Giacomo Guidi é lieto di presentare la fase successiva del progetto di Jan van der Ploeg, nell’ambito della prima personale a Roma dell’artista olandese, inaugurata in galleria a novembre 2014.

Dopo aver presentato un wallpainting inedito e una selezione di opere recenti su tela, l’artista realizza un nuovo intervento site-specific, ideato e prodotto appositamente per uno dei corridoi della nuova sede di Largo Cristina di Svezia.

Mentre il primo lavoro a parete si è sviluppato attorno al tema del Grip - una sorta di ‘forma ready-made’ mutuata dalla sagoma delle prese per le mani delle scatole di cartone, che Van der Ploeg ha iniziato a elaborare dal 1997 - il nuovo intervento murale gioca in maniera diretta con lo spazio della galleria. Una serie di grandi triangoli colorati scandiscono i flussi e i ritmi interni del corridoio, presentandosi come contrappunto formale e cromatico alle dinamiche che lo animano. Anche in questo nuovo wallpainting, per l’artista rimane essenziale che l’opera attinga a geometrie quotidiane e facilmente riconoscibili, in grado di essere trasposte in un contesto pittorico senza dover apportare alcun cambiamento. Le forme sono assunte come puro punto di partenza, moduli che Van der Ploeg rielabora a livello ambientale secondo le condizioni architettoniche che incontra, così come nei panel paintings — opere di formato più intimo e ridotto.

I primi wall painting dell’artista appaiono alla fine degli anni Novanta sui muri di Amsterdam: concepiti come figure, volti o segni di punteggiatura schematizzati, ricoprono funzioni simili a quelle dei ‘tags’. L’attitudine verso la street e urban art si ibrida però, nella sua ricerca, con una riflessione rispetto alla tradizione del Neoplasticismo di Piet Mondrian e del movimento De Stijl di Theo van Doesburg. La configurazione plastica, la messa in discussione del valore funzionale dell’arte, le modulazioni in campo cromatico, ritmico e di scala, costituiscono infatti il terreno nel quale la pratica dell’artista olandese affonda le proprie radici. Allo stesso tempo, alcuni tratti del suo lavoro portano ad avvicinarlo alla corrente della Design art - con particolare riferimento alle sperimentazioni al limite tra pittura, architettura, grafica e progettazione - nella quale rientrano artisti del calibro di Jorge Pardo, Atelier van Lieshout, Tobias Rehberger e Andreas Zittel.

Jan van der Ploeg (Paesi Bassi, 1959) vive e lavora a Amsterdam. Ha compiuto studi alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam (1982-1983) e, successivamente, al Croydon College of Art di Londra. Dal 1983 al 1985 ha frequentato la Rijksakademie di Amsterdam. Van der Ploeg è stato vincitore nel 1990 del Royal Award for Modern Painting nei Paesi Bassi. Tra le principali esposizioni personali e collettive si ricordano quelle presso The Dunedin Public Art Gallery di Dunedin, Nuova Zelanda; Hammer Museum di Los Angeles, USA; Mercedes Benz Showroom Gallery a Berlino e Monaco, Germania; Zona Maco Mexico Arte Contemporanea a Oaxaca, Messico. Il suo lavoro figura inoltre in importanti collezioni pubbliche e private internazionli, come la Daimler Art Collection di Berlino, Germania; il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Paesi Bassi; il Ministero delle Finanze de L’Aia, Paesi Bassi; l’Ambasciata Olandese di Londra, Regno Unito.