Tutti pensano, non esiste uomo che non pensi; perfino i pigri, che non fanno nulla, pensano, ma il loro pensiero fluttua come una foglia al vento. Gli esseri umani si servono del loro pensiero giorno e notte, ma non sapendo come servirsene, esso non porterà loro granché, ma inoltre servirà solo a tormentarli e a distruggerli. ‘Pensare realmente’ vuol dire sapere innanzitutto a cosa pensare e come pensare.

(Omraam Mikhaël Aïvanhov)

Riflettendo sulla domanda «A cosa stai pensando?», fissata in alto su uno dei social più famosi, mi sono interrogata sul perché si sia così interessati a carpire i pensieri degli iscritti, e ho immaginato questi innumerevoli pensieri che confluivano in una enorme piovra dagli incalcolabili tentacoli che traeva nutrimento da essi. D’altronde ogni cosa ha il suo opposto, in questo caso l’aspetto ‘luce’ di tale domanda può servire a spingere le persone a riflettere sulla sostanza dei propri pensieri, invogliandole all’auto-osservazione. Uno dei primi compiti di chi inizia un percorso interiore è esattamente questo.

Personalmente non offro in pasto alla bacheca di un social i miei pensieri, ne conosco il potere, piuttosto preferisco coagularli e fissarli in una nota o in un articolo, oppure condividerli in conversazioni sostanziose con persone e di persona. Ma questa è una mia scelta, ovviamente non critico chi lo fa ma desidero far riflettere su alcuni punti chi legge.

L’urgenza della condivisione, così diffusa, di esporre come in una vetrina la propria ‘merce’, di mettere in scena la propria vita, spesso falsificata dal voler offrire un’immagine di sé esclusivamente positiva, attraente e priva di ‘ombre’, ha dei connotati luciferini, subdoli, ammalianti, mascherati dal mito della condivisione a tutti i costi, ma chi legge è davvero interessato? Dove finiscono tutti questi pensieri?

È necessario comprendere il potere del pensiero, come disse il grande Giordano Bruno: «Non è la materia che genera il pensiero, ma il pensiero che genera la materia. Se questa scienza, che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per raggirarsi contro l'uomo». Intendeva porre l’attenzione sulla scienza che deve inglobare quella dello spirito, solo così l’uomo può evolversi per il suo bene e per quello dell’universo poiché sono strettamente interconnessi.

È molto importante prestare attenzione alle parole; esse vibrano, sono delle frequenze, dei suoni che hanno un effetto sulle nostre cellule.

Attenzione anche al nostro dialogo interiore; come parliamo a noi stessi? Cosa ci diciamo? Quali sono i nostri pensieri? Come pensiamo?

Tutto ciò ha un effetto sul soma poiché le cellule che ci compongono sono fatte di acqua e sappiamo che l’acqua è il più potente veicolo di trasporto dell’informazione, possiede una memoria, assorbe, vibra, quindi tutto ciò che pensiamo viene recepito dalla nostra acqua interna, condizionando lo stato di salute psico-fisica. È fondamentale, quindi, iniziare ad osservare i nostri pensieri, esserne coscienti.

Il grande iniziato Omraam Mikhaël Aïvanhov scrive nel suo libro Potenze del pensiero: «C’è una cosa che dovete sapere, ed è che tutti i pensieri, per deboli e insignificanti che siano, costituiscono una realtà. Li si può perfino vedere, e infatti ci sono esseri che li vedono. Naturalmente sul piano fisico il pensiero rimane invisibile e inafferrabile, ma è reale, e nella sua regione, con i materiali sottili che lo compongono, è una creatura vivente e capace di agire. La mancata conoscenza di tale verità è la causa di molte sventure: gli esseri umani non vedono, non sentono che il pensiero lavora, che costruisce oppure lacera e demolisce, per cui si permettono di pensare qualsiasi cosa, senza sapere che così facendo si precludono il cammino dell’evoluzione».

Come ho descritto nell’articolo sui 7 Principi ermetici, il primo principio afferma che ‘Tutto è mente, l’Universo è mentale’, quindi il pensiero crea materia, è energia addensata. Ogni pensiero è un’entità viva che produce effetti a livello spirituale e crea le forma-pensiero. Secondo Annie Besant e Charles Webster Leadbeater, due importanti esponenti del movimento teosofico, la forma-pensiero è una vibrazione emanata sia da un individuo che da un gruppo che inizia a vivere di vita propria, alimentandosi dal tipo di pensieri da cui è stata generata, non solo ma induce le persone a continuare a svilupparli per avere sempre il nutrimento. Ovviamente le forme-pensiero possono essere benefiche o malefiche ed i loro effetti sono correlati alla loro polarità. Se una persona ha pensieri di odio, di rabbia verso qualcuno creerà una forma-pensiero malefica alla quale sarà sottomessa. Si formeranno degli schemi di pensiero ripetuti, delle proiezioni mentali che indurranno la persona a pensare sempre gli stessi pensieri disarmonici atti a nutrire continuamente tale forma-pensiero.

Se i pensieri di un individuo o i suoi sentimenti sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di essa scaricandosi sui suoi veicoli astrale e mentale. Se invece il pensiero è egoistico o egocentrico (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagherà costantemente intorno al suo animatore, sempre pronto a reagire su di lui ogniqualvolta egli si trovi in condizione di passività. Prendiamo, ad esempio, il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potrà dimenticarli fintanto che è occupato nello svolgimento regolare delle sue occupazioni giornaliere, anche se le forme-pensiero da lui create gli aleggiano sempre intorno come una nebbia densa, perché la sua attenzione è diretta altrove ed il suo corpo astrale non è sensibile che a vibrazioni della medesima natura. Ma quando la tensione si rallenta e l'uomo si riposa lasciando la mente libera da qualsiasi pensiero concreto, egli si sentirà di nuovo assalito dall'insidia di vibrazioni impure.

(Le Forme pensiero, A. Besant, C. W. Leadbeater)

Quindi i pensieri si raggruppano in eggregore che può essere inteso come una forma-pensiero collettiva, richiamando il concetto di inconscio collettivo di Carl Gustave Jung, una sorta di serbatoio dei pensieri, delle immagini simboliche generate dall’umanità fin dalle origini.

Bisogna distinguere la semplice aggregazione umana che ha una dimensione orizzontale da quella iniziatica che all’elemento orizzontale aggiunge quello verticale spirituale.

Esempi di eggregore orizzontali prive di un collegamento alla dimensione spirituale ma che comunque attraggono certe energie sottili sono: un gruppo di tifosi, i partiti politici, gli eventi catastrofici, la paura delle guerre e delle epidemie. La paura dell’epidemia Covid, ad esempio, ha generato un’eggregore potente, le persone contagiate da questa paura sono indotte inconsapevolmente a offrire nutrimento costante a suddetta entità.

Ogni eggregore fisico produce con le sue azioni una proiezione di forme invisibili nei piani sottili, è un essere artificiale vivente al di fuori della percezione.

Gli esoteristi Omraam Mikhaël Aïvanhov e Peter Deunov intendevano farsi portatori dell'eggregora della cosiddetta «Fratellanza Bianca Universale», al fine di accelerare l'avvento della nuova Era dell'Aquario, apportandole nutrimento con particolari simbologie e rituali.

«Un egregore è un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per esempio [...] i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Anche noi, come Fratellanza Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono fra di loro a chi sarà il più forte».

Qual è il potere del pensiero?

Durante la guerra fredda tra Stati Uniti e URSS sono stati condotti degli esperimenti sulla trasmissione del pensiero, citerò lo studio americano pubblicato nel 1958 da Ansel E. Talbert, responsabile dell’ufficio stampa per le Forze Armate americane. In questo esperimento di trasmissione telepatica furono scelte due persone dotate di facoltà medianiche: una avrebbe dovuto inviare dei messaggi tramite il pensiero, l’altra avrebbe dovuto captarli.

La persona emittente era sorvegliata presso il Centro di Ricerche Westinghouse di Friendship nel Maryland, in USA; tutti i suoi messaggi venivano annotati e secretati mentre l’altro medium, che annotava i messaggi ricevuti, si trovava nel sottomarino atomico USA Nautilus, immerso nei ghiacci del Polo Nord. I risultati ottenuti furono positivi al 70%, con una percentuale di errori molto bassa. Ciò dimostra che l’uomo è in grado di proiettare onde molto lontano nello spazio. Inoltre dimostra che, a differenza dei raggi alfa, beta, gamma e X, che vengono immediatamente fermati dall’acqua, il pensiero può penetrare nell’acqua fino a grandi profondità ed è in grado di produrre effetti a grande distanza.

Alla luce di quanto esposto è importante sapere che quando si formula un pensiero, subito esso circola nel mondo e agisce sulla mente di altre persone, il pensiero innesca dei meccanismi di cui non si è consapevoli. Scrive Aïvanhov: «Decidetevi a proiettare solo pensieri e sentimenti che avranno le conseguenze più benefiche. Se non siete coscienti, se nutrite dei cattivi pensieri senza nemmeno prestarvi attenzione, essi se ne andranno a lavorare per la vostra infelicità. Nelle scritture è detto: ‘Siate vigili!’. Ciò significa vigili rispetto a tutto ciò che avviene dentro di voi, e non per ciò che può giungere dall’esterno. Sono lo spirito e la coscienza che devono essere vigili».

L’uomo è impegnato soprattutto al lavoro nella materia attraverso i 5 sensi che sono appunto maggiormente sviluppati, piuttosto che dedicarsi al lavoro spirituale non conoscendo e di conseguenza inutilizzando gli strumenti atti a compierlo. Operare sul piano fisico produce degli effetti immediatamente visibili, mentre quelli del lavoro sul piano spirituale, agendo su una materia diversa, sottile e che sfugge ai comuni mezzi d’indagine, non sono immediatamente osservabili ma ciò non toglie che questi lavori siano reali quanto quelli che vengono realizzati sul piano fisico. Gli esseri umani non comprendono gli effetti dei loro pensieri e dei loro sentimenti perché non sono immediati.

La scienza iniziatica insegna che il pensiero è energia, vibrazione, forza, che tutto ciò che vediamo in natura è il risultato della concretizzazione di elementi eterici che con il tempo hanno raggiunto il grado di densità per materializzarsi. Ogni pensiero ha una forma, un colore, una dimensione. Gli Iniziati vedono il mondo come una creazione del pensiero, una condensazione del pensiero divino.

Il pensiero si realizza nella materia attraverso degli intermediari, dei ponti. Nella famosa frase di Archimede «Datemi una leva e solleverò il mondo!» la leva è proprio l’intermediario che è il sentimento che permette alle idee di incarnarsi e divenire materia. Come sempre il cuore è il centro, il sole di ogni creazione. Ed il sentimento varia a seconda della natura dei pensieri e spinge l’uomo all’azione. Il pensiero serve a conoscere, comprendere ma non può agire sulla materia senza il coinvolgimento del cuore.

Concludo citando ancora Omraam Mikhaël Aïvanhov:

Secondo la Scienza iniziatica, lo spazio è impregnato di una materia sottile, di una quintessenza che è distribuita ovunque, intorno a noi e in noi. Ed è compito dei figli di Dio prendere questa materia, che è priva di forma, come una pasta da modellare, per ottenere realizzazioni fantastiche. Il mondo invisibile osserva con interesse quali sono le nostre creazioni e poi si pronuncia. Se si accorge che alcuni non contribuiscono all’armonia universale, ma disturbano e distruggono, li priva delle buone condizioni e possibilità, cosicché questi retrocedono, ripiombando a un livello inferiore dell’evoluzione.