Ebbene sì!

Sono molto fedele al termine coniato nel 1965 dal filosofo dell'arte inglese Richard Wollheim sulla rivista Arts Magazine. Analizzando il termine vediamo che questa idea, molto di moda nell’America degli anni ’60, riguardava la riduzione ai minimi termini delle strutture elementari geometriche, e nella valorizzazione solo degli oggetti più importanti.

Ecco, io l’ho trasformato in un modus vivendi, sotto ogni punto di vista, che porto avanti da sempre con grande coerenza.

Infatti sono minimal, per esempio, nel conto corrente.

Solo ed esclusivamente lo stretto indispensabile, e spesso manco quello…

Ricordo che una volta ho smarrito la mia carta del bancomat ed ero lontano da casa. Per mia fortuna una mia vicina lavorava nella stessa banca e la chiamai chiedendo di bloccare la carta, lei gentilmente mi chiese anche se volevo che controllasse qualche eventuale prelievo “fuori programma”, la ringraziai e le chiesi di procedere. Poco dopo lei mi fece: «Mi spiace ma purtroppo sul tuo conto ci sono rimasti solo 49 euro…» e la mia risposta fu: «Ah perfetto, quindi non hanno preso nulla!». Da allora il nostro rapporto si raffreddò, ma non mi spiego il perché…

Per coerenza, sono minimal anche dal punto di vista degli oggetti in mio possesso.

Le cose di mia proprietà le porto sempre con me (telefono, qualche chiave, un libro, un borsello con dentro qualche elemento minimal), e qualcosa lo tengo a casa, che non è mia ovviamente per coerenza con il mio essere minimal, ma ci pago un affitto.

Mezzi? Pubblici, io sono minimal! Addirittura alcune volte mi viene concessa la possibilità di utilizzare la macchina di proprietà della mia lei, ma stiamo discutendo sul suo essere poco minimal.

Passioni vere? Minimal anche quelle! I libri, ovviamente, il cinema, tennis e rugby, il buon vino (ma anche se non è “buon” va bene lo stesso) e la musica.

Case al mare? Figuriamoci! Non è mia quella dove vivo…

Attualmente sono minimal anche dal punto di vista della forma fisica, oltre che, come dice il mio otorinolaringoiatra, nell’udito. Probabilmente il mio corpo ha capito i vantaggi dell’essere minimal e ha sposato la mia causa.

Trionfi? Minimal!

Obiettivi raggiunti? Molto minimal.

Anche nelle amicizie sono molto minimal, ho sempre preferito avere poche persone su cui contare veramente, invece di scoprire la delusione nel momento del vero bisogno. Anzi, addirittura ho una capacità innata di stare simpatico anche alle persone che mi stanno sulle palle, e non faccio nulla per non mostrarlo, tra l’altro.

Fede? Molto minimal, sotto lo zero direi, quasi ai livelli del conto corrente. Gli unici che ci provano a farmi cambiare idea sono i testimoni di Geova ogni tanto, ma gli faccio presente che con me ha già fallito una religione che va per la maggiore in tutto il mondo, figuriamoci la loro… All’esame di storia delle religioni presi 29, e probabilmente solo perché alla prof non stavo particolarmente simpatico… sono pronto a sfidare pastori, testimoni di Geova, mormoni, neocatecumeni, battisti (non il cantante ma l’organizzazione religiosa) a convincermi a non essere minimal da questo punto di vista. Potrebbe tranquillamente finire con un loro cambio di idee sull’argomento.

Intuito per gli affari? Super minimal! Tempo fa avevo letto qualcosa riguardante gli investimenti che recitava qualcosa tipo: «Pensa se avessi investito in Amazon o in Apple un certo numero di anni fa, oggi saresti…». Io penso che se ci fosse la possibilità di tornare indietro nel tempo, nel periodo di cui parlava l’articolo e quindi in tempo per essere tra i primi a comprare azioni di Amazon o Apple, probabilmente me ne dimenticherei o magari qualcosa mi farebbe cambiare idea e salterebbe tutto…

Ah sì, dimenticavo, ovviamente nell’avere fortuna in generale sono sempre stato molto minimal. Non credo di aver mai vinto un gratta e vinci o un concorso in generale che riguardasse soltanto avere fortuna, non mi pare di aver mai trovato soldi per terra e se li ho trovati probabilmente erano caduti a me…

Insomma, ci sarebbero altre cose di cui parlare riguardo il mio essere minimal nella vita, ma sono minimal anche nella voglia di raccontarvele.

Però, non vi preoccupate, ho anche dei difetti eh!