Sabato 10 maggio 2023 finale di Champions League. Manchester 1 Inter 0. Si chiude così la campagna europea 2022/2023 delle squadre italiane. Una stagione cominciata bene e proseguita sulle ali dell'entusiasmo che vede i 3 tenori del calcio italiano in Europa, perdere rispettivamente le finali di Conference, Europa League e in ultima la finale di Champions League. Una partita, quest'ultima, in cui anche l'Inter pur giocando la sua partita, si è dovuta infine inchinare ai giganti del Manchester City, non prima di aver venduto cara la pelle. Una disfatta quella delle italiane in suolo continentale che non sa veramente di sconfitta quanto più di un primo passo per poter riportare il campionato nazionale ai fasti di un tempo. Partendo Da Praga, passando per Budapest ed arrivando fino a Istanbul, il calcio italiano, dopo il recentissimo figurone degli uomini di Mourinho nella prima edizione della Conference League della stagione 2021/2022, ritrova finalmente smalto e lustro. Dopo anni in cui il nostro calcio è stato forse troppo bistrattato, deriso e soprattutto messo in ombra dalla potenza economica di altri campionati, come la Premier League, che si stagliano anni luce innanzi al nostro, per forza di investimenti e budget faraonici.

Ad anni di ombre e pesanti angherie, fa seguito quella che è una delle migliori cavalcate Europee degli ultimi anni per le squadre del nostro calcio, con Roma, Fiorentina e Inter che raggiungono in ordine le finali di Conference League, Europa League e Champions League. Con questa, è la quinta volta che l'Italia porta in fondo a ogni competizione europea almeno una sua squadra. Per poter invece tornare ai tempi in cui siamo riusciti a fare l'en plein, bisogna risalire alla stagione 1993/1994. In quell'occasione furono Milan, Inter e Parma a disputarsi l'atto conclusivo rispettivamente di Coppa dei campioni, Coppa UEFA e Coppa delle coppe. Trittico di finali che vide poi solo il Parma uscirne sconfitto, con Milan e Inter invece campioni. Per poter tornare indietro all'ultimo successo di una squadra azzurra nella massima competizione Europa per club dobbiamo guardare all'Inter del triplete, ultima squadra a portare in Italia la coppa dalle grandi orecchie, ben 13 anni fa.

Un'ottima stagione quella 2022/23 appena conclusasi per il campionato italiano in giro per il continente, a cui non fa però seguito un finale che renda giustizia a quanto espresso in campo dagli idoli delle piazze di Roma, Firenze e Milano. Le quali dopo tante battaglie vedono ora i propri pupilli in lacrime e i cieli sopra l'Europa colorati di un colore che non è quello delle maglie che fanno battere i loro cuori, consapevoli però del fatto che questo rappresenta solo l'inizio. Partendo da Budapest e arrivando fino a Praga, ad alzare al cielo la coppa saranno Siviglia e West Ham. Una partita quella disputata dagli uomini di José Mourinho alla Puskás Arena dal finale epico. Prima in vantaggio con la Joya e poi recuperati dallo sfortunato autogol del centrale Mancini, una partita infinita che dura 146 minuti totali. Un match che inizia a maggio e finisce a giugno. Uno scontro ricco di emozioni che vede come nei tempi regolamentari, così alla lotteria dei rigori, sempre un proprio centrale essere fatale ai giallo rossi. Rigore decisivo sbagliato da Ibañez e Siviglia campione per la settimana volta dell'Europa League.

Dall'esito poco dissimile è anche la finale di Praga, che vede fronteggiarsi la Fiorentina di Vincenzo Italiano e il West Ham di David Moyes. Partita caratterizzata in negativo dagli ultras del club londinese, che a metà primo tempo feriscono al capo il capitano della squadra viola Cristiano Biraghi. Comportamento da indignazione per la UEFA, la quale condannerà quanto prima il club inglese. Un match votato all'attacco per i fiorentini, che prima passano in svantaggio su rigore di Benrahma e poi recuperano con il gol a inizio secondo tempo di Jack Bonaventura. Allo scoccare del novantesimo sarà però proprio questa votazione offensiva della squadra viola a permettere il contropiede di Bowen che a partita oramai terminata, confeziona il gol che manda in paradiso il West Ham. Le speranze di dominio italiano in UEFA Conference League, dopo il successo della Roma dell'anno precedente, si spengono sotto il cielo di Praga che ora si colora di bordeaux e celeste, colori sociali del club di Londra.

10 giugno 2023 Istanbul, finale di Champions League. Appuntamento con la storia per l'Inter e il Manchester City. L'una per l'orgoglio e con la voglia di riportare il trofeo in terra amica come già fece più di un decennio fa. L'altra per la storia e per il sogno se non per l'ossessione, di poter finalmente raggiungere la coppa delle grandi orecchie, che le consentirebbe di accedere di diritto nell'olimpo del calcio. 21:00 ora italiana, comincia la partita. L'inter è l'ultima squadra italiana rimasta in corsa per un trofeo europeo, se non per il più difficile tra i trofei UEFA e con in finale come avversario il City di Guardiola, Haaland e De Bruyne, forse la squadra più temibile al momento nel panorama europeo. A dispetto dei tanti pronostici che vedevano l'Inter, come la Cenerentola di questo atto conclusivo della UEFA Champions League, la squadra milanese dà molto filo da torcere ai giganti del City, sfiorando in più occasioni la rete del vantaggio neroazzurro.

Non il City più irresistibile di questa stagione ma certamente cinico abbastanza da sfondare le retrovie avversarie, con un missile terra aria di Rodri, passa in vantaggio al 68'. L'Inter forte del fatto di essere arrivata fin lì e con migliaia di tifosi in giro per l'Europa lì a sostenerla, non si dà per vinta sfiorando il gol del pareggio in almeno 3 situazioni, la più ghiotta delle quali sul colpo di testa di Lukaku parato sulla linea da Ederson nei minuti finali. Purtroppo per i neroazzurri e per noi italiani, la porta sembra stregata. Triplice fischio. Manchester City campione d'Europa per la prima volta nella sua storia. Rimane certamente l'amaro in bocca di una sera in cui il City sembrava più battibile che mai.

Nel giro di 10 giorni un triplete negativo di risultati mai nella storia che una nazione perdesse 3 finali consecutive nelle competizioni europee. Un risultato certo negativo sui tabelloni ma non nel gioco espresso. Un calcio italiano che finalmente ritrova lucentezza e credibilità agli occhi di tutta Europa dopo anni di buio e disfatte. Un risultato, non certo entusiasmante quello ottenuto nell'ultima tappa di questa stagione europea, ma comunque foriero di un campionato e di un calcio vivi e scalpitanti.