Come vediamo la salute, la malattia, il sintomo, la cura?

Come dati numerici, come registrazioni, come risultati di esami, come protocolli standardizzabili e standardizzati?

Oppure li consideriamo come espressioni di un equilibrio o un disequilibrio, come complessità dell’organismo inserito in un ambiente, come unicità dell’essere umano?

Noi, all’Istituto di Medicina Olistica ed Ecologia Comportamentale San Lorenzo, scegliamo la strada della personalizzazione dell’intervento clinico, la via dell’autonomizzazione attiva del paziente, della relazione interpersonale come canale elettivo della cura.

Noi scegliamo di aderire ad una visione dell’uomo come entità unica, la cui espressione esterna sia indicatore, ad un occhio attento e preparato, della situazione interna, rappresentando un elemento prezioso ai fini diagnostici e terapeutici.

Per noi la diagnosi è etiologica, cioè va alle cause. Per sua stessa definizione, la diagnosi è l’azione del conoscere l’altro e le situazioni attraverso elementi che funzionano da indicatori. Infatti, ghignóskein, il verbo greco γιγνώσκειν, significa “conoscere”, mentre diá (διά) significa “attraverso”. Quindi io faccio diagnosi quando conosco attraverso: in altre parole, quando conosco la persona, il paziente in questo caso, la sua essenza, l’origine della sua patologia, “attraverso” i segnali, cioè i sintomi.

I sintomi, quindi, non rappresentano di per sé elemento che fa parte del risultato diagnostico, bensì ne costituiscono lo strumento attraverso il quale il clinico può fare diagnosi. I sintomi sono gli indicatori, sono come la cartina di tornasole e come tali rimandano a qualcosa d’altro, che il clinico deve capire.

Ovviamente la diagnosi è fondamentale per poi poter effettuare un intervento clinico adeguato, pertinente, efficace.

Noi disponiamo, quindi, degli indicatori, che rappresentano un aiuto per poter individuare la causa di tali indicatori; quando un essere umano chiede aiuto perché non sta bene, perché vuole migliorare la sua condizione, perché vuole un cambiamento specifico, o generale, la sanità deve essere capace di intercettare questa domanda di aiuto, deve essere pronta nel fare una diagnosi che vada a centrare i motivi del disagio, per poi impostare un intervento mirato sulle cause.

Non sul sintomo.

L’uomo non può accontentarsi di una soluzione temporanea sul sintomo. Così come quando in una macchina si accende una spia, il proprietario non può accontentarsi di una modifica della spia stessa, che certamente farebbe in modo che la spia non si accenda e non segnali più la presenza di un problema, ma non modificherebbe in alcun modo la situazione che lo ha generato.

Noi vogliamo che oggi e per il futuro ci sia un ritorno all’Umanesimo, una condizione nella quale l’uomo e la natura che egli abita siano messi al centro.

Noi puntiamo ad una condizione di equilibrio elevato, che porti con sé la salute della persona, che la renda autonoma nel gestire la propria condizione di essere umano consapevole e capace di azione propria.

Noi puntiamo alle cause dei sintomi, non ci accontentiamo di fermarci ai segnali, noi vogliamo andare oltre.

Con il corso triennale di Metodologia Olistica ed Ecologia Comportamentale, attiviamo la formazione di personale sanitario in grado di valutare attraverso una cultura multidottrinale il disequilibrio di un soggetto e, con le tecniche di Kinesiologia Applicata, arrivare alla ricerca e alla definizione delle cause eziopatogenetiche, presupposto essenziale per poter elaborare una strategia preventiva individualizzata. Noi puntiamo ad un intervento terapeutico che agisca attraverso discipline differenziate a seconda della radice etiologica, dall’Osteopatia, la Posturologia, l’Ortodonzia, l’Ortottica, la Psicoterapia Non Convenzionale.

Noi seguiamo le raccomandazioni ed i protocolli dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità1 e dell’Unione Europea; gli schemi didattici già strutturati dalle Società Scientifiche di Kinesiologia Applicata, di Posturologia, Omeopatia, Omotossicologia e Medicina Ayurveda, Antroposophia.

Ci rivolgiamo a Medici Chirurghi, Medici Odontoiatri, Odontoiatri, Psicologi, Psicoterapeuti, Fisioterapisti, Personale sanitario. Gli Allievi saranno stimolati ad utilizzare criteri di indagine analogici accanto ai consolidati processi analitici comuni alla cultura scientifica corrente, potendo così riscoprire la necessità di porre al centro dell’interesse speculativo, prima ancora del paziente o della malattia, l’uomo.

Sono previste sessioni alle quali potranno accedere, in qualità di uditori, tutte le persone interessate, anche se non addette ai lavori.

Guardiamoci dentro, non siamo numeri, non lasciamo che il nostro benessere sia standardizzabile. Ognuno di noi è unico.

1 Vedi: WHO Strategies 2014-2023 for Traditional Medicine.