Per lei un trono al “centro della grande navata” perché lei è bella, anzi, bellissima e tutto le si deve.

Al centro della Via imperiale c’è la bellezza assoluta dell’energia che genera tutto nel tutto. È quell’energia che esplode nel mondo degli umani arrivando dal centro di ciò che pensiamo sia invisibile ma che muove ogni cosa. Sarà perché ho le mie profonde convinzioni che affondano le loro radici nel Sacro Femminino e che questo può influenzare ciò che scrivo, ma sono certo che è in questa sacralità che si può vedere dentro il “sacro”.

È quella che genera la bellezza, la dolcezza, la capacità di percepire l’oltre. Quella che “genera” che dà vita ad ogni forza d’amore puro, vero e che fa muovere ogni cosa. È dalla percezione della bellezza, della vibrazione dell’amore, dal sentire più silenzioso che deve iniziare il nostro viaggio verso la scoperta che porta al centro della Via imperiale.

È da noi che inizia la scoperta del sacro che è in noi e che si manifesta attraverso gli altri che sono la nostra proiezione. Se nella donna o nell’uomo che amiamo riusciamo a vedere il “Sacro” è perché in quel momento ci fa da specchio e sta a noi lasciare che i cuori, come se fossero un intreccio di sapienti mani, insieme, silenziosamente percorrano la Via imperiale per raggiungere il risveglio che nasce dalla consapevolezza che ci farà incontrare noi stessi al centro della grande navata.

Al centro dell’universo dentro di noi, dentro l’altro che diventa la leggerezza del volo verso il centro pieno dell’altra anima. Ti conduce fuori dallo schema soggettivo e ti fa conoscere la purezza della luce che illumina, come fosse un potente riflettore che si ferma sull’artista, il profondo dell’essere. Ed è lì che hai sempre più la certezza che devi volare e senti ogni cellula del tuo esistere comunicare oltre le parole dove il corpo diventa il messaggio visivo, fisico, materiale, per l’altro te stesso che è incarnato dalla tua lei o lui.

Quando veniamo concepiti avviene l’incontro tra due elementi energetici che entrano uno dentro l’altro, lo spermatozoo e l’ovulo e, in quell’istante, si manifesta la scintilla divina. Quel lampo di luce che gli scienziati chiamano esplosione di pacchetti di zinco ma che, per me, non è altro che la scintilla divina che si instilla in noi, quello che descrivo nel mio libro e nell’articolo Dar vita alla vita.

Questa stessa scintilla divina si trova al centro della grande navata dentro di noi. Bisogna tenerla viva all'interno della consapevolezza che ogni incontro che avviene nella nostra vita e che ci fa battere il cuore, che ci fa vibrare, che ci fa sentire i brividi correre lungo la schiena, è un alimentarla per fare della nostra vita un capolavoro dove l’incontro delle anime attraverso i corpi sia la fusione delle vibrazioni animiche mentre i corpi insieme a loro fanno l’amore. Entrare dentro la donna e la donna dentro l’uomo è iniziare il cammino verso la Via imperiale che conduce al centro della grande navata dove la scintilla divina vuole continuare ad emettere tutta l’incommensurabile luce che ha in sé.

Entrare dentro attraverso i corpi è un atto sacro. Si fluisce l’uno dentro l’altro dove ogni respiro, ogni movimento, ogni sussurro, ogni sguardo, ogni tocco scorre fluidamente, dove l’erotico-sessuale è il modo sublime di fare incontrare ancora due elementi energetici che vibrano per far sì che la scintilla divina esploda fuori dai corpi ed illumini ogni cosa diventando un’unica realtà esterna con tutto ciò che il Creatore di tutto ciò che è ha creato pe farci sperimentare questa dimensione terrena da esseri divini.

Allora poni quel trono al centro della grande navata, mettici lei/lui e insieme te stessa/o, libera la mente da ogni pensiero del passato e del futuro e concentrati. Santifica il presente del qui ed ora e lasciati trasportare dalle sensazioni delle emozioni che giungono fino al centro più profondo dove il corpo viene risvegliato ed inizia a vibrare perché è solo allora che il corpo è veramente “nudo”. È solo lì che ci si libera dai vestiti che sono gli schemi e i condizionamenti mentali. Non ci sono schemi o regole da seguire per intraprendere il cammino lungo la Via imperiale. Hai bisogno solo del tuo sentire, del tuo muoverti e toccare con movimenti liberi, delicati ma decisi e spontanei. Hai bisogno di ascoltarti e di essere presente nel qui ed ora per fare quella danza che avviene sui corpi anche se pensi di non saper ballare.

I corpi iniziano a fondersi insieme fino a quando la dualità non esiste più e la luce aurea si espande all’unisono, all’infinito e diventa una infinità di fiori non recisi come poesie che si scrivono per il cielo che legge e ne fa dono a lei/lui e diventano una radiazione sottile, un’aurea impercettibile. Il corpo, come strumento per fare l’amore, è ciò che ci mette in comunicazione con il centro di noi, dell’altro. È un dialogo silenzioso fatto di percezioni tattili per parlare, comunicare senza dirsi una parola. È il dialogo silenzioso che si sente dentro.

Intraprendere il viaggio lungo della Via imperiale per raggiungere il centro della grande navata è penetrare uno dentro l’altro per quell’esperienza spirituale che incanala verso il raggiungimento di una espansione sensoriale che ti fa volare dentro la bellezza divina e ti fa incontrare il sacro femminino della Dea Madre che si manifesta anche nel mondo visibile. È quella bellezza che non ha un nome ma che li contiene tutti contemporaneamente e chi pensa che la propria bellezza possa essere sopravvalutata è bene che si fermi a respirare sé stessa perché quando la bellezza è l’espressione massima della deità che gli altri vedono in noi questa, come diceva Oscar Wilde «…regna per diritto divino».

Chiara-mente la bellezza non può essere sopravvalutata perché questa bellezza è così forte che bisogna solo imparare ad assaporarla e va presa a piccole dosi. Sshh… è giunto il momento di iniziare il viaggio dalla Via imperiale per raggiungere il centro della grande navata.

Buon viaggio… anzi, di più!