti riciclabili. Si può pensare che già questo sia abbastanza triste, date le condizioni igieniche piuttosto povere, ma paradossalmente queste procedure permetteranno agli indiani qualche anno di autonomia in più, prima che la loro terra sia completamente ricoperta da uno strato di spazzatura.

L’India è tappezzata di rifiuti, anche la campagna. E' straziante vedere torrenti e fiumi pieni di acqua scura puntellati da isole di spazzatura. Le mucche pascolano nell’immondizia ai bordi della strada, i merli indiani fanno il nido con sacchetti di plastica e le capre mangiano tutto ciò che considerano commestibile. Raggiungendo le baraccopoli la mattina presto, non è raro trovare persone che si preparano per la giornata, chi si fa la doccia per le strade, chi si lava i denti, chi va dal barbiere e poi via al lavoro nella spazzatura, nelle condizioni più povere che l’umanità possa offrire, dove l'unico mezzo di sopravvivenza è quello di utilizzare i rifiuti come una risorsa preziosa.

La mia attenzione è stata catturata da una bambina, che viveva in una capanna azzurra, circondata da signore che facevano capolino dalla porta, indossando coloratissimi sari. Il suo sorriso era accattivante: l'immagine della felicità. Il pensiero che tutto ciò che questa bambina ha mai visto sono cumuli di spazzatura nella periferia di Mumbay, mi ha riempito gli occhi di lacrime. Mi sarebbe piaciuto portarla con me e mostrarle un altro mondo, ma poi mi sono resa conto che il modo in cui i paesi sviluppati ci stanno costringendo a vivere non produce individui felici, neanche nelle migliori condizioni. Stiamo perdendo completamente il contatto con la natura, con noi stessi. Questo pensiero mi viene in mente ogni volta che visito un paese dove la gente vive nel miglior modo che può. La luce negli occhi di queste persone è accesa, lo sguardo profondo, vivo, a differenza della maggior parte degli sguardi che incrocio nelle nostre città, che sono vuoti, spenti, senza vita.

Con il nostro stile di vita, siamo diventati schiavi di un sistema che non tiene conto dei valori umani, tutto è incentrato sull’avere, apparire, fare più soldi, avere una macchina o una casa più grande, abbiamo dimenticato che cosa significhi: "essere". E uno dei migliori modi per tenersi in contatto con l’"essere" è attraverso la natura, che stiamo costantemente distruggendo.

Al ritmo in cui stanno crescendo l'India e la Cina e con la quantità di rifiuti che producono (principalmente bottiglie di plastica e involucri), per non parlare di quello che abbiamo già prodotto finora noi, stiamo seriamente andando verso un punto di non ritorno. L'acqua è già scarsa in molte parti del mondo, ma dove non lo è, viene avvelenata giornalmente. Lo stesso vale per la terra, l'aria e l'ambiente nel suo insieme. Stiamo costantemente producendo e consumando e non abbiamo idea di come smaltire il surplus. Solo perché non possiamo vederlo, non significa che non c'è.

Il pericoloso percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi decenni ci sta portando a produrre sempre più e quindi, a consumare sempre più e ciò sta avendo un enorme impatto ambientale in tutto il mondo, soprattutto nei paesi emergenti. Non c'è modo di fermare questo processo, ma quello che possiamo fare è adottare un comportamento ecologista. Questo bellissimo pianeta è nelle nostre mani e dobbiamo proteggerlo, non abusarne. Mi piacerebbe immaginare la mia piccola amica dello slum giocare su colline verdi e raccogliere fiori, piuttosto che rovistare tra cumuli di spazzatura raccogliendo rifiuti...