Il mondo vinicolo è attraversato da una nuova corrente che sta tracciando un solco profondo nelle coscienze dei vignaioli e dei consumatori accorti: il vino naturale. A seguito di numerose lezioni, discussioni e semplici chiacchiere con chi di vino se ne intende davvero non sono ancora giunta a una conclusione che dia senso compiuto alla mia ricerca.

Alla base del concetto risiede l’dea di natura che, nella mente di ciascuno, ha declinazioni particolari e sfumature sempre diverse. Aria pulita, vigne secolari, cielo azzurro, trattamenti poco chimici alle piante... Ognuno di noi interpreta secondo una propria personalissima elaborazione ciò che intende per “naturale” ed è proprio tra le pieghe di questo discorso, all’apparenza semplice, che risiede lo snodo di una diatriba che si protrae all’infinito. In assenza di definizioni è molto complesso raggiungere un punto di equilibrio tra posizioni troppo rigide e altre vaghe e annacquate.

Ho compreso tuttavia che chi lavora la terra, chi ogni giorno impara a conoscerne umori e rumori, ha la prima parola in merito. Ho avuto modo di confrontarmi con chi detiene conoscenze che derivano dalla fatica del lavorare le vigne e dal profondo legame con la propria origine. Ho capito davvero che l’essenziale non è sempre visibile agli occhi… E non risiede certo in un’etichetta, una bandiera o un simbolo impresso sulla bottiglia. La consapevolezza fondamentale per chi si avvicina al vino deve essere quella di approcciare un mondo originale, sfaccettato, quasi mistico. La parola “natura” assume poi vitale importanza per chi crede profondamente in un legame che va oltre logiche economiche e modaiole.

Solo allora si giunge alla vera comprensione di un vino che parla della propria terra, che declina sapori e colori nel bicchiere, che esprime la personalità di chi lo lavora. Ho capito che il vino, quello buono, ti arriva diritto al cuore e non ha bisogno di fronzoli o di nomi altisonanti. Bere può regalare emozioni nascoste, può farti viaggiare oltre lo spazio e il tempo… Un odore di spezie può rimandare a paesi lontani, al fascino di donne berbere vestite di nero. I profumi e i colori risvegliano spesso ricordi e sensazioni mai sopite. E’ questa la grandezza del vino, al di là dei cliché e delle parole con cui tanti oggi vogliono ingabbiarlo.