A volte le donne sono un mondo incredibile di creatività che tengono nascosta per anni come un fuoco dentro… ma appena possibile esplode come un vulcano!

Mi piace contornarmi di donne che sono riuscite in ogni fronte della loro vita: avere una famiglia sana, per sana intendo onesta senza finte illusioni, riuscire a gestire un lavoro che amano e avere anche il tempo per godere appieno delle proprie passioni. In fondo cosa c’è di più vivo in noi delle nostre passioni… non devono essere opere d’arte o capacità esclusive ma semplicemente ciò che amiamo fare. Mi piace raccontare la storia di Raffaella, una giovane donna milanese che dopo aver lavorato per 30 anni come dipendente e dopo aver cresciuto i bambini e supportato serenamente la crescita professionale del marito ha deciso di dire basta e di investire in ciò che le piace. I rischi ci sono… ma raggiungere un sogno a volte non ha prezzo! E di donne che riescono a superare le difficoltà e a farcela ne vedo a migliaia.

Mi piace raccontare la storia comune di una donna comune… perché possa essere di stimolo a tutte le mamme, amanti e mogli che nel ventunesimo secolo pensano di non avere gli stessi diritti lavorativi degli uomini… e tengono tutto dentro come un vulcano pieno di fuoco.

Raffaella non ha scalato l’Everest e non è andata sulla Luna: ha aperto un piccolo negozio ma per lei è stata un’impresa! Il negozio si chiama Size e si trova a Monza: piccolo e ben arredato vende abbigliamento e accessori scelti con cura ma anche molti pezzi preparati da lei stessa, che prima di tutto è una sarta e una diplomata in stilismo.

Nel 2016 inizia lasciando il lavoro di tutta una vita, un piccolo lavoretto che le permette di gestire anche i figli e di essere indipendente: come molte mamme ancora fanno, decidendo di dare spazio alla carriera del marito… ma direi che i tempi sono già maturi per il cambiamento.

Nel 2017 il primo piccolo Atelier, un laboratorio in una zona non del tutto centrale di Monza: qui in silenzio, nel suo negozietto si rimette a cucire e piano piano esce tutto il suo amore per quel lavoro. La ricerca dei pezzi particolari, di tessuti preziosi da lavorare e poi la collaborazione con il nipote che espone quadri e opere d’arte e contribuisce nell’esternazione della sua ritrovata vena artistica.

È lì in quel piccolo laboratorio che capisco di essere fortunata. Posso farlo, la mia famiglia mi appoggia, non hanno più bisogno di me come prima e posso finalmente fare quello che mi piace e che sembra anche venirmi molto bene! Il sostegno di chi hai intorno è fondamentale perché ti dà lo sprint per cominciare. Oggi sono molto impegnata e di certo da dipendente avevo meno pensieri e tornata casa potevo chiudere la porta e la testa. ma sono felice così.

Essere commerciante oggi, si sa, non è facile: non abbiamo chance rispetto ai grandi negozi che lanciano ogni genere di prodotto a prezzi bassissimi e che restano aperti sempre. Ma a me non interessa: io voglio vestire tutte le signore giovani e meno giovani della mia provincia, e renderle riconoscibili non in serie. Sono fiera di avere accontentato le persone più diverse che sono passate dal mio negozio. E i social, che ho imparato ad accettare e usare anche grazie ai miei figli, mi danno una mano arrivando la dove io non potrei.

Cosa vedo nel futuro? Oltre ovviamente alla mia famiglia, vedo Monza, il mio negozio, le mie clienti che assiduamente si rivolgono a me e con le quali mi faccio delle gran risate. Vedo questo: soddisfazione.

Mi piace raccontare storie comuni di persone comuni. Ma le donne quando vogliono sanno essere così speciali!